ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12183

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 851 del 15/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 15/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/09/2017
Stato iter:
10/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/10/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 10/10/2017
Resoconto DI VITA GIULIA MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/09/2017

DISCUSSIONE IL 10/10/2017

SVOLTO IL 10/10/2017

CONCLUSO IL 10/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12183
presentato da
DI VITA Giulia
testo di
Venerdì 15 settembre 2017, seduta n. 851

   DI VITA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'inizio dell'anno scolastico, il primo dall'entrata in vigore del cosiddetto decreto vaccini (legge 31 luglio 2017, n. 119 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 5 agosto 2017) sull'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'accesso a scuola, è ormai alle porte: l'ingresso in aula è previsto, secondo i calendari regionali, dall'11 al 15 settembre 2017;

   con l'intento dichiarato di agevolare scuole e famiglie nell'adempimento degli obblighi vaccinali, il 1° settembre i due dicasteri hanno emanato una circolare congiunta con indicazioni operative per l'anno scolastico 2017/2018;

   nel frattempo, sempre il 1° settembre 2017, il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera ad un provvedimento urgente per semplificare gli adempimenti attivando da subito una procedura prevista dalla legge solo a partire dal prossimo anno scolastico 2018/2019. Gli istituti scolastici e i servizi educativi potranno trasmettere gli elenchi degli iscritti alle asl competenti per territorio per consentire la verifica della regolarità vaccinale;

   d'altro canto, lo stesso Garante con una risposta data alla regione Toscana che fa «saltare» la semplificazione che alcune regioni stavano mettendo in atto per creare una procedura ulteriormente semplificata, ha chiarito che le Asl non possono indicare alle scuole bambini non vaccinati;

   nell'applicazione della legge, tuttavia, le regioni procedono in ordine sparso: il Veneto, ad esempio, ha deciso di presentare ricorso contro la norma sull'obbligo vaccinale nonché emanare un decreto di moratoria – sospeso però il 7 settembre 2017 — il quale aveva esteso, fino al 2019, il periodo per presentare la documentazione per l'iscrizione a scuola dei bimbi da zero a sei anni;

   il Codacons ha attaccato apertamente il Governo per quanto sta accadendo in questo inizio di anno scolastico dopo il decreto di obbligo vaccinale, denunciando il caos più totale dovuto al fatto che ogni comune starebbe decidendo in modo diverso;

   mentre dal loro canto anche i responsabili degli istituti lamentano l'ennesimo aggravio di incombenze, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Valeria Fedeli conferma che non sono previste proroghe e il Ministro della salute Beatrice Lorenzin invita ad «un atto di responsabilità sanitaria» perché «è a rischio la salute dei bambini». Quest'ultima, ad avviso dell'interrogante, alzando i toni pressantemente, anziché cercare di dare serenità ai genitori, nei giorni scorsi non ha inoltre mancato di rimarcare pubblicamente la gravità delle sanzioni cui andrebbe incontro chi non dovesse mettersi in regola con gli adempimenti previsti dalla nuova legge;

   nella gestione di questa situazione, inoltre, sono emerse numerose criticità in tutto il Paese: il 1° settembre 2017 al Centro vaccinazioni «Guadagna» dell'asp di Palermo, alcuni utenti hanno minacciato ed inveito contro gli operatori pretendendo la somministrazione del vaccino ai propri figli ben oltre l'orario di chiusura al pubblico della struttura; anche a Bagheria è stata denunciata una situazione insostenibile presso il centro vaccinazioni cittadino, che copre anche paesi limitrofi, il quale è stato letteralmente preso d'assalto in questi giorni da centinaia di genitori che, come reazione, hanno deciso di lanciare una petizione apposita chiedendo il potenziamento del centro medesimo e l'apertura di una sede distaccata per poter far fronte all'ampio bacino di utenza;

