ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12535

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 878 del 25/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 25/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EPIFANI ETTORE GUGLIELMO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
LAFORGIA FRANCESCO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
MELILLA GIANNI ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
QUARANTA STEFANO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
D'ATTORRE ALFREDO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
SANNICANDRO ARCANGELO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
DURANTI DONATELLA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
ZARATTI FILIBERTO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017
FOLINO VINCENZO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 25/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 25/10/2017
Stato iter:
20/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/12/2017
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 20/12/2017
Resoconto RICCIATTI LARA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA-LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/10/2017

DISCUSSIONE IL 20/12/2017

SVOLTO IL 20/12/2017

CONCLUSO IL 20/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12535
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Mercoledì 25 ottobre 2017, seduta n. 878

   RICCIATTI, EPIFANI, FERRARA, LAFORGIA, NICCHI, SCOTTO, MELILLA, PIRAS, QUARANTA, D'ATTORRE, SANNICANDRO, DURANTI, ZARATTI e FOLINO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   fonti giornalistiche rilevano che, dall'agosto 2016, molti beni culturali di proprietà ecclesiastica, anche di pregevole valore storico-artistico, recuperati a seguito del terremoto, giacciono ancora dentro imballaggi provvisori e nei magazzini delle diocesi terremotate non riparati da umidità e tarli;

   in una riunione tenuta ad Ancona prima dell'estate, proprio il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si era impegnato a esportare tale modello di conservazione delle opere anche nei depositi delle diocesi più interessate dal terremoto, dove i beni culturali erano stati conservati con una soluzione d'emergenza e provvisoria. In particolare, nelle diocesi di Ascoli e Camerino, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si era reso disponibile qualche mese fa, a proprie spese, a sistemare gli spazi interni e a distaccare nelle diocesi gruppi di tecnici ministeriali per mettere in sicurezza i beni culturali secondo il modello della Mole Vanvitelliana;

   tra i depositi diocesani che il Ministero in tal senso aveva individuato vi è il Palazzo vescovile di San Severino Marche, dove la diocesi di Camerino ha stoccato parte delle opere, tra cui una pala d'altare del Tiepolo salvata proprio a Camerino;

   la diocesi di Ascoli Piceno accoglie altre opere d'arte e, tra queste, una lunetta di Cola dell'Amatrice, conservata all'interno di un deposito, l'ex stabilimento Elettrocarbonium, un tempo adibito a spogliatoio degli operai;

   anche in questo caso, si è di fronte a luoghi umidi con distacchi di intonaco e presenza di muffe, con opere ammassate, non suddivise, ancora imballate che restano nella totale incuria, danneggiate da tarli ed umidità;

   l'adeguata conservazione delle opere d'arte sopravvissute al terremoto è straordinariamente necessaria, in quanto questi beni culturali rappresentano non soltanto il patrimonio artistico, storico e culturale delle aree colpite dal sisma, ma anche la memoria di tantissime persone che sperano nel ripristino di una bellezza purtroppo ferita –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato, alla luce dell'impegno assunto ad Ancona, intenda assumere al fine di garantire un'adeguata conservazione dei beni culturali richiamati, evitando che l'incuria e l'inadeguatezza dei luoghi di deposito delle diocesi possano disperdere e distruggere un pezzo della storia artistica nazionale.
(5-12535)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-12535

