ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12469

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 872 del 17/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 17/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/10/2017
Stato iter:
26/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/10/2017
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 26/10/2017
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/10/2017

DISCUSSIONE IL 26/10/2017

SVOLTO IL 26/10/2017

CONCLUSO IL 26/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12469
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Martedì 17 ottobre 2017, seduta n. 872

   SIMONETTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   ancora una volta gli interventi pensionistici promossi dal Governo fanno discutere e suscitano polemiche, e le interpretazioni restrittive delle norme sottese a tali interventi da parte dell'Inps generano scompiglio e beffano i lavoratori pensionandi;

   nei giorni scorsi i sindacati hanno lanciato l'allarme circa il respingimento della stragrande maggioranza (oltre 46 mila su 66 mila) delle domande presentate a luglio 2017 per l'anticipo gratuito e per l'uscita agevolata riservata ai lavoratori precoci e ai lavoratori in attività gravose da parte dell'Inps con interpretazioni «eccessivamente restrittive»;

   un dossier dell'Inca ha denunciato che le motivazioni addotte dall'Inps per il rigetto in contrasto con le intenzioni del legislatore e in alcuni casi addirittura contro legge rischiano di «vanificare le aspettative di reinserire qualche elemento di flessibilità nel sistema previdenziale»;

   tra i criteri per accedere all'anticipo pensionistico agevolato, insieme al raggiungimento dei 63 anni di età ed ai 30 anni di contributi, è incluso quello di essere disoccupati a seguito di licenziamento e non percettori di ammortizzatori sociali da almeno tre mesi;

   stando al citato dossier, peraltro riportato a mezzo stampa, «per l'Inps anche un solo giorno di rioccupazione, retribuito con voucher, successivo a tale periodo fa perdere il diritto all'Ape sociale, nonostante tale interpretazione confligga con l'articolo 19 del decreto legislativo 150/2015», secondo cui «sono disoccupati i soggetti privi di impiego che dichiarano, in forma telematica al sistema informativo delle politiche del lavoro, la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego»;

   in altri termini per l'Inps il lavoratore perde lo stato di disoccupato anche per un solo giorno di lavoro svolto dopo i tre mesi di ammortizzatori sociali; l'Inps respinge le accuse, sostenendo di applicare la legge e riversando la responsabilità della stretta sul Ministero del lavoro e delle politiche sociali che, secondo sempre notizie di stampa, sembra abbia chiesto all'ente previdenziale di riesaminare le domande ed utilizzare criteri di valutazione meno rigidi, formalistici e burocratici;

   qualora tali notizie trovassero conferma, non è sufficiente, a parere dell'interrogante, risolvere la questione con una semplice «richiesta» ministeriale, risultando necessario un intervento normativo di competenza esplicativo ed esaustivo;

   il riesame dovrebbe riguardare i disoccupati esclusi, perché occupati in voucher o in somministrazione, la categoria che sembra essere la più numerosa (oltre 34 mila domande), ma ciò non risolverebbe comunque l'altro garbuglio relativo alle numerose esclusioni (oltre la metà delle 15 mila domande) con riguardo alle cosiddette «attività gravose», situazione, anche questa, in cui l'Inps attribuisce il motivo del respingimento ai responsi di Inail e dello stesso Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

   la predetta questione non è l'unica irrisolta in materia di interventi pensionistici; anche l’«Ape» volontaria ad oggi non è ancora operativa, nonostante i proclami del Governo del mese di settembre 2017, in quanto il decreto attuativo è ancora all'esame della Corte dei conti;

   suscitano, pertanto, preoccupazione e sconcerto, ad avviso dell'interrogante, le dichiarazioni del Ministro interrogato in merito al fatto che «la previdenza non è nelle priorità della legge di bilancio», stanti i nodi irrisolti di cui sopra –:

   se ed in che termini il Governo intenda risolvere l’impasse relativo all’«Ape» social, considerato che la semplice «richiesta» ministeriale all'Inps, come riportato a mezzo stampa, non fornisce certezza sul piano giuridico e non preclude ulteriore confusione e successive interpretazioni pluridirezionali;

   per quali ragioni il decreto relativo all’«Ape» volontaria sia ancora all'esame della Corte dei conti;

   se il Governo intenda risolvere i «nodi» della previdenza, ivi inclusi quelli esposti in premessa, nell'ambito del disegno di legge di bilancio.
(5-12469)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 ottobre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-12469

