ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12146

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 849 del 13/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/09/2017
Stato iter:
14/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/09/2017
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 14/09/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/09/2017
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/09/2017

SVOLTO IL 14/09/2017

CONCLUSO IL 14/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12146
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Mercoledì 13 settembre 2017, seduta n. 849

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MICILLO, CARINELLI, CASO, MANLIO DI STEFANO, PESCO, TRIPIEDI, ALBERTI, BASILIO, COMINARDI, PETRAROLI, SORIAL e TONINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in data 6 settembre 2017, a Mortara, nel Pavese, è scoppiato un violento incendio presso la Eredi Bertè, un'azienda che si occupa di recupero di rifiuti speciali; i sindaci della zona hanno emesso ordinanze per invitare i cittadini a restare in casa, tenere le finestre chiuse e non raccogliere né consumare i prodotti dell'orto, perché, ha spiegato il prefetto di Pavia Attilio Visconti al suo arrivo sul posto, «sta bruciando di tutto, comprese gomma e plastica, e c'è il rischio che si sviluppi diossina». A Vigevano e a Mortara, inoltre, è stata decretata la chiusura per due giorni di tutte le scuole; secondo quanto riportato dagli organi di stampa, i carabinieri hanno avviato un'inchiesta per accertare la natura dell'incendio avvenuto in concomitanza con l'imminente ispezione dell'Arpa. Un altro incendio, in quel caso di accertata origine dolosa, era scoppiato nella stessa ditta il 14 settembre 2004; questo incendio è l'ultimo di una lunga serie di roghi che investe pericolosamente l'intero Paese: negli ultimi due anni sarebbero più di 250 gli incedi in Italia in discariche e impianti di gestione dei rifiuti. Secondo la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, negli ultimi due anni la maggior parte dei roghi si è verificata in Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia e Campania. L'emergenza è iniziata nell'estate del 2015 con i primi 26 roghi, divenuti centinaia lo scorso anno, e circa 80 solo nei primi mesi del 2017; per quanto riguarda la Lomellina, si tratta del quinto incendio avvenuto nell'arco di pochi mesi. A dicembre 2016 ed a febbraio 2017 si sono verificati due gravi episodi presso la raffineria di Sannazzaro de Burgondi. A maggio 2017 è scoppiato un grave incendio presso l'azienda Aboneco di Parona Lomellina (PV) e sempre presso la stessa ditta si è verificato un altro incendio nell'agosto 2017. Inoltre, sul territorio lombardo, il 7 luglio 2017, a prendere fuoco è stato un deposito per la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti a Senago, nell'hinterland milanese. Il 25 luglio 2017, le fiamme hanno distrutto un capannone della ditta Carluccio, a Bruzzano (Milano), che si occupa di smaltimento di rifiuti. Altro caso il 26 luglio 2017 ad Arese, sempre in provincia di Milano: questa volta le fiamme hanno interessato un deposito industriale nell'area dell'ex Alfa per lo smaltimento di materiali per auto; nella maggior parte dei casi è stata accertata la natura dolosa dei roghi. Inoltre, la sistematicità delle azioni incendiarie, la perizia nella disposizione degli inneschi e la natura delle attività delle aziende interessate dai roghi lasciano presumere l'esistenza di una regia criminale comune a molti di questi episodi –:

   se e quali iniziative di competenza intenda avviare, anche sul piano normativo e di concerto con gli enti territoriali interessati, al fine di assicurare un'implementazione del dispositivo finalizzato a fronteggiare eventuali situazioni di emergenza che mettono a rischio l'incolumità della popolazione, potenziando il sistema dei controlli e ottimizzando la modalità procedurali e gli strumenti di comunicazione tra i soggetti pubblici coinvolti, contestualmente valutando di assumere misure per limitare la presenza di tali impianti in prossimità dei centri abitati e per contrastare il perpetrarsi degli episodi dolosi riportati in premessa negli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti.
(5-12146)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-12146

  Con riferimento alle questioni poste occorre evidenziare che, al fine di conseguire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di tutela della salute umana relativamente agli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, la normativa italiana riguardante il rilascio dei titoli autorizzativi stabilisce tutte le misure e le procedure da mettere in atto al fine di prevenire o ridurre gli effetti negativi delle suddette attività. Tale disciplina prevede, in particolare, tassative limitazioni sui quantitativi di rifiuti, che possono essere verificati dalle autorità competenti mediante il riscontro dei registri di carico e scarico, nonché sui tempi massimi di stoccaggio degli stessi. Si ricorda, inoltre, che ai sensi del D.lgs. 152 del 2006, le Province provvedono, anche mediante la stipula di convenzioni con organismi pubblici, ivi comprese le Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, ad effettuare il controllo periodico di tutte le attività di gestione, intermediazione e commercio dei rifiuti, compreso l'accertamento delle violazioni delle disposizioni ambientali.
  Con specifico riferimento alle ipotesi di incendi dolosi presso gli impianti, come già evidenziato in altre occasioni, il Ministero della giustizia ha segnalato, peraltro, che, al fine di vagliare l'efficacia delle riforme attuate in materia di reati ambientali, è stata istituita, presso il Dipartimento degli Affari di Giustizia, apposita struttura di monitoraggio.
  Si rileva infine che, per quanto attiene agli aspetti relativi alle misure per limitare la presenza di impianti in prossimità dei centri abitati, il Ministero dell'ambiente ha già avviato l'istruttoria finalizzata all'emanazione, ai sensi dell'articolo 195, comma 1, lettera p) del D.lgs. 152/2006, del decreto recante l'indicazione dei criteri generali relativi alle caratteristiche delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, si rassicurano gli On.li Interroganti che il Ministero continuerà a mantenere alto il livello di attenzione sulla questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

edificio per uso industriale

deposito dei rifiuti