ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12577

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 879 del 26/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 16/11/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/10/2017
Stato iter:
16/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/11/2017
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 16/11/2017
Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/10/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 16/11/2017

SVOLTO IL 16/11/2017

CONCLUSO IL 16/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12577
presentato da
LOMBARDI Roberta
testo di
Giovedì 26 ottobre 2017, seduta n. 879

   LOMBARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel 1958 viene costituito il Fondo nazionale di previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani Fiorenzo Casella; si tratta dell'ente preposto all'erogazione delle pensioni integrative in favore di tutti gli impiegati e operai delle aziende editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa operanti sull'intero territorio nazionale; il Fondo è sottoposto alla vigilanza della Covip;

   gli organi, del Fondo sono tre: il consiglio di amministrazione, per metà nominato dai rappresentanti sindacali dei datori di lavoro e per metà dai rappresentanti dei lavoratori; il presidente, attualmente Fabrizio Carotti; il collegio dei revisori;

   oggi l'ente è in crisi finanziaria per diverse ragioni, quali la contrazione generale della base occupazionale dei lavoratori attivi nel settore dei poligrafici; la politica dei forsennati prepensionamenti e una complessiva mala gestio, denunciata dagli iscritti soprattutto a partire dal 2015, quando costoro si sono visti improvvisamente tagliare del 50 per cento le pensioni, a seguito di due accordi sindacali (uno concluso nel 2013 e l'altro nel corso dell'anno successivo), che imponevano un contributo di solidarietà del 25 per cento l'uno; dopo il secondo taglio, alcuni ex poligrafici hanno intrapreso onerose azioni legali allo scopo di dimostrare l'illegittimità delle decurtazioni delle pensioni e, a monte, dello stesso Consiglio di amministrazione del Fondo;

   all'interrogante risulta che, nonostante lo squilibrio finanziario dell'ente fosse noto da tempo, i rappresentanti dei lavoratori nel Consiglio di amministrazione non abbiano informato adeguatamente gli iscritti circa le spese, gli investimenti a quelli che appaiono gli altri considerevoli sprechi nella gestione del Fondo che hanno determinato consistenti perdite di bilancio;

   i pensionati, costretti a notevoli sacrifici, ora imputano ai consiglieri una grave responsabilità per non aver assolto alla propria funzione di amministrazione e controllo; a ciò si aggiunga che in base all'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 252 del 2005, l'individuazione dei rappresentanti dei lavoratori nel Consiglio di amministrazione deve avvenire mediante elezione e non per nomina, come disposto invece dallo statuto del Fondo Casella, fonte normativa gerarchicamente inferiore al decreto legislativo; gli iscritti all'ente non hanno pertanto mai eletto i soggetti preposti a deliberare sui bilanci, sulle riserve e sulle disponibilità del Fondo, in palese violazione di legge;

   inoltre, Fabrizio Carotti, attuale presidente del Consiglio di amministrazione del fondo, ricopre allo stesso tempo l'incarico di direttore generale della Federazione italiana editori giornali (Fieg), il che, secondo l'interrogante, potrebbe configurare un conflitto di interessi, se si considera che ogni anno gli editori dovrebbero versare al Fondo Casella 16 milioni di euro, ma non tutti lo fanno e controllore e controllato coincidono;

   i lavoratori sono oggi assai preoccupati per un verso per le sorti del Fondo, non avendo contezza della situazione delle casse dell'ente e, per altro verso, per il rinnovo del contratto dei poligrafici in corso –:

   come si concili la procedura di individuazione dei rappresentanti dei lavoratori nel Consiglio di amministrazione del Fondo Casella con le disposizioni del decreto legislativo n. 252 del 2005;

   se non si ravvisi un conflitto di interessi in relazione al doppio incarico svolto da Fabrizio Carotti e, in caso positivo, quali iniziative di competenza intenda adottare al riguardo;

   se, a seguito dell'attività di vigilanza svolta, il Ministro interrogato sia in grado di confermare che il Consiglio di amministrazione del Fondo Casella abbia rispettato i prescritti criteri di trasparenza e correttezza, tanto nella gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile, quanto nei rapporti con gli iscritti;

   quali siano le condizioni del rinnovo contrattuale per i poligrafici attualmente in discussione.
(5-12577)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-12577