  L'onorevole Simonetti – con il presente atto parlamentare – evidenzia l'elevato numero di reiezioni, da parte dell'INPS, delle domande per l'accesso alla indennità di APE sociale e per l'uscita agevolata dei cosiddetti lavoratori precoci, di cui alla legge di bilancio 2017. In particolare, per quanto riguarda l'accesso all'APE sociale, l'interrogante lamenta che l'INPS abbia respinto gran parte delle domande dei lavoratori rioccupati – per periodi molto brevi – al termine della prestazione di disoccupazione e retribuiti con voucher, nonché quelle riguardanti i lavoratori impegnati in attività gravose.
  Ciò posto, occorre precisare che sulla questione è di recente intervenuto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali fornendo all'INPS alcuni criteri di interpretazione normativa, che potranno essere utilizzati dall'Istituto per la valutazione delle domande ancora in istruttoria, nonché essere considerati per l'eventuale esercizio dei propri ampi poteri di autotutela.
  Il Ministero ha infatti chiarito i criteri di individuazione dello stato di disoccupazione tanto per i lavoratori subordinati (per i quali appare applicabile l'articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 150 del 2015, secondo cui «lo stato di disoccupazione è sospeso in caso di rapporto di lavoro subordinato di durata fino a sei mesi»), quanto per i lavoratori che svolgono prestazioni di lavoro occasionale, anche retribuite con voucher (parificabili a tali fini ai lavoratori subordinati in considerazione delle concrete modalità di svolgimento della prestazione, ovvero valutabili sulla base della previsione dell'articolo 54-bis, comma 4, del decreto-legge n. 50 del 2017, ai sensi del quale «i compensi percepiti dal prestatore occasionale (...) non incidono sullo stato di disoccupato»), quanto infine per i lavoratori parasubordinati e autonomi.
  Per quanto attiene, invece, ai lavoratori impegnati in attività gravose, il Ministero del lavoro ha rappresentato l'opportunità che l'INPS, prima di concludere la procedura di certificazione dei requisiti richiesti, prosegua nell'attività istruttoria – coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate – al fine di verificare se sussistano le condizioni minime per l'accoglimento. Inoltre, si è segnalata la necessità di comporre le questioni problematiche emerse in sede di istruttoria delle domande mediante l'adeguamento del Protocollo – previsto dagli articoli 5, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 87 del 2017 e 5, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 88 del 2017 – individuato quale strumento di armonizzazione dei dati in possesso delle Amministrazioni.
  Al riguardo, segnalo che è stato istituito presso il Ministero un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, presso il quale l'INPS ha reso noto di aver elaborato le indicazioni operative per procedere all'attuazione delle indicazioni interpretative fornite e al riesame delle domande di accesso all'Ape sociale già pervenute.
  Con riferimento al secondo quesito concernente la cosiddetta APE volontaria, faccio presente che il relativo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di regolamentazione (n. 150 del 4 settembre 2017), al termine del complesso iter di adozione, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 17 ottobre 2017.
  Infine, per quanto riguarda il terzo quesito, faccio presente che – nell'ambito della predisposizione dello schema del disegno di legge di bilancio 2018 – questo Ministero ha proposto modifiche migliorative e ampliative dell'istituto dell'APE sociale, con particolare riguardo alle lavoratrici madri e ai lavoratori con contratti a tempo determinato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ufficio del lavoro

disoccupato

disoccupazione