ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11487

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 808 del 01/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: ROTTA ALESSIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLEA BRUNO MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA 21/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 01/06/2017
Stato iter:
21/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/09/2017
Resoconto BIANCHI DORINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 21/09/2017
Resoconto MOLEA BRUNO MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/06/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/09/2017

DISCUSSIONE IL 21/09/2017

SVOLTO IL 21/09/2017

CONCLUSO IL 21/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11487
presentato da
ROTTA Alessia
testo presentato
Giovedì 1 giugno 2017
modificato
Giovedì 21 settembre 2017, seduta n. 855

   ROTTA, MOLEA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Verona è dotata di un sistema fortificato austriaco di tale valore da aver rappresentato una delle motivazioni per il riconoscimento, da parte dell'Unesco, della città come patrimonio mondiale dell'umanità: le torricelle massimiliane ubicate sulle colline fanno parte del sistema difensivo asburgico; la seconda torricella massimiliana è sottoposta, insieme al terreno di pertinenza, al duplice vincolo monumentale e paesaggistico;
   da notizie degli organi di stampa televisivi e della carta stampata – Report del 11 ottobre 2015 e Corriere del Veneto emergerebbe, una grave situazione di irregolarità e mancata tutela di un bene culturale: nel compendio demaniale «Seconda Torricella Massimiliana» soggiornerebbero molti ripetitori televisivi riconducibili a circa 40 diversi editori;
   secondo il Corriere del Veneto, molti gruppi editoriali di altrettante emittenti televisive si erano di fatto «agganciati» in maniera non regolare a quello che a tutti gli effetti è un monumento del demanio tutelato dalla soprintendenza;
   la trasmissione Report è tornata ad occuparsi della questione con un approfondimento in data 28 novembre 2016;
   secondo quanto descritto da Report l'agenzia del demanio della regione Veneto non è ancora in possesso delle chiavi per accedere alla struttura e, secondo quanto afferma il dottor Capobianco «vi sarà a breve una proposta di ripristino delle torricelle rimuovendo tutte quelle antenne (...) il traliccio è abusivo e la sovrintendenza dovrà esprimere il suo parere»;
   il traliccio in questione è stato costruito nel 1980 su terreno sottoposto a vincolo, senza alcuna autorizzazione: una parte del traliccio, secondo Report, apparterebbe al gruppo Athesis che incasserebbe un affitto dagli altri editori e sarebbe debitore di oltre 1 milione di euro al demanio;
   l'Ispettorato territoriale del Veneto del Ministero dello sviluppo economico in data 7 ottobre 2015 inviò alla Agenzia del demanio, direzione regionale del Veneto, alla regione Veneto, alla soprintendenza ed al comune di Verona una richiesta formale in ordine al traliccio: «si chiede formalmente alla Agenzia del Demanio del Veneto, agli uffici competenti del Comune di Verona e alla Soprintendenza dei Beni Culturali e Paesaggistici di Verona di chiarire come sia stato possibile che negli anni ’70 un qualsivoglia soggetto abbia potuto installare, su un bene demaniale di alto profilo storico culturale un traliccio di ben 75 metri, con fondamenta plinti e ancoraggi senza presentare alcun progetto all'ufficio comunale, senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione edilizia da parte del Comune medesimo, senza una autorizzazione del Demanio titolare dell'area, senza l'autorizzazione della Soprintendenza che aveva sotto tutela tale manufatto ma soprattutto senza che nessuno di codesti uffici si attivasse, per quanto di competenza, a sanare tale scempio ed a informare (dopo il 1997) la Regione dei vincoli esistenti»;
   la Soprintendenza è rimasta inerte per decine  anni pur di fronte alla illegittimità dell'insediamento: inerzia ingiustificabile a fronte della decisione del 6 marzo 2017 del nuovo soprintendente dottor Fabrizio Magani che comunica di aver emanato l'ordine di reintegrazione ai sensi dell'articolo 160 del decreto legislativo n. 42 del 2004 in relazione agli interventi abusivi nel sito;
   nel gennaio del 2017 si è costituito, a Verona, il comitato contro le antenne sulle torricelle che insieme a Legambiente ha depositato un esposto alla procura della Repubblica di Verona contro i responsabili delle emittenti radiotelevisive, del comune, della soprintendenza, del demanio, della Agsm ed ha notificato diffide al comune, alla soprintendenza, al comune di Verona, alla regione Veneto –:
   se il Governo sia informato della vicenda e quali iniziative per quanto di competenza, intenda adottare al fine di ripristinare una situazione di legalità sulla seconda torricella massimiliana e sul terreno pertinente, di rispettare il vincolo paesaggistico, di recuperare quanto dovuto all'erario negli anni di occupazione illegittima del bene, e di sanzionare, per quanto di competenza, l'inerzia degli uffici statali preposti alla tutela dei beni pubblici. (5-11487)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-11487

