ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00177

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 123 del 21/11/2013
Abbinamenti
Atto 7/00179 abbinato in data 22/01/2014
Atto 7/00225 abbinato in data 22/01/2014
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00033
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2013
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2013
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2013
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2013
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2013
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 21/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
22/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/01/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/01/2014
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/01/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
ZACCAGNINI ADRIANO MISTO
 
INTERVENTO GOVERNO 22/01/2014
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 22/01/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 22/01/2014
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/01/2014

DISCUSSIONE IL 15/01/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/01/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/01/2014

DISCUSSIONE IL 22/01/2014

ACCOLTO IL 22/01/2014

PARERE GOVERNO IL 22/01/2014

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 22/01/2014

CONCLUSO IL 22/01/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00177
presentato da
BERNINI Massimiliano
testo di
Giovedì 21 novembre 2013, seduta n. 123

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    l'Italia è uno dei principali produttori ed esportatori mondiali di castagne (Castanea sativa Miller), primo esportatore per valore degli scambi e secondo per quantità scambiate, dopo la Cina;
    il castagno svolge da sempre un ruolo preminente tra le formazioni forestali italiane, non soltanto per la produzione delle castagne ma anche per l'elevata produttività, la qualità e la varietà degli assortimenti legnosi. Nei 10,5 milioni di ettari occupati da boschi, la frazione investita a castagno rappresenta oltre il 7 per cento di quella forestale, per un totale di circa 780.000 ettari;
    le regioni maggiormente investite a castagno sono il Piemonte, la Toscana e la Liguria che detengono oltre il 50 per cento del patrimonio nazionale, mentre con la Lombardia, la Calabria, la Campania, l'Emilia Romagna ed il Lazio che hanno un patrimonio superiore a 30.000, si giunge al 90 per cento;
    i castagneti rappresentano inoltre un elemento paesaggistico e naturalistico caratterizzante delle stazioni di alta-collina e/o media montagna, ubicandosi nella zona media dei versanti, nella fascia altitudinale compresa tra i 501-1000 metri sul livello del mare e più in dettaglio tra 601-900 metri sul livello del mare, dove sono ospitati rispettivamente il 66,56 per cento e 43,43 per cento;
    il castagno europeo (Castanea sativa Miller) presente in Italia e nel resto d'Europa produce frutti eduli con caratteristiche organolettiche differenti spesso superiori rispetto alle specie asiatiche (Castanea crenata Siebold e Zucc. – castagno giapponese, Castanea mollissima Blume – castagno cinese, e loro ibridi);
    la produzione italiana si aggira tra le 50 mila e le 70 mila tonnellate con una quota sulla produzione mondiale che è passata dall'11 per cento al 4 per cento a causa dell'aumento della produzione cinese;
    l'Italia rimane il principale produttore europeo con il 30 per cento della produzione, seguita da Turchia e Portogallo con rispettivamente il 29 per cento e il 15 per cento e da Grecia, Francia e Spagna con percentuali tra il 5, per cento e il 9 per cento;
    il numero delle aziende agricole e della superficie investita a castagneto da frutto dal 1970 al 2007 mostrano una drastica diminuzione, riducendosi rispettivamente del 75 per cento e del 62 per cento, e tra il 2000 e il 2003 si assiste ad un fenomeno di ristrutturazione dei castagneti coltivati che porta ad una ulteriore riduzione del 50 per cento del numero delle aziende e del 30 per cento delle superfici, con un numero di castanicoltori nel 2007, pari a 34 mila unità;
    le aziende castanicole sono di piccola-media dimensione, con l'80 per cento ed il 40 per cento della superficie ricompresa nella classe di SAU 0-5 ettari, mentre la superficie media investita a castagneto da frutto è di circa 1 ettaro;
    le castagne sono uno dei prodotti di qualità certificata, con 17 prodotti fra DOP e IGP, che sommati ai 101 prodotti tradizionali raggruppano ben 118 prodotti di qualità a base di castagne;
    le cause della crisi che investe il settore castanicolo sono da ricercare, oltre che nel fenomeno di interdipendenza economica che va sotto il nome di «globalizzazione», nella massiccia infestazione delle superfici investite da parte del cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu), un imenottero particolarmente dannoso, originario della Cina ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea, Nepal e Stati Uniti; nonostante alcune misure di eradicazione e contenimento, l'insetto si sta diffondendo anche in tutta Europa;
    la presenza dell'insetto è stata registrata per la prima volta in Italia, nel 2002 in provincia di Cuneo sebbene la sua introduzione sia avvenuta probabilmente alla fine degli anni ’90. Nel 2004 è stato segnalato nella provincia di Viterbo. L'introduzione è avvenuta a seguito dell'importazione di materiale vegetativo (marze) non adeguatamente certificato dal punto di vista fitosanitario, posto che l'insetto, prima della ripresa vegetativa, si trova all'interno delle gemme, ed è pertanto difficoltoso rilevarne la presenza;
    gli attacchi di questo temibile fitofago, che colpisce sia il castagno europeo, selvatico o innestato, sia gli ibridi euro-giapponesi, determinano danni molto gravi, con perdite rilevanti non solo per quanto riguarda la produzione dei frutti, ma anche con riferimento agli accrescimenti legnosi, a seguito del forte depauperamento delle strutture vegetative della pianta;
    la pianta infestata dal cinipide è sottoposta inoltre ad un notevole stress ed è pertanto soggetta all'attacco di altre malattie endemiche e non, come il mal dell'inchiostro e il cancro corticale, aggravando ulteriormente il quadro fitosanitario generale;
    secondo le stime delle associazioni di categoria riportate anche sulla stampa locale delle provincie interessate, nell'annata 2013 a seguito dell'infestazione, si sono avute perdite di produzione di castagne dell'ordine del 90-100 per cento, perdite localizzate soprattutto nei territori del Centro-sud,

