ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00208

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 139 del 17/12/2013
Abbinamenti
Atto 7/00209 abbinato in data 18/12/2013
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00031
Firmatari
Primo firmatario: MANCIULLI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2013
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Stato iter:
18/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/12/2013
MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/12/2013
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 18/12/2013
PINOTTI ROBERTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/12/2013
VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA
MARAZZITI MARIO PER L'ITALIA
CICU SALVATORE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE
MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 18/12/2013
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/12/2013

DISCUSSIONE IL 18/12/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/12/2013

ACCOLTO IL 18/12/2013

PARERE GOVERNO IL 18/12/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/12/2013

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 18/12/2013

CONCLUSO IL 18/12/2013

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00208
presentato da
MANCIULLI Andrea
testo di
Martedì 17 dicembre 2013, seduta n. 139

   Le Commissioni III e IV,
   premesso che:
    il Consiglio europeo che avrà luogo nei giorni 19 e 20 dicembre 2013, in attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2012, è stato convocato secondo un ordine del giorno che reca al primo punto la Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC);
    gli obiettivi del Consiglio europeo, come individuati nel 2012, sono relativi al rilancio dei tre pilastri: dell'efficacia operativa, intesa come capacità di risposta rapida ed efficace alle crisi in coerenza con l'approccio globale dell'Unione europeo, fondato sulle priorità della prevenzione dei conflitti e gestione delle crisi; della capacità di difesa, costituita da capacità militari e civili, in un'ottica di pianificazione già a livello nazionale di una «messa in comune e condivisione» delle risorse; infine, di una più forte industria europea della difesa, più integrata e competitiva grazie ad un mercato più funzionante e ad attività di ricerca e sviluppo, e che oggi dà lavoro direttamente a circa 400.000 persone e fino a 960.000 persone nell'indotto;
    il 19 novembre 2013 le Commissioni riunite affari esteri, difesa e politiche dell'Unione europea del Senato hanno approvato una risoluzione a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 2 del Regolamento del Senato, dell'affare assegnato n. 104 sulle linee programmatiche e di indirizzo italiane in vista del prossimo Consiglio europeo sulla Difesa che avrà luogo nel mese di dicembre 2013 (Doc. XXIV, n. 13);
    il 12 dicembre 2013 le Commissioni Difesa e Attività produttive della Camera dei deputati, a conclusione dell'esame della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente (COM(2013)542 final), hanno approvato il documento finale ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento della Camera dei deputati;
    sono in corso di svolgimento presso le Commissioni Affari esteri e Difesa della Camera, delle indagini conoscitive rispettivamente, sulla proiezione dell'Italia e dell'Europa nei nuovi scenari geopolitici – priorità strategiche e di sicurezza e sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre, anche alla luce della apprezzabile proposta di documento conclusivo già presentata su quest'ultima presso la Commissione difesa;
    va ricordato l'impegno assunto dall'Alto rappresentante per la politica estera e di difesa comune, Catherin Ashton, per il rafforzamento dell'approccio globale dell'Unione europea fondato su un'analisi condivisa da tutti gli attori europei (istituzioni, Stati membri e Unione europea) che inquadri la nozione europea di «situazione di crisi potenziale» e che individui interessi, obiettivi e ruolo dell'UE; elabori una visione strategica unica e comune sui conflitti e sull'impegno futuro dell'UE nei diversi teatri; affidi centralità al lavoro di prevenzione mediante lo strumento diplomatico, l'allarme precoce e l'azione rapida; metta a disposizione tutte le capacità europee al servizio degli obiettivi comuni; definisca come impegno di lungo termine la costruzione di società pacifiche e resilienti; evidenzi i legami tra i diversi campi di intervento (sicurezza energetica, cambiamento climatico, flussi migratori, lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato o la riforma della governance economica mondiale); affidi un ruolo più forte alle delegazioni dell'Unione europea nel coordinamento del dialogo e della cooperazione con gli altri organismi multilaterali a partire dalle Nazioni unite, dalla NATO o dall'Unione africana, come pure con la società civile;
    alla luce del nuovo contesto internazionale minacce di tipo geopolitico appaiono minare in profondo la prospettiva di pace e sicurezza di lungo periodo per il continente europeo, e, pertanto, un sistema integrato di difesa europea, basato su efficienza, risparmio e su una comune volontà politica, costituisce un progetto non più rinviabile;
