ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11533

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 811 del 08/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: GELLI FEDERICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/06/2017
Stato iter:
27/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/09/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 27/09/2017
Resoconto GELLI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/06/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/09/2017

DISCUSSIONE IL 27/09/2017

SVOLTO IL 27/09/2017

CONCLUSO IL 27/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11533
presentato da
GELLI Federico
testo di
Giovedì 8 giugno 2017, seduta n. 811

   GELLI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il trattamento del diabete con sulfaniluree (SU), introdotte in commercio negli anni ’50, è noto da tempo per l'alto rischio di gravi episodi di ipoglicemia, che possono richiedere l'ospedalizzazione e nei pazienti anziani determinarne persino il decesso;
   alcuni studi condotti in Svezia e Gran Bretagna nel corso degli ultimi anni evidenziano inoltre effetti negativi della terapia con sulfaniluree su morbilità, mortalità cardiovascolare;
   si tratta di elementi ancora più evidenti se comparati alla terapia con metformina+DPP-4I;
   nonostante tali evidenze, recepite anche dalle principali linee guida nazionali ed internazionali, l'utilizzo delle SU/glinidi è ancora ampiamente diffuso in Italia;
   le SU rappresentano ancora la principale opzione terapeutica che medici di medicina generale possono prescrivere dopo la metformina, essendo loro ancora preclusa la possibilità di prescrivere terapie innovative e di comprovata efficacia e sicurezza come ad esempio le terapie orali che agiscono sul sistema incretinico quali i DPP-4I, presenti sul mercato da ben otto anni;
   l'Italia è l'unico Paese europeo in cui non è possibile la prescrizione di questa classe di farmaci;
   sul tema sono intervenute pubblicamente anche le principali società scientifiche e i sindacati di medicina generale quali: Fimmg, Simg e Snamid, evidenziando come questa disparità di accesso per i malati diabetci in Italia, comporti rischi per la salute dei loro pazienti;
   il trattamento con DPP-4 comporta anche un tangibile vantaggio economico in termini di HTA, come confermato da una serie analisi di cost-consequence, sviluppate nella prospettiva nazionale su coorti di pazienti non controllate con la sola metformina;
   suddetti vantaggi consistono nella minore frequenza di automonitoraggi glicemici, nella minore incidenza di eventi avversi, nelle ridotte complicanze macro e micro vascolari, nel ritardo nel passaggio a terapia insulinica legato alla maggiore durabilità nonché a minori, costi indiretti come assenze da lavoro e/o ore di lavoro perse;
   inoltre, l'eventuale aggravio di spesa iniziale per questa terapia verrebbe compensato dai risparmi ottenibili dal loro impiego sull'intero sistema, sempre se confrontato con l'utilizzo delle sulfaniluree;
   si evidenzia un rapporto costo/beneficio a favore di questa classe di farmaci soprattutto per quanto riguarda l'incidenza relativa agli accessi al pronto soccorso e i conseguenti costi dei ricoveri ospedalieri per episodi ipoglicemici;
   appare indifferibile l'apertura della prescrizione delle terapie orali innovative alla medicina generale, non solo per incontrovertibili e comprovate ragioni scientifiche e di appropriatezza prescrittiva, ma anche per una questione etica, che non crei disuguaglianze di accesso, e a beneficio di tutti i pazienti con diabete di tipo 2 e con conseguente risparmio per il servizio sanitario pubblico;
   si apprende con favore la riapertura del tavolo di confronto tra AFA, i sindacati e le società scientifiche della medicina generale –:
   quali iniziative il Ministero della salute e l'AIFA intendano attivare al fine di rendere immediatamente accessibile la suddetta classe di farmaci al medico di medicina generale per dare le necessarie risposte terapeutiche nel trattamento di una patologia quale quella del diabete che interessa milioni di cittadini italiani e che vede oggi solo un paziente su tre avere un adeguato piano sanitario di controllo.
(5-11533)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-11533

