ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00768

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 479 del 10/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: AMENDOLA VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHIRO' GEA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2015
PICCHI GUGLIELMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/09/2015
ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 10/09/2015
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/09/2015
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 10/09/2015
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 10/09/2015
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 10/09/2015
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2015
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/09/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/09/2015
PASTORINO LUCA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 10/09/2015
MARGUERETTAZ RUDI FRANCO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 10/09/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/09/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/09/2015
ROSTELLATO GESSICA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2015
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/09/2015
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 10/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
23/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/09/2015
SCHIRO' GEA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 23/09/2015
PICCHI GUGLIELMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 23/09/2015
SCHIRO' GEA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 23/09/2015
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 15/09/2015

DISCUSSIONE IL 23/09/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/09/2015

ACCOLTO IL 23/09/2015

PARERE GOVERNO IL 23/09/2015

APPROVATO IL 23/09/2015

CONCLUSO IL 23/09/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00768
presentato da
AMENDOLA Vincenzo
testo presentato
Giovedì 10 settembre 2015
modificato
Martedì 15 settembre 2015, seduta n. 482

   La III Commissione,
   premesso che:
    richiama la risoluzione del 7 giugno 2007, A/HRC/RES/12/12 del Consiglio per i diritti umani sul diritto alla verità e le risoluzioni dell'Assemblea generale dell'Onu A/RES/60/147 del 12 ottobre 2009, A/RES/68/165 del 18 dicembre 2013;
    con la sentenza «Gomes Lund vs Brasil» del 24 novembre 2010 per la prima volta una Corte internazionale sui diritti umani, quella Interamericana, ha esplicitamente affermato il «diritto alla verità», stabilendo il diritto delle vittime e dei loro familiari di cercare ricevere informazioni in merito agli abusi subìti: prerogativa riservata a una categoria specifica, le vittime di gravi violazioni dei diritti umani e i loro familiari, che costituisce un significativo passo verso una maggiore responsabilizzazione dei membri di governo;
    rapporto del 4 settembre 2013 (A/68/362) dello Special Rapporteur ONU per la promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, viene riconosciuto il diritto di accesso all'informazione (come) uno dei componenti centrali del diritto alla libertà di opinione e di espressione, come stabilito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani (articolo 19), dal Patto internazionale sui diritti civili e politici (articolo 19 (2)) e dai trattati regionali sui diritti umani;
    il rapporto sul diritto alla privacy nell'era digitale del 30 giugno 2014 (A/HRC/27/37) dell'Ufficio dell'Alto Commissario ONU ai diritti umani denuncia un'allarmante mancanza di trasparenza da parte delle autorità governative associata con politiche, leggi e pratiche di sorveglianza che ostacolano qualsiasi tentativo di valutare la loro compatibilità con la legge internazionale dei diritti umani e di assicurare l'attribuzione di responsabilità;
    la risoluzione A/HRC/28/L.24 del 23 marzo 2015 del Consiglio ONU per i diritti umani istituisce il forum su diritti umani, democrazia e Stato di diritto come piattaforma per promuovere il dialogo e la cooperazione su questioni legate alle relazioni tra questi ambiti;
    il 27 luglio 2015 si è tenuta la Seconda Conferenza Internazionale «Universalità dei diritti umani e Democrazia per la transizione verso lo Stato di diritto e l'affermazione del diritto alla Conoscenza», organizzata dal Partito Radicale a Roma, presso il Senato della Repubblica italiana, patrocinata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in cui lo stesso Ministro, nonché rappresentanti istituzionali, politici, diplomatici ed esponenti della società civile provenienti da tutto il mondo hanno riaffermato l'interrelazione tra Stato di diritto, diritti umani e democrazia, nonché di perseguire il riconoscimento in sede ONU del diritto alla conoscenza come ulteriore strumento normativo di responsabilizzazione dei Governi e di effettiva protezione dei cittadini;
    l'appello per il diritto universale alla conoscenza concordato e lanciato in conclusione della Seconda Conferenza Internazionale a Roma del 27 luglio è in continuità con il Manifesto-appello dei 113 Laureati dei Premio Nobel contro lo sterminio per fame, sete e guerre nel mondo del 1980;
    il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio ai relatori e ai partecipanti della suddetta conferenza in cui afferma: «C’è un lavoro di conoscenza che non va mai interrotto e che è intimamente connesso con l'azione politica. La conoscenza e il diritto alla conoscenza è un tema emergente della nostra epoca, che merita attenzione a livello dello stesso sistema delle Nazioni Unite»;
    rispetto allo Stato di diritto in Italia, ai sensi dell'articolo 87, comma 2, della Costituzione, l'8 ottobre 2013, il Presidente della Repubblica pro tempore Giorgio Napolitano indirizzò un messaggio alle Camere, incentrato sulle condizioni delle carceri e della giustizia che si concludeva con queste parole: «Confido che vorrete intendere le ragioni per cui mi sono rivolto a voi attraverso un formale messaggio al Parlamento e la natura delle questioni che l'Italia ha l'obbligo di affrontare per imperativi pronunciamenti europei. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro Paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia»;
    la democrazia e lo Stato di diritto stanno subendo una crescente erosione a partire dalle aree del mondo occidentale e del mondo arabo come testimoniato delle gravissime e sempre più frequenti violazioni dei diritti umani, all'aumento dei conflitti e della povertà diffusa;
    il riconoscimento del diritto alla conoscenza consiste nel ruolo che tale strumento normativo avrebbe in termini di prevenzione dei conflitti e il rafforzamento dello Stato di diritto, proprio come il diritto alla verità lo ha fatto per i diritti di riparazione;
    occorre riportare la vita degli Stati democratici all'altezza dei principi ispiratori e delle norme ad essi coerenti, in un ripristinato quadro di costituzionalità nazionale e internazionale secondo un approccio basato sull'universalità dei diritti umani, sul diritto come chiave della convivenza pacifica,

impegna il Governo

a farsi promotore, insieme a Paesi rappresentativi di tutte le aree geopolitiche e regionali, di iniziative in ambito ONU che conducano l'Organizzazione, le sue agenzie specializzate e gli Stati membri a intraprendere un'azione volta a favorire una transizione comune verso lo Stato di diritto e a codificare a livello universale il nuovo diritto umano alla conoscenza.
(7-00768) «Amendola, Schirò, Picchi, Alli, Scotto, Rabino, Fitzgerald Nissoli, Locatelli, Giachetti, Valentini, Rizzetto, Pastorino, Marguerettaz, Bechis, Prodani, Rostellato, Cirielli, Civati».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

risoluzione

Stato di diritto