    la Sezione II del Trattato sull'Unione europea, come modificato dal Trattato di Lisbona, reca disposizioni sulla politica di sicurezza e di difesa comune, definita all'articolo 42 parte integrate della politica estera e di sicurezza comune e finalizzata ad assicurare all'Unione la disponibilità di una capacità operativa, ricorrendo a mezzi civili e militari, per il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite;
    tra le maggiori novità introdotte dal Trattato di Lisbona, ai fini della realizzazione della difesa comune europea, rientra lo strumento delle cooperazioni rafforzate, da istituire all'interno dell'Agenzia europea per la difesa o attraverso la creazione di una cooperazione strutturata permanente, e in cui gli Stati membri, legati l'uno all'altro sulla base di un'esplicita clausola di solidarietà, partecipano a missioni, militari e umanitarie;
    anche il comma 3 del medesimo articolo 42 del TUE dichiara l'impegno degli Stati membri al miglioramento progressivo delle rispettive capacità militari avvalendosi del ruolo esercitato dall'Agenzia europea per la difesa, anche per quanto concerne la individuazione delle specifiche esigenze operative;
    il secondo comma del citato articolo 42 del TUE affida la realizzazione della difesa comune ad una deliberazione unanime del Consiglio europeo e ad una decisione degli Stati membri che sia conforme alle rispettive norme costituzionali;
    ciò appare in piena coerenza, pertanto, con l'ordinamento giuridico del nostro Paese fondato sull'articolo 11 della Costituzione e sulla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, da cui è derivata una partecipazione dell'Italia a missioni internazionali ogniqualvolta che dall'assenza di impiego dello strumento militare sarebbero potute derivare tragedie umanitarie o processi di grave destabilizzazione geopolitica;
    occorre operare nell'ambito del percorso di attuazione delle conclusioni che saranno adottate dal Consiglio europeo e che avrà per protagonista la presidenza di turno dell'UE da parte dell'Italia, in una fase di rinnovo delle istituzioni europee, con particolare riferimento al Parlamento europeo, alla Commissione europea e allo stesso Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza;
    nel più recente intervento del Presidente del Consiglio dei ministri presso l'Assemblea della Camera dei deputati l'11 dicembre 2013, è stata sottolineata l'esigenza che l'Italia rappresenti un fattore di stabilità nei confronti del Mediterraneo e dei Paesi del vicinato orientale, nonché un attore globale capace di difendere e promuovere i suoi interessi e i suoi valori con politiche di sicurezza e difesa nel quadro degli impegni derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e alle maggiori organizzazioni internazionali e regionali;
    va ribadito l'impegno a proseguire il processo di spending review in corso secondo modalità compatibili con le esigenze di efficienza ed interoperabilità dello strumento militare, provvedendo a graduare le misure di riduzione della spesa militare in modo sostenibile per l'Italia e funzionale alle priorità e agli impegni che saranno assunti in sede europea;
    è necessario giungere all'appuntamento di dicembre avendo condotto una mappatura nazionale dei settori essenziali dell'industria nazionale della difesa, idonei a garantire livelli di competitività anche in futuro;
    le prospettive di ristrutturazione e di crescita dell'industria della difesa devono inserirsi in un quadro coerente, volto a tutelare la strategicità del settore, anche in termini di creazione di posti di lavoro e di rafforzamento delle capacità competitive rispetto ai maggiori concorrenti internazionali;
    va ribadita l'esigenza che il nostro Paese si doti di un proprio Libro bianco sulla difesa, essenziale per definire, in sinergia con l'analoga iniziativa preannunziata in sede di Unione europea dall'Alto Rappresentante, gli obiettivi di difesa e sicurezza dell'Italia, e da compilare con il pieno coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti come anche dei settori produttivi e della società civile, come peraltro auspicato di recente dal Consiglio supremo di difesa;
    sul versante parlamentare si esprime un riconoscimento unanimemente condiviso dalle forze politiche sugli strumenti normativi previsti anche dalla recente riforma sulla revisione dello strumento militare e finalizzati ad assicurare il controllo parlamentare sul corretto ed efficiente utilizzo delle risorse destinate al finanziamento dei programmi di armamento, in considerazione del carattere di investimento strategico che tali programmi rivestono per la difesa nazionale e per lo sviluppo tecnologico e produttivo del nostro Paese, nonché in un'ottica di sempre maggiore collaborazione interistituzionale tra Governo e Parlamento, fondata sul dialogo, sulla trasparenza e sulla responsabilità;
    è condivisa l'urgenza di avviare un ampio dibattito europeo sui temi della difesa al fine di coinvolgere i cittadini nelle necessarie scelte da compiere, anche sul piano finanziario, evidenziandone i ritorni di tipo civile e funzionali al superamento della crisi economico-finanziaria,

