ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00666

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Abbinamenti
Atto 7/00681 abbinato in data 18/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BENEDETTI SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
09/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/06/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/06/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/07/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/07/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 09/07/2015
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 22/05/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/06/2015

DISCUSSIONE IL 18/06/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/06/2015

DISCUSSIONE IL 02/07/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 02/07/2015

DISCUSSIONE IL 09/07/2015

ACCOLTO IL 09/07/2015

PARERE GOVERNO IL 09/07/2015

VOTATO PER PARTI IL 09/07/2015

APPROVATO IL 09/07/2015

CONCLUSO IL 09/07/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00666
presentato da
BENEDETTI Silvia
testo di
Venerdì 22 maggio 2015, seduta n. 433

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    decenni di politiche volte a favorire la pesca industriale hanno fortemente danneggiato le risorse marine, fino a provocare, in alcuni casi, dei veri e propri stermini di stock ittici, come più volte denunciato anche da associazioni e organizzazioni scientifiche;
    secondo uno studio recente dell’Hellenic Centre of Marine Research, apparso su Current Biology, negli ultimi vent'anni la situazione degli stock ittici nel Mar Mediterraneo è andata sempre peggiorando. La crescita demografica e tecnologie di pesca sempre più sofisticate hanno causato uno sfruttamento eccessivo dei mari con il risultato che molte zone di pesca risultano sovrasfruttate, ovvero il pesce viene pescato ad un ritmo più rapido rispetto ai tempi necessari per rinnovarsi e la relativa popolazione è destinata ad esaurirsi;
    secondo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), il prodotto della pesca negli scorsi decenni è andato crescendo, a livello globale, fino al 1996, quando ha raggiunto il picco di produzione con 86 milioni di tonnellate. Da allora la quantità di pescato è rimasta costante intorno a circa 80 milioni di tonnellate all'anno;
    la stessa Commissione europea per gli affari marittimi e la pesca, attraverso la pubblicazione di un report nel mese di giugno 2014, ha lanciato l'allarme sul rischio estinzione delle risorse ittiche dei mari, in particolare del Mediterraneo, in cui è un sovrasfruttamento pari al 96 per cento degli stock ittici di acque profonde, mentre, per le specie pelagiche come sardine e acciughe, lo sfruttamento eccede di almeno il 71 per cento. Secondo l'Esecutivo comunitario «non intervenire potrebbe avere effetti devastanti sulla fauna marina e sulle economie costiere fondate sulla pesca»;
    come noto, il fermo biologico è una sospensione temporanea delle attività di pesca e vale come strumento di tutela delle risorse ittiche attivato nell'ambito del programma operativo dell'intervento comunitario del fondo europeo per la pesca 2007/2013 con particolare riferimento alla linea d'intervento definita «Aiuti pubblici per l'arresto temporaneo delle attività di pesca», come si evince anche dal Regolamento (CE) n. 1198 del 2006 del 27 luglio 2006, relativo al fondo Europeo per la pesca (FEP), ed in particolare all'articolo 24, paragrafo I, lettera v), che stabilisce la possibilità di finanziare misure di aiuto all'arresto temporaneo delle attività di pesca a favore dei pescatori e dei proprietari di pescherecci, per una durata massima di «otto mesi nell'ambito dei piani di adeguamento dello sforzo di pesca di cui all'articolo 21, lettera a), punto iv), e dei piani di gestione adottati a livello nazionale nel contesto delle misure comunitarie di conservazione, qualora tali piani prevedano riduzioni graduali dello sforzo di pesca»;
    il periodo di arresto temporaneo, articolato per aree geografiche (GSA), è destinato alle imbarcazioni autorizzate con i sistemi strascico e/o volante e dovrebbe essere disciplinato in conformità a quanto previsto dai piani di gestione adottati a livello nazionale e sulla base dei dati scientifici riguardanti lo stato delle specie ittiche;
    tuttavia, anche nell'ultimo decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 23 luglio 2014 in materia di arresto temporaneo obbligatorio delle attività di pesca per l'annualità 2014, il calendario del fermo biologico non è stato stabilito con un adeguato supporto tecnico-scientifico ma definito sentite le regioni e le associazioni nazionali professionali e sindacali di settore;
    ferma restando la validità della partecipazione delle suddette associazioni nel processo decisionale è indispensabile che i periodi di fermo vengano stabiliti sulla base di accurate evidenze scientifiche che tuttavia non penalizzino la sostenibilità economica che invece nel lungo periodo ne risulterebbe incrementata;
    il mare Adriatico è uno dei più esposti al rischio del collasso delle risorse marine. In questo bacino, dove Chioggia rappresenta la maggiore marineria peschereccia dell'Adriatico, gli indici rilevati sono drammatici: nel 1948 la cattura media per chilometro quadrato era di 480 chili, nel 1998 è scesa a 180 chili e non è più risalita. Per questo proprio a Chioggia è stata effettuata, grazie al progetto GAP2, una collaborazione pescatori-ricercatori che ha permesso di valutare l'efficacia del fermo biologico, normalmente in vigore per circa 40 giorni compresi tra fine luglio ed inizio settembre;
    anche alla luce dell'analisi dei dati risultanti dal progetto di cui sopra, la pesca sarebbe più redditizia e maggiormente eco-compatibile se il fermo biologico fosse reso obbligatorio da metà luglio e metà settembre. Lo «stop» nelle catture per un periodo superiore consentirebbe infatti l'accrescimento delle specie ittiche e della loro taglia, producendo anche un maggiore guadagno in termini economici per i pescatori; inoltre una riduzione dello sforzo di pesca nel periodo del fermo tecnico successivo (8-10 settimane) eviterebbe di far crollare i prezzi alla vendita del prodotto, permettendo anche uno sfruttamento più razionale in relazione al rapido accrescimento delle fasi giovanili generalmente sfruttate in tale periodo;
    sempre con riferimento al bacino Adriatico è indispensabile altresì che i Paesi rivieraschi quali segnatamente la Croazia, che dal luglio 2013 ha acquisito lo status di piena membership nell'Unione europea, potenzino le strutture operative nazionali e locali incaricate dell'attuazione della politica comune della pesca, specie per quanto riguarda la gestione, l'ispezione e il controllo della flotta,

impegna il Governo:

   a stabilire i periodi di fermo pesca obbligatori sulla base di rigorose valutazioni scientifiche al fine di privilegiare i tempi richiesti dal ciclo biologico delle specie ittiche e di consentire quindi la riproduzione e il ripopolamento degli stock ittici;
   a valutare l'opportunità di valorizzare i risultati del citato progetto GAP2 e di diffonderli come esempio di best practice al fine di meglio valutare l'efficacia dei fermi biologici;
   ad impegnarsi nelle competenti sedi comunitarie affinché i Paesi del vicinato, che condividono bacini marini con Paesi membri, e soprattutto i Paesi di più recente adesione quali la Croazia, contribuiscano anche loro alla tutela delle risorse condivise dell'Adriatico ai fini del ripopolamento degli stock ittici, stabilendo misure complementari a quelle adottate a livello nazionale dall'Italia.
(7-00666) «Benedetti, Gallinella, Massimiliano Bernini, Lupo, Parentela, Gagnarli, L'Abbate».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comune della pesca

gestione della pesca

risorse del mare