  L'Onorevole Alessia Rotta richiede a questo Ministero, al Ministero delle finanze e al Ministero dello sviluppo economico quali iniziative si intendono adottare per ripristinare una situazione di legalità sulla seconda torricella massimiliana di Verona sulla quale sono installati numerosi ripetitori televisivi.
   Vi premetto che essendo la vicenda particolarmente rilevante ed essendosi avuta un'intensa attività, in particolare degli Uffici periferici del MiBACT, che è opportuno ricostruire, vi chiederò qualche minuto di attenzione in più.
  Occorre innanzitutto precisare che la seconda torricella massimiliana è sottoposta dal 18 agosto del 1997 ad un vincolo di tutela monumentale (in quanto parte di un complesso di quattro torricelle che rappresentano un esempio di architettura fortificata realizzata a Verona negli anni trenta/quaranta dell'800) che comprende anche una vasta area circostante il manufatto e ad un vincolo di tutela paesaggistica che risale al gennaio del 1956, in quanto le torricelle ed il contesto collinare nel quale sono inserite, formano, nell'insieme, un quadro panoramico di eccezionale bellezza paesaggistica.
  Allo stato attuale il complesso monumentale della seconda torricella Massimiliana è interessato dalla presenza di numerose antenne e ripetitori di circa 20 società che operano su territorio sia nazionale che locale nel settore della comunicazione radiotelevisiva, installate abusivamente sulle strutture di copertura del manufatto, nonché da altrettanti apparati tecnologici di supporto al funzionamento delle antenne medesime, collocati all'interno della Torricella.
  All'esterno è presente un traliccio in acciaio (con annesso volume tecnico) di notevole altezza sul quale sono collocate ulteriori antenne e ripetitori. Tali manufatti sono stati realizzati in assenza di provvedimenti di autorizzazione sia storico artistica che paesaggistica.
  Sempre nell'area esterna limitrofa alla seconda torricella, è presente una centralina per il rilevamento dell'inquinamento atmosferico la cui installazione è stata invece autorizzata dalla Soprintendenza con provvedimento dell'ottobre 1994.
  La seconda torricella, di proprietà demaniale, venne data in consegna dal Ministero delle Finanze all'Amministrazione comunale di Verona nel febbraio del 1964. Tale uso è stato formalizzato con successivi atti concessori. Nel 1984 l'Ufficio Tecnico Erariale di Verona redigeva il verbale di ricognizione, nel quale veniva constatata la presenza di apparecchiature radio-televisive di emittenti private. Successivamente alla rilevazione degli abusi in questione, l'Intendenza di Finanza nel 1988 ha diffidato l'Amministrazione comunale a consegnare entro il gennaio del 1989 l'immobile libero da ogni insediamento (di terzi) non autorizzato. Nel 1994 l'immobile risultava ancora in consegna al Comune di Verona, nonostante i ripetuti solleciti inoltrati dall'Intendenza di Finanza.
  Dagli atti risulta come negli anni successivi siano stati esperiti dalla Soprintendenza sopralluoghi congiunti con altri uffici interessati (Agenzia del Demanio, Ufficio del Territorio di Verona, Corpo Forestale dello Stato, Comune di Verona, Regione Veneto) al fine di addivenire alla risoluzione della questione.
  A seguito di tali accertamenti, nel settembre del 2000, la Soprintendenza, ribadendo il parere di incompatibilità di tali infrastrutture con i principi di tutela e conservazione dello storico edificio, auspicava una sollecita totale rimozione e, contestualmente, ne informava la Procura della Repubblica.
  Con l'entrata in vigore del Codice dei beni culturali, la competente Soprintendenza ha segnalato la situazione di abusivismo per l'adozione dei provvedimenti previsti dall'articolo 160 dello stesso Codice, proponendo di ingiungere ai responsabili delle installazioni abusive la rimozione di tali manufatti e l'esecuzione delle opere di ripristino. La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, sentita la Direzione generale competente, ha successivamente indicato le linee da seguire per l'avvio delle procedure di rimessa in pristino del complesso monumentale in questione, che dovevano però interessare solo le antenne e gli apparati tecnologici installati abusivamente sulla seconda torricella, dopo il 1997, data di notifica del decreto di tutela.