impegna il Governo:

   a promuovere su tutto il territorio nazionale l'unica forma di lotta efficace al cinipide, quella biologica, attraverso l'introduzione del parassitoide Torymus sinensis Kamijo, come riportato nel piano castanicolo nazionale approvato dalla Conferenza Stato regioni nella seduta del 18 novembre 2010;
   a vietare nelle aree di infestazione i metodi di lotta tradizionale per almeno un quinquennio, come definito anche dal decreto legislativo 14 agosto 2012 n. 150;
   a individuare, anche in collaborazione con gli enti di ricerca universitari e privati di comprovata esperienza, adeguate procedure di verifica e quantificazione dei danni;
   a predisporre, di intesa con le regioni interessate, un protocollo operativo che delinei le modalità di gestione ed indichi misure e pratiche di recupero dai castagneti danneggiati al fine di contenere l'infestazione;
   a promuovere, nelle opportune sedi comunitarie e previa verifica delle misure adottate da altri Stati membri, tutte le iniziative affinché siano accordate, in considerazione delle esigenze della castanicoltura italiana le eventuali necessarie deroghe al quadro normativo comunitario;
   a intraprendere ogni utile iniziativa volta a migliorare la qualità del materiale vivaistico, con l'obiettivo di minimizzare i rischi di diffusione di organismi nocivi, di mettere a punto un protocollo nazionale di certificazione del materiale vivaistico di castagno e conseguentemente di elaborare protocolli di produzione vivaistica che garantiscano la tracciabilità nei diversi passaggi di filiera, prevedendo adeguate sanzioni;
   a mettere a punto un metodo per la valutazione del danno commerciale causato dall'infestazione del cinipide, in termini di perdita di produzione;
   a valutare la possibilità di assumere iniziative per prevedere misure di sostegno al reddito per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali conduttori di castagneti, iscritti nel registro delle imprese di cui all'articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, che svolgono questa attività in modo prevalente ai sensi del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 e che attuino le misure di lotta biologica.
(7-00177) «Massimiliano Bernini, Parentela, Benedetti, Gallinella, Gagnarli, L'Abbate, Lupo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sostegno agricolo

denominazione di origine

controllo della qualita' dei prodotti agricoli

importazione

frutto a guscio