  Preliminarmente ricordo che il legislatore ha attribuito, in via esclusiva, alla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP) la vigilanza in merito all'attività, alla trasparenza, alla correttezza dei comportamenti e alla sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, ivi inclusi i fondi pensione esteri che intendono operare in Italia.
  Tanto premesso, in riferimento alla mancata adozione del metodo elettivo dei rappresentanti dei lavoratori nell'ambito dell'organo di amministrazione del Fondo «Casella», di cui si fa menzione nel presente atto parlamentare, la COVIP ha reso noto che trattasi di un fondo pensione cosiddetto « preesistente» rispetto alla normativa di settore introdotta dal decreto legislativo n. 124 del 1993; quest'ultimo è stato successivamente abrogato e sostituito dal decreto legislativo n. 252 del 2005 che regola oggi i fondi pensione prevedendo, tra l'altro, che l'esercizio della loro attività deve essere autorizzata dalla COVIP.
  Il Fondo «Casella», in quanto preesistente, presenta invece profili derogatori rispetto alla disciplina del citato decreto legislativo n. 252.
  Come sottolineato dalla COVIP, il Fondo «Casella» si differenzia, peraltro, rispetto ad altri fondi preesistenti, in quanto gestito in via prevalente secondo il sistema della ripartizione, in cui i flussi contributivi sono destinati al finanziamento delle prestazioni pensionistiche in corso di erogazione nell'anno, in assenza di accumulo di patrimonio.
  Altre peculiarità del Fondo in parola attengono principalmente alle modalità di adesione, obbligatoria e non volontaria, e alle prestazioni pensionistiche che sono costituite dalla componente a prestazioni definite per gli iscritti sino al 31 dicembre 1994 e da quella a contribuzioni definite per gli iscritti dal 1o gennaio 1995, cui può aggiungersi una componente derivante dal conferimento del TFR.
  Dal quadro tracciato dalla COVIP, viene in rilievo che, a conferma del particolare grado di autonomia riconosciuto dal Legislatore alle fonti istitutive del Fondo Casella, esso non è soggetto all'obbligo di elaborare un piano di riequilibrio da sottoporre all'approvazione della COVIP. A tale Fondo si applicano, invece, le disposizioni di cui al comma 2-bis dell'articolo 7-bis del decreto legislativo n. 252 del 2005 relative alla solvibilità dei fondi pensione, che riconoscono alle fonti istitutive, in mancanza di mezzi patrimoniali adeguati, la facoltà di incidere, ai fini dell'equilibrio, anche sulle pensioni in corso di erogazione.
  La COVIP ha evidenziato, inoltre, che il Fondo «Casella», sin dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 124 del 1993, era caratterizzato da rilevanti squilibri finanziari e per questo è stato ammesso con decreto del Ministro del lavoro 22 dicembre 1995 a uno speciale regime di deroga, rispetto a talune previsioni di settore. Tale speciale regime di deroga è stato poi confermato dall'articolo 20 del decreto legislativo n. 252 del 2005.
  L'equilibrio finanziario del Fondo in parola è strettamente connesso al rapporto tra lavoratori attivi e pensionati; esso, pertanto, risente pesantemente non solo dell'incremento del numero dei soggetti in quiescenza, dovuto all'allungamento della vita media, ma altresì della contrazione dei livelli di occupazione del settore dell'editoria.
  Al fine di ottenere l'equilibrio finanziario, le fonti istitutive, anziché intervenire come avvenuto fino al 2013 sull'incremento delle quote di contribuzione – elevate dal 10,3 per cento del 1995 all'attuale 22,75 per cento, di cui solo 0,50 per cento a carico degli iscritti –, hanno ritenuto di agire sul lato delle prestazioni. Pertanto, nel 2013 è stato introdotto – in coerenza con il patto generazionale che costituisce l'essenza stessa del regime a ripartizione – un contributo di solidarietà, del 25 per cento dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2019, che grava sia sulle prestazioni in atto, sia su quelle future. Tale contributo, alla fine del 2014, è stato elevato al 50 per cento.
  Al riguardo, la COVIP ha ritenuto tali interventi sulle pensioni «senz'altro necessari ma, anche nell'ultima versione, non ancora risolutivi», tant’è che la stessa COVIP «ha evidenziato al Fondo l'esigenza di adottare per tempo, prima della suddetta scadenza del 2019, misure di riequilibrio di natura non temporanea ma strutturale, in grado di garantire effettivamente una prospettiva di sopravvivenza a tutela dell'intera collettività degli iscritti».
  In relazione al conflitto di interessi, di cui si fa menzione nel presente atto parlamentare, in capo all'attuale Presidente del Fondo che riveste anche la carica di direttore generale della Federazione italiana editori giornali (FIEG), la COVIP, nell'evidenziare il rispetto del principio di pariteticità nella composizione dell'organo di amministrazione, rileva che tale fattispecie non rientra tra le ipotesi di incompatibilità individuate dal decreto del Ministero dell'economia e delle finanze n. 166 del 2014. La COVIP ha inoltre evidenziato che il Fondo «Casella», adeguandosi all'articolo 7 del citato decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, ha adottato in data 8 giugno 2016, un apposito documento in materia di gestione dei conflitti di interesse.
  Da ultimo, con riferimento al rinnovo contrattuale dei lavoratori poligrafici di cui si fa menzione nel presente atto parlamentare, voglio precisare che i rinnovi contrattuali sono rimessi alla piena disponibilità delle parti, che individuano in autonomia il percorso lungo il quale cercare di giungere alla sottoscrizione o al rinnovo del contratto. Si tratta di dinamiche che, nella generalità dei casi, non vedono il coinvolgimento diretto delle istituzioni, a meno che non venga a queste ultime espressamente richiesto dalle parti per aiutare il confronto.
  Nel caso di specie, non risultano rivolte al Ministero del lavoro e delle politiche sociali richieste di confronto sul rinnovo contrattuale dei poligrafici.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rappresentante sindacale

commissione interna

rappresentanza del personale