   purtroppo, numerosi episodi di caos continuano a registrarsi nei centri vaccinali: presi d'assalto da chi ancora non ha capito come comportarsi con lunghe code per chiedere informazioni sui documenti da presentare agli istituti scolastici, il tutto considerato il notevole impegno dei centri per cercare di soddisfare le stesse richieste vaccinali di un'utenza che in massa si sta riversando negli ambulatori;

   l'interrogante ritiene pertanto che le misure adottate dal Governo si stiano rivelando velleitarie e comunque inadatte al proficuo smaltimento dell'ingente numero di richieste vaccinali di questi giorni, considerati oltretutto i ristretti termini di presentazione della documentazione per l'accesso scolastico previsti dalla legge;

   invero, per fronteggiare le richieste dei genitori ed evitare di sovraccaricare gli operatori sanitari, si ritiene che il Governo avrebbe dovuto accompagnare la riforma, mettendo anzitutto in funzione un sistema di assistenza straordinario e disponendo con l'occasione il potenziamento delle strutture vaccinali regionali –:

   se sia al corrente delle criticità illustrate in premessa e quali ulteriori iniziative intenda intraprendere per fronteggiare concretamente l'allarmismo dilagante dei genitori interessati dalla nuova procedura sull'obbligo vaccinale e, in particolare, se non ritenga opportuno assumere iniziative per individuare e assegnare specifiche task force o comunque prevedere iniziative straordinarie per un incremento del personale presso i centri vaccinali, nonché emanare apposite linee guida di riferimento per le regioni.
(5-12183)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 ottobre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-12183