  Secondo tali indicazioni, la Soprintendenza nel 2009 ha effettuato ulteriori sopralluoghi con funzionari dell'Agenzia del Demanio, del Comune di Verona, e della Procura della Repubblica, per accertare lo stato in cui versava l'immobile demaniale e per recuperare l'elenco completo ed aggiornato sia delle utenze attive che di quelle dismesse, con le relative date di attivazione e dismissione e quindi pervenire ad un chiaro quadro della situazione abusiva al fine di rendere efficace l'azione di tutela.
  Nell'intento di risolvere la questione, la Soprintendenza ha presenziato recentemente a vari incontri convocati dall'Agenzia del Demanio, coinvolgendo l'Amministrazione comunale e anche i funzionari del Ministero delle Infrastrutture e della Regione Veneto, per addivenire alla concreta e definitiva risoluzione della situazione abusiva e poter valutare in maniera idonea le condizioni di ripristino dei luoghi.
  Considerato che, nonostante i ripetuti solleciti, nulla è pervenuto in merito al riordino del Complesso monumentale, la Soprintendenza, nel marzo del corrente anno, ha avviato un procedimento sanzionatorio per la rimessa in pristino del bene culturale (ai sensi dell'articolo 160 del Codice) nei confronti dell'Amministrazione Comunale.
  Negli ultimi mesi anche la Procura del Tribunale di Verona si è interessata della vicenda e ha convocato riunioni periodiche con i soggetti a vario titolo coinvolti (occupanti abusivi, Amministrazione Comunale, Agenzia del Demanio, Soprintendenza) al fine di giungere alla risoluzione della problematica.
  Nella riunione tenutasi il 22 giugno scorso è stato presentato, da parte del legale delle emittenti private che trasmettono dalla seconda torricella, un progetto di restauro conservativo comprendente anche la rimozione delle antenne e delle infrastrutture presenti sull'immobile. In merito a tale presentazione, la Soprintendenza ha ritenuto ammissibile, in linea di massima, l'intervento proposto sulla seconda torricella massimiliana, riservandosi tuttavia di esaminare per quanto di competenza, il progetto definitivo per l'eventuale emissione dell'autorizzazione prevista dall'articolo 21 del decreto legislativo n. 42 del 2004 (Codice). Per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici si fa presente che lo stesso Ufficio sta valutando le modalità e i tempi per la dismissione e/o rimozione totale delle infrastrutture presenti nell'area esterna, tenendo conto anche del rilevante interesse pubblico connesso al servizio di pubblica utilità svolto dalle emittenti private attraverso gli apparati di trasmissione, e considerato quanto rappresentato nella relazione tecnica allegata al progetto in merito al carattere di provvisorietà degli apparati di trasmissione, in prospettiva di una loro diversa ricollocazione, allorquando sulla scorta dell'attuale normativa si passerà al sistema di trasmissione denominato T2, prevista per il 2020.
  Inoltre, nella medesima riunione, sono state consegnate, per il tramite degli attuali utilizzatori abusivi dell'immobile, le chiavi di accesso al compendio demaniale. A seguito di ciò l'Agenzia del Demanio ha effettuato una ricognizione per l'accertamento della consistenza e dello stato dei luoghi della Torricella, trasmettendo gli esiti alla Soprintendenza.
  La Soprintendenza ha predisposto la documentazione istruttoria per la conclusione del procedimento sanzionatorio e l'adozione del relativo decreto di rimessa in pristino della seconda torricella massimiliana.
  Preciso inoltre che nell'ambito delle recenti riunioni che si stanno svolgendo presso la Procura della Repubblica di Verona, la Soprintendenza sta fornendo il proprio contributo al fine di giungere in tempi brevi alla risoluzione della questione, tenuto conto anche della complessità della stessa che coinvolge più soggetti anche pubblici, e riguarda aspetti legati all'interruzione del servizio di pubblica utilità svolto da parte delle emittenti che trasmettono dal sito in questione.
  Ribadisco, onorevole Rotta, anche in questa sede quindi, il forte impegno degli Uffici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per una soluzione di questa annosa questione che, garantendo lo svolgimento del servizio di pubblica utilità, sia pienamente rispettosa delle esigenze di conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico del territorio e della cittadinanza veronesi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bene culturale

casa editrice

televisione