impegnano il Governo:

  a promuovere, in sede europea, un'azione volta a colmare le lacune del sistema della difesa europea e
   a) quanto al primo pilastro, relativo all'efficienza operativa, a promuovere, altresì;
    1) l'elaborazione un nuovo Strategy Paper con una visione europea compiuta sulle nuove minacce di tipo geostrategico, con specifico riferimento al Mediterraneo e al Sahara, e sulle conseguenti misure da adottare sul terreno della PESC e della PSDC per garantire al continente europeo il mantenimento di pace e sicurezza anche nel lungo periodo;
    2) la piena implementazione dello strumento delle cooperazioni rafforzate nel settore della difesa e il potenziamento delle forze di pronto intervento;
    3) l'individuazione, con il supporto dell'Agenzia europea per la difesa, degli investimenti e dei progetti industriali condivisi, da porre in essere promuovendo partnership industriali, in modo da coinvolgere tutto il tessuto produttivo europeo, evitando la sovrapposizione di programmi d'arma;
    4) la messa a sistema delle risorse comuni fra i Paesi dell'Unione, come le strutture addestrative e i poligoni, anche al fine di ridurre progressivamente il peso delle servitù militari sul nostro Paese;
   b) quanto al secondo pilastro, relativo alla capacità di difesa, ad assicurare
    1) l'effettivo avvio di programmi europei a sostegno delle capacità comuni nel campo della sorveglianza aerea satellitare, affiancando le capacità nazionali con nuove iniziative comuni;
    2) il rafforzamento delle attività di ricerca e sviluppo, e, in questo quadro, la produzione europea nel settore navale ed in quello aeronautico ad alta tecnologia, garantendo continuità e sostegno ai consorzi europei esistenti e prevedendone la costituzione di nuovi a partire dal settore dei droni;
    3) l'impegno comune sullo sviluppo di capacità-chiave, come il rifornimento in volo e la cyber difesa;
   c) quanto al terzo pilastro, relativo all'industria della difesa, a promuovere
    1) il riconoscimento dell'importanza di misure a sostegno delle piccole e medie imprese, anche al fine di facilitare l'accesso ad opportunità di ricerca e sviluppo, soprattutto in vista del programma Horizon 2020;
    2) l'impegno per la sicurezza degli approvvigionamenti e la correlata esigenza di una piena applicazione della direttiva sui trasferimenti intracomunitari;
    3) lo scambio di informazioni su sistemi di controllo nazionale degli investimenti esteri in imprese strategiche per la difesa;
    4) la valorizzazione delle sinergie tra ricerca civile e militare nel settore delle tecnologie ad uso duale in modo da sviluppare capacità dual use anche negli assetti operativi della Difesa;
    5) la cooperazione nel settore dei processi di standardizzazione e certificazione, in cui l'Italia vanta un particolare livello di eccellenza;
    6) una politica europea di protezione della priorità intellettuale e delle regole di ingaggio societario.
(7-00208) «Manciulli, Scanu».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica comune di difesa

Consiglio europeo

aiuto alle imprese

industria aeronautica

politica estera

produzione comunitaria