  Ringrazio l'onorevole interrogante poiché mi consente di affrontare un tema, quale quello delle vaccinazioni obbligatorie, che negli ultimi mesi è stato al centro dell'attenzione, anche mediatica, offrendomi così l'opportunità di fornire tutti i necessari chiarimenti anche sulle problematiche sollevate con il presente atto ispettivo.
  Voglio preliminarmente ricordare che l'obiettivo perseguito dal decreto-legge n. 73/2017, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, è stato quello di garantire su tutto il territorio nazionale un adeguato livello di prevenzione per la salute pubblica e, in particolare, per la salute dei nostri figli, contrastando il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro Paese al di sotto del 95 per cento (soglia, questa, raccomandata dall'OMS per garantire la cosiddetta «immunità di gregge», per proteggere, cioè, indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati).
  Fatta questa necessaria premessa ed entrando nel merito delle questioni sollevate dall'onorevole interrogante, desidero precisare che, al fine di evitare ogni possibile disfunzione, il Ministero della salute, già il 12 giugno 2017, aveva dettato le prime indicazioni operative per l'applicazione del decreto-legge con una apposita circolare, cui, all'indomani dell'approvazione parlamentare, ha fatto seguito una seconda circolare, datata 16 agosto con cui sono stati forniti ulteriori chiarimenti ai competenti Assessorati regionali. Inoltre, al fine di evitare ogni disagio per i cittadini e gli operatori sanitari, lo scorso 1o settembre è stata diramata una circolare, emanata congiuntamente al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con cui sono stati ulteriormente semplificati gli adempimenti per l'accesso e la frequenza alle scuole e sono state definite diverse strategie per assorbire l'eventuale sovraccarico delle strutture sanitarie.
  In particolare, nell'affrontare il tema dell’«informazione», sono stati predisposti diversi canali informativi anche a livello nazionale (mi riferisco al sito del Ministero della salute, al numero verde 1500 e ai due servizi di risposta di secondo livello via email per i quesiti più complessi rispettivamente dedicati ai cittadini e ai dirigenti scolastici).
  Per quanto concerne, invece, la presentazione a scuola della documentazione idonea, proprio al fine di evitare il sovraccarico delle strutture competenti a rilasciare le certificazioni di avvenuta vaccinazione, è stata consentita anche la possibilità, per i genitori di minori adempienti, di autocertificare di essere in regola con le vaccinazioni e, per i genitori di minori inadempienti teoricamente intenzionati a vaccinare i propri figli, la possibilità di autocertificare la circostanza di avere richiesto alla ASL un appuntamento per la vaccinazione. I certificati per eventuali esoneri, inoltre, possono essere richiesti ai propri pediatri di libera scelta o ai propri medici di medicina generale a seconda delle età. Tengo a precisare, quindi, che con le autocertificazioni e le certificazioni da parte dei propri medici, ogni minore in regola con la documentazione ha avuto accesso alla scuola dell’infanzia e ai servizi educativi per l'infanzia.
  L'altra criticità di cui si è tenuto conto nella predisposizione di dette circolari afferisce alle modalità di prenotazione delle vaccinazioni. Ed infatti, a fronte delle criticità riscontrate dal Ministero della salute sui sistemi adottati in alcune ASL che non permettevano ai genitori di ottenere facilmente la prenotazione, con la circolare del 1o settembre è stato precisato che per l'anno scolastico 2017/2018, la richiesta di vaccinazione, contenente le generalità del minore nonché l'indicazione delle vaccinazioni di cui si chiede la somministrazione, può essere effettuata anche telefonicamente (purché la telefonata abbia un riscontro positivo) oppure inviando una mail all'indirizzo di posta elettronica ordinaria (PEO) o certificata (PEC) di una delle aziende sanitarie della Regione di appartenenza, ovvero inoltrando una raccomandata con avviso di ricevimento (raccomandata A/R).
  In tutti questi casi e limitatamente all'anno scolastico e al calendario annuale 2017/2018, al fine di agevolare le famiglie nell'adempimento dei nuovi obblighi vaccinali, in alternativa alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione, il genitore/tutore/affidatario può dichiarare, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, di aver richiesto alla ASL di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate.
  Infine, relativamente a quest'ultimo aspetto dell'effettuazione delle vaccinazioni, ritengo doveroso precisare che la vaccinazione degli inadempienti, pur auspicando che avvenga in tempi brevi, non rappresenta una condizione di accesso né alla scuola né ai servizi educativi per l'infanzia. Infatti, per l'accesso a questi ultimi, è sufficiente – lo ribadisco – presentare la richiesta di prenotazione della vaccinazione. Analogamente, anche i minori inadempienti di genitori che non hanno presentato idonea documentazione e che siano stati esclusi dall'accesso ai servizi, possono tornare a frequentarli, con la sola prenotazione della vaccinazione.
  Pertanto, alla luce di quanto esposto, ritengo che le soluzioni adottate dal Ministero della salute non abbiano assolutamente limitato l'accesso alla scuola né ai servizi educativi per l'infanzia, avendo dato ai genitori/tutori/affidatari diverse possibilità per ottemperare all'obbligo.
  A ciò aggiungasi che alle ASL è stata data la possibilità di diluire nel tempo il recupero degli inadempienti secondo la disponibilità delle risorse, pur nel rispetto della normativa sull'obbligo che prevede che il ciclo vaccinale degli inadempienti venga iniziato (o completato) entro la fine dell'anno scolastico. Per tale motivo può ritenersi corretta la scelta di non mobilitare risorse straordinarie per l'effettuazione delle vaccinazioni.
  In conclusione, ritengo di poter rilevare che i disagi registrati dai genitori e di cui si è data contezza nell'atto ispettivo in esame debbano essere imputati alla sola scarsità di informazioni operative a livello locale e non alla presunta «velleità o inadeguatezza» delle misure adottate dal Ministero della salute, come definite dall'onorevole interrogante. Ad ogni modo, anticipo sin d'ora che per il prossimo anno scolastico non sembra possano ravvisarsi particolari criticità, e ciò sia per le modalità di semplificazione previste dal decreto (peraltro anticipabili all'anno in corso secondo quanto previsto dal provvedimento urgente adottato dal Garante della Privacy il 1o settembre 2017 e a cui si fa riferimento nell'atto ispettivo in questione) sia per il minor numero di inadempienti che saranno rimasti dopo le campagne di vaccinazioni di quest'anno.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituto di istruzione

vaccinazione

vaccino