  Desidero ringraziare l'onorevole interrogante poiché con questo atto ispettivo mi consente di fornire elementi aggiornati in merito ad un tema sul quale è stata riposta massima attenzione da parte del Ministero della salute e di AIFA.
  Preliminarmente, occorre ricordare che il trattamento del diabete con i farmaci richiamati dall'onorevole interrogante, appartenenti alla classe degli inibitori DPP-4, è indicato come monoterapia o in associazione ad altri farmaci ipoglicemizzanti nei pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2 il cui esito del controllo glicemico sia risultato inadeguato.
  In merito all'efficacia di tali farmaci, l'AIFA ha peraltro ritenuto di precisare quanto segue.
  Sebbene essi comportino, quali principali benefici, la dimostrata sicurezza cardiovascolare, il basso rischio di ipoglicemie, le ridotte interazioni farmacologiche e la facilità di gestione della posologia, tuttavia non è stata dimostrata una efficacia ipoglicemizzante superiore agli altri ipoglicemizzanti orali e non sono emersi, ad oggi, benefici maggiori nel lungo periodo. Inoltre, non vi sono prove sufficienti a favore di una efficacia aggiuntiva in pazienti con grave deficit beta cellulare e che richiedano regimi insulinici multi-iniettivi.
  Tali considerazioni riverberano i propri effetti, come per tutti gli altri farmaci, sui contenuti del Piano Terapeutico.
  Occorre ricordare che il Piano Terapeutico costituisce una misura di carattere regolatorio, valida a livello nazionale, che, sulla base di dati scientifici, individua la popolazione target per la quale, risultando più favorevole il rapporto Beneficio/Rischio, è garantita la rimborsabilità da parte del SSN. In buona sostanza, esso rappresenta lo strumento che consente la definizione di un percorso di prescrizione e rivalutazione clinica volto a modificare o confermare la strategia terapeutica. Ciò, peraltro, è ancor più evidente nel caso del diabete, il cui decorso cronico impone la costante rivalutazione del paziente e della relativa terapia, che viene, infatti, costantemente adattata alle varie circostanze della vita del paziente, al fine di ottenere il massimo beneficio.
  Ebbene, mi preme evidenziare, a tal riguardo, che, nel corso del 2016, l'AIFA, con il supporto della Commissione Tecnico Scientifica, ha dato avvio ad un percorso di revisione dei criteri di rimborsabilità dei farmaci antidiabetici DPP-4 e dei GLP-1, nonché ad un percorso di aggiornamento del relativo «Piano terapeutico per l'utilizzo appropriato dei farmaci “incretino-mimetici” nel diabete tipo 2».
  In particolare, la validità temporale del Piano Terapeutico è stata fissata in sei mesi con possibile estensione automatica sino a dodici mesi per i pazienti con livelli adeguati di emoglobina glicata rilevati a seguito di controllo semestrale svolto dal Medico di Medicina Generale. Pertanto, con tali modifiche del Piano Terapeutico è stato di fatto incrementato il coinvolgimento del medico di medicina generale nella continuità prescrittiva di questa categoria di farmaci.
  Inoltre, è in corso di valutazione una ulteriore revisione dei criteri di rimborsabilità e delle modalità di prescrizione dei farmaci anti-diabetici, con il relativo aggiornamento del piano terapeutico. Contestualmente, è stato recentemente istituito un Tavolo di lavoro con l'obiettivo di coinvolgere maggiormente detti medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i farmacisti territoriali nella prescrizione di alcune categorie di farmaci tramite una modalità prescrittiva cosiddetto «web based» dei Piani terapeutici AIFA.
  Tutto ciò premesso, a conferma dell'attenzione riposta da questo Ministero e dall'AIFA al tema del coinvolgimento dei medici di medicina generale nel trattamento del diabete, se del caso attraverso l'utilizzo anche di farmaci più innovativi, desidero rassicurare l'onorevole interrogante che nell'ambito della predetta fase sperimentale è stato già previsto che potranno far parte proprio i farmaci indicati dall'atto ispettivo (quali le incretine e gli altri anti-diabetici).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto farmaceutico

malattia

terapeutica