  L'onorevole Ricciatti, unitamente ad altri onorevoli colleghi, richiede a questo Ministero notizie in merito alla conservazione delle opere d'arte mobile sopravvissute al terremoto del 2016.
  Vorrei precisare, a tale proposito, che la messa in sicurezza dei beni mobili recuperati da immobili danneggiati dal sisma è uno dei compiti che la Direttiva del Ministro dei beni delle attività culturali e del turismo del 23 aprile del 2015 assegna all'Unità di crisi coordinamento regionale con il supporto degli Istituti centrali e periferici del MiBACT.
  La gravità dei danni subìti dal territorio delle Marche ben si comprende nei numeri sia degli edifici di interesse culturale danneggiati, circa 3000, sia delle opere mobili recuperate, che superano le 11.000 unità. Proprio l'enorme quantità delle opere ha impedito la possibilità di concentrare tutti i beni recuperati e danneggiati in un unico luogo.
  La possibilità di ricorrere a depositi differenti rispetto a quelli gestiti dalle Unità di Crisi del Ministero è prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 2005, n. 78 (con cui è stata resa esecutiva l'Intesa relativa alla tutela dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche del 26 gennaio 2005) e dal protocollo attuativo tra MiBACT e Conferenza Episcopale Italiana del 4 maggio 2014. Come previsto dai citati dispositivi però i beni danneggiati sono stati portati nei depositi del MiBACT.
  Tale norma stabilisce che, in tempo ordinario, la Conferenza Episcopale Italiana, in sinergia con il Ministero, individui alcuni luoghi da adibire a sedi di depositi temporanei in cui allocare opere in caso di calamità. Essi possono identificarsi con i musei ecclesiastici, se muniti di idonei impianti di sicurezza, o con i musei pubblici presenti nel territorio, ovvero i laboratori di restauro idonei, anche sotto il profilo della sicurezza, ad effettuare i necessari interventi conservativi.
  I luoghi di ricovero individuati devono possedere requisiti in ordine alla funzionalità (accessibilità, impiantistica), sicurezza (ambientale, strutturale, antropica, antincendio) e conservazione dei beni in funzione della loro tipologia (parametri ambientali: temperatura, umidità relativa, carica batterica, illuminamento, e altro).
  Nel caso della Regione Marche, i depositi diocesani non erano stati individuati in tempo ordinario, ma in piena emergenza e quindi in condizioni di massima urgenza, sotto la spinta della necessità di effettuare i recuperi stessi; senza pertanto che i tecnici del Ministero avessero la possibilità di esperire le verifiche preventive di tali luoghi e, considerata la notevole quantità di beni in essi riversati, senza preventiva sistemazione dell'allestimento necessario.
  Consapevole di tale criticità, il Segretario generale del MiBACT ha disposto che, per le Marche, l'Istituto Superiore di Conservazione e Restauro (ISCR) assumesse il compito di allestire i depositi individuati dalle Diocesi e dagli enti locali.
  E l'istituto sta in effetti provvedendo in tali depositi alla progettazione e sistemazione di idonee infrastrutture (box e scaffalature) e alla ordinata ricollocazione dei beni, secondo criteri che garantiscano la corretta conservazione del patrimonio recuperato.
  La locale Soprintendenza inoltre riferisce che la diocesi di Macerata ha individuato un deposito nella cripta del Duomo, ma non è stato ancora allestito. Il patrimonio da mettere in sicurezza nella diocesi di Macerata non è cospicuo.
  La diocesi di S. Benedetto del Tronto ha riattivato alcuni musei ove ha concentrato le collezioni e portato in mostra alcuni degli oggetti di maggiore interesse presso importanti musei italiani. Il Reliquiario di Montalto, ad esempio, è attualmente in mostra presso il fiorentino Museo del Bargello. Altre opere sono state esposte in una mostra allestita a Osimo nel Palazzo Campana, insieme a quelle di altre diocesi.
  La Diocesi di Ascoli Piceno ha utilizzato una struttura produttiva situata nell'area industriale della città e messa a disposizione dalla proprietà dopo una prima bonifica che ha riguardato le coperture. L'attività di monitoraggio del microclima è stata assicurata dall'Università di Camerino nei primi mesi di apertura. Il progetto di allestimento è stato studiato da parte dei tecnici ISCR ma non ancora realizzato dalla Diocesi. Alcune sale prossime alla cattedrale verranno rese agibili e allestite per conservare i materiali più delicati.
  Tutti i depositi sono stati individuati in condizioni di massima urgenza e mentre venivano effettuati i recuperi, che, anche se in modo ridotto, proseguono ancora ora. Il personale MiBACT e delle diocesi era ed è coinvolto prevalentemente in queste attività e nella messa in sicurezza degli edifici ecclesiastici.
  Inizieranno nei prossimi giorni i lavori di allestimento dei depositi non ancora predisposti e quelle operazioni di sostituzione degli imballi provvisori, verifica delle condizioni conservative e schedatura che per le opere conservate nei depositi MiBACT sono state già effettuate. I vescovi sono stati già più volte sollecitati a mettere in atto quelle iniziative previste nelle specifiche operative all'articolo 5 dell'ordinanza n. 393 CDPC del 13 settembre 2016 emanate dal Soggetto attuatore per i beni culturali architetto Antonella Recchia.
  La Soprintendenza delle Marche ha adottato tutte quelle iniziative, compatibilmente con la situazione di grave emergenza, al fine di garantire la migliore conservazione possibile del patrimonio affidato in custodia ai vescovi. Questi ultimi, oltre ad essere stati più volte richiamati al rispetto degli obblighi conservativi, sono stati sostenuti con l'offerta di personale specializzato e di tecnici adeguatamente preparati. Nelle prossime settimane, completati gli adempimenti amministrativi, dovrebbero divenire disponibili i circa 650.000 euro derivanti dalla percentuale sulla bigliettazione che la Galleria degli Uffizi e il concessionario dei servizi aggiuntivi hanno raccolto in occasione della mostra «Facciamo presto – tesori salvati, tesori da salvare» che si è tenuta nell'ala Magliabechiana degli Uffizi tra il 28 marzo e il 30 luglio 2017. Nella mostra sono state esposte più di trenta opere provenienti dalle città e paesi marchigiani colpiti dal terremoto. La maggior parte di questo finanziamento, in accordo con gli enti prestatori delle opere, verrà destinata alla gestione dei depositi e degli oggetti conservati.
  Pertanto, seppure allestiti in tempi davvero ristretti si sta operando affinché i depositi abbiano tutte le caratteristiche necessarie a garantire la adeguata conservazione del patrimonio che conservano. Resta da avviare la impressionante attività di controllo delle opere raccolte, che riguardando più di 9000 pezzi, impegnerà un buon numero di restauratori per i prossimi anni.
  Per quanto riguarda, infine, l'opera dei Giovanbattista Tiepolo proveniente da Camerino, essa è attualmente esposta nella chiesa del Seminario nuovo, unica chiesa aperta della città.
  Quanto sopra esposto, On. Ricciatti, evidenzia la complessità della situazione determinatasi a partire dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e l'impegno posto in essere in questi mesi, da parte di questa Amministrazione nelle sue varie articolazioni, per la messa in sicurezza e la conservazione dell'importante patrimonio culturale dei territori in questione.
  Ciò nella consapevolezza della rilevanza di tali beni culturali sia in termini assoluti che per la specifica identità dei luoghi interessati e della necessità di operare con la massima accuratezza e perizia tecnica per interventi di tale delicatezza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bene culturale

opera d'arte

professioni tecniche