ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12890

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 898 del 06/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: BORGHI ENRICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/12/2017
Stato iter:
07/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/12/2017
Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 07/12/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 07/12/2017
Resoconto ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/12/2017

SVOLTO IL 07/12/2017

CONCLUSO IL 07/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12890
presentato da
BORGHI Enrico
testo di
Mercoledì 6 dicembre 2017, seduta n. 898

   BORGHI e ALBANELLA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in data marzo 2014 il Governo rispondeva all'interrogazione 5-01854 inerente il riutilizzo della cenere vulcanica derivante dalle periodiche eruzioni dell'Etna, la quale determina seri problemi per lo smaltimento e la pulizia delle aree urbane dei comuni dell'area etnea dove si deposita, poiché le strade e le piazze vengono ricoperte da oltre 30 centimetri di cenere, provocando danni ingenti all'agricoltura dei territori delle zone colpite;

   nella risposta all'interrogazione, pubblicata il 18 marzo 2014, veniva evidenziato che «il Ministero dell'ambiente concorda pienamente nell'opportunità di avviare le iniziative tematiche e regolamentari per verificare e disciplinare quando, e a quali condizioni, la "cenere vulcanica proveniente dall'Eruzione dell'Etna" può essere utilizzata come prodotto nel settore dell'edilizia. Infatti tale soluzione ha una innegabile rilevanza economica per tutto il settore dell'edilizia»;

   successivamente, in data 12 novembre 2014, la Camera ha approvato l'ordine del giorno con il quale si impegna il Governo «a valutare la possibilità di avviare ogni opportuna verifica presso le strutture ministeriali competenti circa la possibilità di cessare lo status giuridico di rifiuto per la cenere vulcanica proveniente dalle eruzioni dell'Etna per essere utilmente avviata nel ciclo di recupero e riutilizzo per la produzione di materiali nel settore edilizio»;

   il recupero e riutilizzo delle ceneri vulcaniche dell'Etna potrebbe diventare un'importante attività per promuovere l'economia circolare e la sostenibilità ambientale nel territorio siciliano e più in generale a livello nazionale, come imposto dalle direttive europee e dalla sfida ai cambiamenti climatici per il quale il nostro Paese è fortemente impegnato –:

   se il Ministro interrogato ritenga opportuno verificare lo stato di attuazione della procedura di cessazione dello status giuridico di rifiuto per la cenere dell'Etna, ponendo con urgenza rimedio – se tale procedura non risulti conclusa – al ritardo nell'espletamento della valutazione e garantendo l'esito della procedura.
(5-12890)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-12890

  Con riferimento alle questioni poste si fa presente, in via preliminare, che i materiali piroclastici sono composti prevalentemente da silicati e pertanto sono estremamente abrasivi, soprattutto le ceneri che, essendo più fini e leggere, si spostano con maggiore facilità. Le ceneri vulcaniche infatti, creano grossi problemi anche alla circolazione aerea, all'agricoltura e alle città oltre a ricoprire vaste aree, una volta cadute al suolo.
  Sulla possibilità di una possibile cessazione di qualifica di rifiuto delle ceneri vulcaniche, si evidenzia che ai sensi dell'articolo 184-ter del decreto legislativo 152 del 2006, al primo comma si afferma che «un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a un'operazione di recupero».
  Quindi, un rifiuto, per cessare di essere tale, deve soddisfare dei criteri specifici, da adottare nel rispetto di quattro condizioni, che sono state riprese fedelmente dalla direttiva comunitaria: a) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza o oggetto; c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà ad impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.
  L’iter per la cessazione della qualifica di rifiuto è quindi molto lungo e complesso. Pertanto, è necessaria una preventiva valutazione anche economica oltre che tecnica sull'opportunità di intraprendere tale percorso.
  Ad ogni nodo, si segnala che allo stato attuale, è già possibile l'avvio al recupero dei rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale, identificati con il codice ERR 20 03 03, quali sono anche le ceneri vulcaniche giacenti su aree urbane.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero si impegna, per quanto di competenza, ad accelerare le attività volte alla definizione delle procedure richiamate dall'onorevole interrogante.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

eruzione vulcanica

direttiva comunitaria

cambiamento climatico