ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12690

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 885 del 14/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 14/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/11/2017
Stato iter:
15/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 15/11/2017
Resoconto CIMBRO ELEONORA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2017
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 15/11/2017
Resoconto CIMBRO ELEONORA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/11/2017

SVOLTO IL 15/11/2017

CONCLUSO IL 15/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12690
presentato da
CIMBRO Eleonora
testo di
Martedì 14 novembre 2017, seduta n. 885

   CIMBRO e PIRAS. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da settimane si susseguono e vengono diffuse attraverso i social media e la stampa internazionale notizie preoccupanti sullo stato di salute del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. Alcune di queste notizie parlano addirittura del fatto che Öcalan potrebbe essere morto;

   praticamente su di lui non si hanno più notizie dalla fine del 2016, quando appunto gli fu consentito di incontrare il fratello. Non si conosce quali siano attualmente le sue condizioni di salute e nemmeno se si trovi ancora rinchiuso nella prigione di Imrali;

   dal settembre 2016 vengono vietate qualsiasi tipo di visite ad Öcalan: ai suoi familiari, alle delegazioni internazionali, ma anche ai suoi avvocati;

   da più parti si sono levate richieste di intervento nei confronti del Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) unico soggetto legittimato a richiedere di poterlo incontrare nel carcere dove è rinchiuso da ormai 19 anni;

   a tale scopo alla fine di ottobre centinaia di persone si sono nuovamente radunate per un altro sit-in davanti alle sedi del Cpt al Consiglio d'Europa, chiedendo urgentemente una visita al prigioniero politico curdo, richiesta reiterata in queste settimane da migliaia di cittadini europei che hanno scritto ai rappresentanti del Cpt e del Consiglio d'Europa;

   il gruppo parlamentare Articolo 1 – movimento democratico e progressista condivide con il popolo curdo lo stato di enorme apprensione per il destino del leader riconosciuto da milioni di donne e uomini come un uomo chiave per il compimento e la realizzazione del processo di pace in Turchia e nel Medioriente;

   è un diritto fondamentale della sua famiglia, dei suoi rappresentanti legali e dell'opinione pubblica tutta essere informati sullo stato di salute di Öcalan –:

   quali iniziative, anche diplomatiche, urgenti il Governo intenda intraprendere affinché il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Cpt) possa effettuare una visita al carcere di lmrali, dove Öcalan è detenuto da diciannove anni e rendere così note le sue condizioni di salute.
(5-12690)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-12690

  In merito alle condizioni di salute del leader curdo Öcalan, che ricordo essere stato arrestato nel 1999 dopo un periodo di permanenza in Italia, sulla base delle informazioni in nostro possesso, l'ultima visita da parte di un famigliare (il fratello) risale a settembre 2016. Il Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) del Consiglio d'Europa ha potuto visitare il carcere di Imrali regolarmente fino all'aprile 2016; la più recente richiesta di visita inoltrata in occasione della missione effettuata in Turchia dal Comitato a maggio 2017 è stata respinta dalle Autorità turche.
  L'ultimo rapporto del CPT disponibile, pubblicato lo scorso 17 ottobre dopo il via libera di Ankara, è relativo alla visita compiuta in Turchia a giugno 2015.
  Sulla pubblicazione dei due rapporti pendenti, relativi alle visite effettuate dal CPT in Turchia nel 2016, pesa ancora il veto delle Autorità turche, mentre il rapporto relativo alla mancata visita del maggio 2017 non risulta essere stato ancora completato (dovrebbe esserlo verso fine anno).
  In effetti per tutto l'ultimo anno si sono susseguite varie ipotesi (peraltro mai confermate) sulla salute di Öcalan: poche settimane dopo il golpe del luglio 2016 si erano addirittura diffuse voci di un bombardamento dei golpisti sul carcere di Imrali, nel corso del quale il leader curdo sarebbe stato ucciso, notizia evidentemente smentita dalla successiva visita compiuta dal fratello nel settembre dello stesso anno.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, anche attraverso la nostra Ambasciata ad Ankara, sostiene costantemente l'azione della rappresentanza del Consiglio d'Europa in Turchia e quella della Delegazione UE nei rispettivi appelli rivolti alle Autorità turche per il pieno rispetto dei diritti dei detenuti (incluso lo stesso Öcalan).
  Finora da parte turca si è mantenuta una posizione di forte rigidità esplicitata nel seguente modo:
   Abdullah Öcalan è un cittadino turco, condannato da un tribunale turco per crimini ritenuti gravissimi, per i quali sta scontando la pena comminatagli (peraltro tramutata da pena di morte in ergastolo dopo l'abolizione della pena capitale nel Paese nel 2002): in tale quadro Ankara respinge qualsiasi ingerenza internazionale in quella che è considerata una vicenda giudiziaria e di sicurezza interna;
   il PKK, di cui Öcalan è leader, è un'organizzazione terroristica messa al bando non solo dalla Turchia, ma anche da UE e Stati Uniti, che per oltre 30 anni ha condotto attività terroristiche in Turchia, costate la vita a decine di migliaia di civili;
   anche negli ultimi due anni il PKK, per il tramite di quella che il Governo turco dell'AKP, il partito nazionalista e larga parte dell'opinione pubblica considerano una sua emanazione (il TAK), è stato responsabile di alcuni tra i più sanguinosi attentati terroristici verificatisi in Turchia, in particolare nelle principali aree metropolitane causando decine di vittime.

  La Farnesina continuerà pertanto a sensibilizzare i propri interlocutori in Turchia e nei fora multilaterali sul tema del rispetto dei diritti umani in generale e sulla vicenda di Öcalan in particolare, auspicando la pubblicazione dei due rapporti pendenti del CPT, nonché l'accoglimento delle richieste formulate dalle delegazioni del CPT in occasione delle loro visite in Turchia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo etnico

Consiglio d'Europa

stabilimento penitenziario