ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12675

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 885 del 14/11/2017
Abbinamenti
Atto 5/12666 abbinato in data 07/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: DONATI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
ERMINI DAVID PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
PARRINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
BECATTINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
FANUCCI EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
FAMIGLIETTI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 13/11/2017
Stato iter:
07/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/12/2017
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 07/12/2017
Resoconto DONATI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/11/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/12/2017

DISCUSSIONE IL 07/12/2017

SVOLTO IL 07/12/2017

CONCLUSO IL 07/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12675
presentato da
DONATI Marco
testo di
Martedì 14 novembre 2017, seduta n. 885

   DONATI, MALPEZZI, ERMINI, PARRINI, BECATTINI, MORANI, COPPOLA, ASCANI, FANUCCI, IORI, MANFREDI, MARCO DI MAIO, DALLAI, CARRESCIA, GALPERTI, FAMIGLIETTI e GADDA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 3 della Costituzione così recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese»;

   il sistema educativo e di istruzione è basato su principi di uguaglianza, non discriminazione, inclusione, pari opportunità, con al centro la persona e la sua dignità, nonché lo sviluppo delle sue capacità e della sua dimensione di cittadino uguale agli altri, parte integrante della comunità nazionale;

   va sottolineato l'importante ruolo pedagogico e sociale della scuola, intesa come componente fondamentale del percorso educativo della persona, non solo quindi nel suo aspetto di apprendimento delle conoscenze e delle materie, ma anche, allo stesso modo, per il suo compito formativo;

   l'amministrazione comunale di Montevarchi (Arezzo), come si apprende dalla stampa, ha deciso di separare i bambini le cui famiglie non sono in regola con i pagamenti della mensa somministrando loro semplicemente una fetta di pane e olio, acqua e frutta;

   il consiglio comunale di Montevarchi ha approvato un regolamento che, oltre al pagamento anticipato del servizio, attraverso un conto virtuale, prevede la sospensione dello stesso dopo 30 giorni di morosità previa comunicazione ai genitori o tutori tramite sms;

   è evidente che il meccanismo della lotta all'astensione del pagamento della retta ha procurato numerosi disagi sia al personale docente che a quello non docente, facendo loro assumere un ruolo non compatibile con quello della funzione didattica ed educativa implicita nel ruolo stesso;

   la rilevanza di tale azione dell'amministrazione comunale di Montevarchi ha suscitato clamore e sdegno nelle comunità locali, tanto da esser oggetto anche di una interrogazione della vice presidente del consiglio regionale Toscano, dottoressa Lucia De Robertis – IO 607, in merito alla decisione del comune di Montevarchi di sospendere l'erogazione del servizio mensa scolastica ai bambini di famiglie non in regola con il pagamento del servizio stesso – al presidente della giunta regionale toscana;

   gli interroganti riconoscono le difficoltà con cui le amministrazioni comunali debbono assumere decisioni delicate, nonché il loro diritto di ottenere i corrispettivi previsti per i servizi erogati, ma ritengono inammissibile che tali azioni ricadano sui bambini e, quindi, inaccettabili le azioni intraprese dall'amministrazione comunale di Montevarchi –:

   se il Ministro sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza, anche normativa, al fine di non discriminare i bambini, tutelando la loro dignità, sollevando insegnanti e dirigenti scolastici da oneri non solo burocratici ma anche di forte impatto emotivo ed evitando il ripetersi di tali deprecabili fatti in qualsiasi scuola del Paese.
(5-12675)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-12675

  Si risponde congiuntamente alle interrogazioni in atto, stante l'omogeneità dell'argomento trattato relativo alle determinazioni assunte dal Comune di Montevarchi riguardo ai genitori non in regola con il pagamento del servizio di refezione scolastica fornito ai propri figli.
  È stato, al riguardo, già evidenziato in risposta ad analoghi atti di sindacato ispettivo che il MIUR ha seguito con la dovuta attenzione la vicenda, pur non avendo specifica competenza sulla questione in discorso.
  Il MIUR non ha condiviso la misura adottata dall'amministrazione comunale di Montevarchi in quanto la stessa si è ripercossa sulle alunne e sugli alunni.
  Per questo, l'Amministrazione si è fatta parte attiva non appena la notizia si è diffusa. La scuola indicata, dopo aver ricevuto dal Comune gli elenchi dei genitori che risultavano morosi, ha sollecitamente invitato chi fosse inadempiente a mettersi in regola o presentarsi in segreteria per esperire nuove forme di consumazione del pasto, sensibilizzando particolarmente i docenti a tenere un atteggiamento di attenzione verso i bambini che avrebbero consumato un pasto diverso.
  Alla data dello scorso 13 novembre risulta che la situazione si sarebbe risolta con l'80 per cento delle famiglie che hanno regolarizzato il pagamento, il 12 per cento che è stato preso in carico dai servizi sociali e il restante 8 per cento che ha fatto richiesta del pasto domestico.
  Più in generale, si evidenzia che certamente esiste un disagio legato alle tariffe applicate dagli Enti erogatori del servizio mensa, che – si ricorda – fa capo ai Comuni i quali provvedono all'appalto di servizi e decidono le tariffe da applicare, in completa autonomia, sebbene possano delegare l'attività alle scuole, con l'accordo di queste, trasferendo loro anche le necessarie risorse finanziarie.
  Le rette riferite alla mensa scolastica sono ripartite in base al reddito, seguendo il coefficiente ISEE. Ciò consente ad ogni famiglia di pagare sulla base della propria possibilità economica. Il sistema va in crisi nel momento in cui si verificano defezioni nei pagamenti, sicché chi versa il dovuto si trova a dover colmare l'ammanco di coloro che non pagano e che non sempre coincidono con i soggetti delle fasce più deboli.
  Si ritiene comunque che vada salvaguardato un sistema in cui le mense scolastiche rappresentano un'opportunità di crescita sociale e culturale che la scuola pubblica deve in tutti i modi garantire.
  È di tutta evidenza che la mensa scolastica concorre:
   all'educazione alla socialità: il cibo è veicolo di conoscenza e comunicazione;
   all'abbattimento delle differenze sociali;
   a dare valore al cibo: il pasto fornito alle mense scolastiche è studiato e bilanciato in tutte le sue componenti;
   alla tutela della salute.

  Come sopra chiarito, la normativa vigente rimette all'autonomia degli enti locali la gestione del servizio di mensa che, in quanto servizio a domanda individuale, non può, per sua stessa natura, costituire oggetto di una disciplina unica nazionale, dovendo, al contrario, essere organizzato e modulato secondo la reale necessità dei territori e in ragione della specificità del contesto socio-economico locale.
  Il MIUR, proprio in ragione del ruolo educativo che riconosce al momento della mensa e nell'esercizio del suo ruolo di coordinamento e supporto dei dirigenti scolastici che in prima linea sono chiamati a rispondere alle esigenze manifestate dalla famiglie, promuove e sostiene con la dovuta attenzione il confronto con tutte le parti coinvolte. In tal senso, continuo è l'impegno dell'articolazione territoriale del Ministero a risolvere in modo condiviso le emergenze, nonché a preservare e ristabilire, ove necessario, il corretto clima di fiducia tra le famiglie e la scuola.
  Concludendo, va detto che non può non riconoscersi che sul tema esistono delle criticità, per risolvere le quali sono in primo luogo gli enti locali a doversi attivare, salvaguardando necessariamente quel sistema di valori educativi e sociali che la mensa ha consentito in questi anni di sviluppare, ivi compresi quelli relativi ad una corretta ed equilibrata alimentazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione locale

ordinamento scolastico

eguaglianza uomo-donna