ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00280

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 182 del 04/03/2014
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00037
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2014
GENTILONI SILVERI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2014
MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2014
CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2014
CASSANO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 04/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
05/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/03/2014
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/03/2014
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
PICCHI GUGLIELMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 05/03/2014
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/03/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/03/2014

ACCOLTO IL 05/03/2014

PARERE GOVERNO IL 05/03/2014

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 05/03/2014

CONCLUSO IL 05/03/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00280
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

   La III Commissione,
   premesso che:
    a più di tre anni dall'inizio delle proteste che portarono alla caduta del regime di Gheddafi, la Libia attraversa ancora una difficile fase di transizione. L'autorità centrale da diversi mesi cerca faticosamente di affermarsi sul vasto e sottopopolato territorio libico, a causa delle divisioni politico-sociali interne e del confuso quadro istituzionale;
    l'obiettivo di costruire un sistema istituzionale dotato di un Parlamento forte non ha ancora conseguito i risultati sperati e rimane un impegno imprescindibile quello di aumentare la legittimazione degli organi di rappresentanza agli occhi tanto dei cittadini comuni che delle parti politiche, attraverso un miglioramento della situazione economica e soprattutto della sicurezza personale (le registrazioni alle elezioni per l'assemblea costituente, tenutesi il 20 febbraio 2014, sono state solo poco più di un terzo rispetto al 3 milioni di iscritti alle elezioni del 2012);
    all'ormai annosa problema del reinserimento o smantellamento delle milizie conseguente alla guerra civile del 2011 se ne sono sommati di nuovi: il Paese è divenuto piuttosto rapidamente il teatro operativo di formazioni di vario genere, da quelle estremiste e di natura apertamente jihadista a quelle di matrice tradizionale e locale a semplici bande criminali, le quali riescono talvolta a sostituirsi ad attività tipiche dello Stato come il controllo territoriale o l'assistenza sociale, secondo quanto evidenziato anche in un rapporto dell'aprile 2013 dell'ISPI redatto per l'Osservatorio di politica internazionale di Senato della Repubblica, Camera dei deputati e Ministero degli affari esteri;
    a partire dal 2012 si è osservata una preoccupante escalation delle azioni terroristiche, culminata a settembre dello stesso anno con l'attacco all'ufficio di rappresentanza americano di Bengasi, costato la vita all'ambasciatore statunitense Chris Stevens e ad altri tre funzionari;
    diverse forze centrifughe, locali (singole città o minoranze) o regionali (specialmente in Cirenaica), hanno acquisito sempre maggior rilevanza. Dall'estate del 2013, questa situazione sta comportando una preoccupante crisi nel settore dell'industria energetica. Diversi gruppi di miliziani e le guardie preposte al controllo degli impianti energetici, per diverse ragioni, economiche e politiche, hanno imposto lo stop delle infrastrutture energetiche determinando il collasso delle esportazioni libiche, a gennaio 2013 ridotte a meno di un terzo dei livelli pre-guerra. Diverse analisi (FMI, Word Bonk, Economist Intelligence Unit, Morgan Stanley) fanno ritenere che per il 2014 la produzione complessiva si possa assestare, nella più ottimistica delle previsioni, non oltre la metà di quella pre-guerra, alimentando i timori di un rischio default per il paese;
    occorre arrestare una possibile dinamica di polarizzazione del quadro politico secondo linee di divisione già affermatisi negli Stati dell'area – e che renderebbe molto difficile un percorso politico condiviso, volto alla stesura di una costituzione e al prosieguo di un parallelo processo di riconciliazione nazionale;
    il popolo libico non solamente era reduce da 42 anni di regime dittatoriale, ma è stato per lo stesso tempo privo di istituzioni credibili e funzionanti in modo moderno proprio per volontà di Muammar Gheddafi che ha sempre preferito uno Stato debole nel quale non si creassero pesi contrapposti al proprio potere;
    più complessivamente la situazione regionale, con l'intervento francese in Mali, il rovesciamento del Governo di Mohammed Morsi in Egitto e lo stato di guerra permanente in Siria, sta ulteriormente complicando il quadro di stabilizzazione di quest'area regionale e, in particolare, della Libia;
    al G8 del 18 giugno 2013, tenutosi a Lough Erne in Irlanda del Nord, sono state abbozzate le linee guida di un aiuto occidentale, centrato in particolare sulla formazione per alcune migliaia di poliziotti e militari in diversi Paesi (Italia, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Turchia), ed è stato informalmente dato incarico al Governo italiano di ricoprire un ruolo guida nelle relazioni con il governo di Tripoli, a cominciare dall'organizzazione della conferenza internazionale sul sostegno alla Libia che si tiene nella capitale italiana il 6 marzo 2014),

impegna il Governo:

   a proseguire nel programma di sostegno e addestramento delle forze armate libiche con lo scopo di accrescere la capacità libica di garantire la sicurezza e il controllo sul proprio territorio;
   a contribuire con le proprie capacità a rafforzare un processo di riconciliazione nazionale, quanto più inclusivo possibile, che tenga conto della rilevanza degli attori interni (fazioni politiche, gruppi autonomisti, rappresentanti regionali, locali e tribali, figure religiose) e che possa concorrere ad una risoluzione pacifica delle controversie interne;
   a contribuire nei limiti delle proprie possibilità a stabilizzare il Paese prendendo in considerazione azioni diplomatiche multilaterali con altri attori internazionali capaci di influire sulla stabilità del Paese a cominciare dall'occasione offerta dalla conferenza internazionale sul sostegno alla Libia del 6 marzo 2014;
    a proseguire e a supportare attività di cooperazione, iniziative diplomatiche e della società civile volte a rafforzare il processo di institution bullding messo in atto dalla comunità internazionale, e in particolare dalle Nazioni Unite e dall'Unione europea, con lo scopo di rafforzare il quadro organico istituzionale del Paese, evitandone una sua divisione o frammentazione.
(7-00280) «Quartapelle Procopio, Amendola, Gentiloni Silveri, Manciulli, Chaouki, Cassano, Fitzgerald Nissoli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Libia

criminalita'

politica internazionale