ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11984

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 842 del 26/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 26/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 26/07/2017
BRIGNONE BEATRICE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 26/07/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 26/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 26/07/2017
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/07/2017
Resoconto MAESTRI ANDREA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 28/07/2017
Resoconto MAESTRI ANDREA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/07/2017

SVOLTO IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11984
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Mercoledì 26 luglio 2017, seduta n. 842

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE e PASTORINO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 17 marzo 2017 dalla casa di reclusione San Michele di Alessandria, è evaso un detenuto in regime di semilibertà con «fine pena» nel 2024;
   secondo una prima ricostruzione l'uomo avrebbe approfittato di un problema tecnico alle telecamere della videosorveglianza, mentre effettuava lavori di pulizia nell'area tra il muro di cinta e il parcheggio davanti al carcere e, anche a causa della carenza di organico, sia fuggito;
   il primo firmatario del presente atto, il 4 febbraio 2017, ha effettuato una visita ispettiva al carcere di San Michele, riscontrando annose problematiche, comuni a tutte le carceri italiane, che sono alla base della facile evasione dal carcere di Alessandria: celle aperte come risposta alla mancata costruzione di carceri nuove con spazi adeguati; agenti sempre sotto organico, male equipaggiati e lasciati soli a vigilare su 50 detenuti ciascuno; un solo agente incaricato di sorvegliare due schermi con una quarantina di telecamere che riprendono altrettanti luoghi; accessi meccanizzati, ma senza bracci elettrici funzionanti e, quindi, un sistema obsoleto basato sul «mazzo di chiavi» per aprire e chiudere continuamente sbarre e serrature;
   secondo gli interroganti questa evasione è frutto dello smantellamento delle misure di sicurezza delle carceri italiane, avvenuto con l'introduzione della vigilanza dinamica e del regime penitenziario aperto: riduzione della presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive e detenuti fuori dalle celle per più ore, per sopperire alle indecenti condizioni delle carceri e al sovraffollamento delle celle, motivi che hanno portato la Corte europea dei diritti umani a condannare l'Italia (sentenza Torreggiani, 2013);
   i rischi di «prevedibili» evasioni si sommano ad altri episodi, incomprensibilmente sottovalutati dall'amministrazione penitenziaria, nelle carceri italiane; ogni 8 giorni un detenuto si uccide, in media si verificano 23 atti di autolesionismo al giorno e un tentativo di suicidio ogni 3 giorni, spesso sventati da donne e da uomini del Corpo di polizia penitenziaria, nonostante carenze di organico di oltre 7.000 agenti;
   a tal proposito, si sottolinea che il giorno prima dell'evasione i rappresentanti sindacali di Sappe, Osap, Uspp e Cgil avevano denunciato di essere sotto organico e di non poter garantire la sicurezza dentro e fuori dal carcere  –:
   considerate le denunce dei sindacati sulla situazione del carcere di Alessandria, la cui condizione è comune a tutte le carceri italiane, come intenda risolvere, in tempi brevi, l'annosa carenza di organico del Corpo della polizia penitenziaria e del personale addetto alle misure alternative alla detenzione. (5-11984)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-11984

  Con l'atto di sindacato ispettivo in discussione, gli On.li interroganti, prendendo le mosse da un recente caso di evasione, associano la vicenda al nuovo modello di vigilanza dinamica.
  Quanto al caso specifico verificatosi presso la Casa di Reclusione di Alessandria, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, dopo aver precisato che l'evaso, lo scorso 6 aprile, è stato arrestato ed associato all'istituto di Milano San Vittore, dove tuttora è ristretto, ha comunicato che la vicenda ha riguardato un detenuto che, ammesso al beneficio penitenziario del lavoro all'esterno ai sensi dell'articolo 21 ord. pen., era assegnato, sulla base del programma trattamentale approvato dal competente Magistrato di Sorveglianza di Alessandria, a mansioni lavorative di addetto alle pulizie di varie zone situate nella intercinta esterna dell'Istituto, senza che fosse prevista un'attività di vigilanza da parte del personale di Polizia Penitenziaria.
  Così ricostruito il caso, va dunque esclusa ogni correlazione tra l'evento in parola ed il nuovo regime di vigilanza dinamica, la cui introduzione è espressione del superamento di un sistema di detenzione caratterizzato da passività e segregazione, in favore di un modello connotato da integrazione, socialità e condivisione, responsabilità ed autonomia del detenuto, in linea, oltreché con i parametri costituzionali, tra cui la finalità rieducativa della pena e la sua umanizzazione, con le migliori prassi in ambito europeo.
  La compiuta attuazione del nuovo regime penitenziario aperto, per la sua complessità e «novità» dipende, tuttavia, da una fattiva e proficua collaborazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, a livello centrale e periferico.
  A tal fine, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria provvede ad un costante monitoraggio delle concrete modalità attuative del nuovo modello, indicate con le circolari del 2015, in linea con le indicazioni del Ministro.
  A ciò si aggiungono poi gli interventi avviati dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria al fine di potenziare i sistemi di videosorveglianza da remoto, funzionali all'attuazione del nuovo modello detentivo e che contribuiscono a garantire il regolare e sicuro svolgimento dei servizi del personale di Polizia penitenziaria. Negli ultimi due anni, impiegando i fondi di Cassa delle Ammende, sono stati approvati 30 progetti, ed altri 44 sono già stati istruiti, per la realizzazione di tali interventi.
  Oltre alle iniziative sopra indicate, preme rassicurare gli On.li interroganti che il tema della carenza di organico del Corpo di Polizia penitenziaria riveste carattere prioritario per il Ministero.
  Giova preliminarmente premettere che, contrariamente a quanto rilevato nell'atto di sindacato ispettivo, presso l'istituto di Alessandria, risultano in servizio 305 unità di Polizia penitenziaria, a fronte di 557 detenuti.
  Più in generale, proprio di recente, si è fattivamente intervenuti sulle politiche del personale. Il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria è stato infatti autorizzato ad assumere circa 900 unità del Corpo di polizia penitenziaria, attingendo dalle graduatorie dei concorsi banditi e già conclusi, nonché a rinnovare le procedure concorsuali, ultimate lo scorso 19 luglio, per l'assunzione di 300 allievi agenti del ruolo maschile e 100 allievi agenti del ruolo femminile.
  Il complesso delle iniziative intraprese in uno alle nuove prospettive sul versante assunzionale, contribuirà a migliorare le condizioni di lavoro quotidiane del personale di Polizia penitenziaria nella prospettiva di una nuova definizione dell'esecuzione penale in linea con gli standard europei ed il dettato costituzionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

diritti umani

regime penitenziario