ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11150

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 780 del 18/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2017
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/04/2017
Stato iter:
27/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/04/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 27/04/2017
Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/04/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/04/2017

DISCUSSIONE IL 27/04/2017

SVOLTO IL 27/04/2017

CONCLUSO IL 27/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11150
presentato da
REALACCI Ermete
testo presentato
Martedì 18 aprile 2017
modificato
Mercoledì 26 aprile 2017, seduta n. 784

   REALACCI, BORGHI, BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   sempre più spesso si verificano in varie zone d'Italia situazioni anomale connesse all'alternarsi di eventi meteorologici estremi di grande intensità e violenza con periodi di forte siccità. Tali eventi sono legati ai mutamenti climatici in corso e sollecitano politiche più efficaci e credibili sia sul fronte della mitigazione dei processi in atto che sul fronte dell'adattamento agli stessi; come si evince dall'allarme lanciato da Coldiretti e da alcuni articoli apparsi sui quotidiani nazionali, come quello su La Stampa del 9 aprile 2017, in Italia, specie nel Settentrione, è attualmente segnalata una gravissima siccità, con temperature massime superiori di 2,5 gradi la media e il calo del 53 per cento stagionali delle precipitazioni che, a marzo, hanno fatto scendere insolitamente il fiume Po in magra allo stesso livello di inizio estate del 2016. In Veneto non piove dal 5 gennaio 2017;
   il più grande fiume italiano al Ponte della Becca, dove le anomalie sono particolarmente evidenti, registra un livello idrometrico di appena –1,91 metri, quasi un metro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le precipitazioni in Italia sono risultate sotto la media lungo tutto l'inverno con un picco negativo a dicembre in cui è caduta addirittura il 67 per cento di acqua in meno sulla Penisola;
   anche il fiume Adige è in secca: dovrebbe avere una portata media di almeno 80 metri cubi d'acqua al secondo, ma questa è scesa fino a 37 e il mare Adriatico alla foce risale e il cuneo salino in senso inverso per cinque chilometri spinge con l'alta marea ed entra nella terra portando anche le seppie in mezzo alle campagne. E con l'acqua del mare, questa natura al contrario semina il sale che brucia le coltivazioni;
   gli effetti dei cambiamenti climatici producono pesanti conseguenze sull'agricoltura italiana perché si moltiplicano sfasamenti stagionali ed eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e con repentino passaggio dal maltempo al sereno. I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole e per l'insieme delle attività umane che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. È questo quanto anche emerge da una analisi dei dati Ucea, unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all'agricoltura;
   le recenti deboli piogge non sembrano poi ribaltare la situazione di criticità idrica –:
   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda mettere in campo il Ministro interrogato per far fronte, assieme alle regioni più coinvolte e agli altri dicasteri interessati, alla grave siccità dei primi mesi del corrente anno al fine di garantire equilibrio di prelievo e consumo d'acqua dolce, anche in riferimento al livello idrico dei bacini idrografici dei laghi alpini e subalpini, tutelando così anche il loro valore ambientale e turistico relativamente alle utenze domestiche, agricole e industriali; se non si intendano mettere in campo iniziative per la tutela della produzione agroalimentare nazionale. (5-11150)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-11150

  Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta, in via preliminare, che il Ministero dell'ambiente ha provveduto ad individuare le strategie e le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici con l'elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNAQ, alla quale fa seguito l'elaborazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACQ, strumento attuativo della Strategia, che prevede, in particolare, una serie di misure a medio e a lungo termine per affrontare il tema della scarsità idrica e, più in generale, dei cambiamenti climatici. Pur essendo tale Piano Nazionale ancora in fase di revisione finale da parte degli organi Istituzionali preposti, alcune delle misure in esso previste, ritenute improcrastinabili, sono state già realizzate. In particolare, sono state già elaborate e diffuse a livello nazionale le linee guida per le valutazioni ambientali delle concessioni di derivazione delle acque e per la definizione del deflusso minimo vitale/deflusso ecologico.
  Sempre nell'ambito della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, lo stesso Ministero ha promosso l'istituzione, nel luglio 2016, a livello di ogni Distretto italiano e con appositi Protocolli d'intesa, degli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici.
  Gli Osservatori sono strutture prettamente operative, partecipate da tutti i principali attori distrettuali, pubblici e privati; al loro interno, tra gli altri, sono effettuate le analisi sui trend climatici in atto, la raccolta, l'aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all'uso della risorsa idrica dei distretti, e vengono formulate proposte per la regolamentazione dei prelievi e degli usi e per il contenimento dei consumi idrici. Gli stessi operano anche da Cabina di regia per la previsione e gestione degli eventi di carenza idrica e siccità, garantendo un adeguato flusso di informazioni, necessarie per la valutazione dei livelli della criticità, della sua evoluzione, dei prelievi in atto, e per la definizione delle azioni più adeguate per la gestione proattiva degli eventi da scarsità. Le attività dell'Osservatorio fanno riferimento a diversi scenari di severità idrica così come di seguito riportati: a) «situazione normale» ovvero «scenario non critico»; b) «scenario di severità idrica bassa»; c) «scenario di severità idrica media»; d) «scenario di severità idrica alta».
  Inoltre, si fa presente che gli Osservatori sono già pienamente operativi sui vari distretti italiani e stanno tenendo, con cadenza pressoché settimanale, riunioni per analizzare lo stato di fatto climatico e meteorologico, per monitorare l'impiego delle risorse, per predisporre gli scenari di utilizzo e per sviluppare il modello proattivo di gestione della scarsità idrica, che potrà prevedere eventuali misure di contenimento dei consumi, nonché deroghe alle ordinarie modalità di gestione degli invasi (ad esempio sub alpini), a sostegno delle attività agricole.
  In particolare, sulla base dei dati idrologici ed idrici disponibili, gli Osservatori attivi sul Distretto padano e su quello delle Alpi Orientali hanno già dichiarato la presenza, sui loro rispettivi territori, dello scenario di «severità idrica media» ed hanno già sviluppato, con il pieno concerto delle regioni e delle province autonome competenti e con la collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati chiamati ad intervenire, programmi di gestione delle criticità idrauliche già sopraggiunte o ipotizzabili.
  Con specifico riferimento al distretto delle Alpi Orientali, l'Osservatorio ha suggerito, per le Amministrazioni delle Regioni e delle Province Autonome, tra le altre, l'attivazione di misure di contingentamento dei prelievi irrigui condizionati dai rilasci dei serbatoi montani, con particolare riferimento ai bacini dei fiumi Adige, Brenta, Piave, Livenza (sottobacino Cellina-Meduna) e Tagliamento, attraverso la temporanea riduzione percentuale delle portate concesse a far data dal 1o aprile e fino al 31 maggio. Per i gestori dei serbatoi idroelettrici montani dotati di adeguata capacità di regolazione ed invaso, compatibilmente con le esigenze della gestione della rete elettrica nazionale, ha suggerito, altresì, di trattenere i volumi corrispondenti alla riduzione delle assegnazioni all'uso irriguo e di orientare comunque la gestione delle risorsa idrica alla massima possibile azione di trattenuta della risorsa medesima, allo scopo di renderla eventualmente disponibile nel periodo estivo, per l'integrazione dei deflussi naturali. Ciò anche in attuazione di quanto disposto dal Piano di gestione delle acque del Distretto delle Alpi orientali.
  Nella corso di una recente riunione dell'Osservatorio distrettuale delle Alpi orientali del 20 aprile, alla luce del peggioramento del quadro idrologico e della segnalazione prodotta da Polesine Acque sulle problematiche di erogazione del servizio idrico in 24 Comuni del Polesine, si è convenuto di garantire alla sezione di Trento Ponte San Lorenzo la portata di 80 m3/s, necessaria per assicurare gli usi idropotabili sulla parte terminale dell'asta del fiume Adige, attraverso uno specifico programma di misure che coinvolge, tra gli altri, i concessionari di grande derivazione idroelettrica siti nei territori della Province di Trento e di Bolzano.
  La provincia Autonoma di Bolzano segnala che il Presidente della Provincia, nell'attuale situazione di siccità e da quanto affermato dall'Osservatorio permanente sugli usi dell'acqua nel Distretto idrografico delle Alpi orientali, in data 21 aprile 2017, ha dichiarato lo stato di emergenza idrica per imporre misure volte a mitigare gli effetti dell'attuale situazione di siccità registrata in Veneto. In particolare, è stato chiesto ad Alperia S.p.a. di garantire, specialmente durante i fine settimana, i giorni festivi ovvero i giorni di ponte, sino alla riduzione dell'emergenza, il rilascio di ulteriori 6 m3/sec in media giornaliera dai suoi bacini. Con ciò la Provincia autonoma di Bolzano è in grado di garantire quel 50 per cento volto a coprire la differenza tra il deflusso misurato e quello auspicato presso la stazione di misura concordata. Il restante 50 per cento viene garantito dalla Provincia autonoma di Trento. Inoltre, sono stati invitati tutti gli utilizzatori di acqua, in particolare il settore agricolo, ad usare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace ed a limitare il consumo al minimo. Si fa presente, comunque, che la situazione è monitorata costantemente dall'Osservatorio distrettuale sugli usi idrici, per una pronta verifica degli effetti delle misure e per la programmazione delle eventuali ulteriori attività.
  Secondo quanto riferito dall'Autorità di Bacino del fiume Po, si fa presente che il quadro climatico osservato nell'ultimo ventennio e previsto per il futuro, unitamente al quadro degli usi presente e previsto nel distretto del fiume Po, sono tali da configurare una situazione di criticità crescente sia sotto il profilo della siccità che sotto il profilo della carenza idrica, per far fronte alla quale è necessario operare sotto il profilo della sostenibilità dell'uso e della gestione proattiva degli eventi estremi.
  A tal fine, l'Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici in atto nel distretto del fiume Po si è riunito il 14 marzo 2017 e l'11 aprile 2017. Nel corso delle sedute sono state esaminate la situazione relativa alla disponibilità idrica in atto e le previsioni. In particolare, nella seduta dell'11 aprile è stato concordato che la situazione presentava uno scenario di criticità medio-basso nel quale la domanda è ancora soddisfatta, ma gli indicatori mostrano un trend verso valori più preoccupanti. Pertanto, per affrontare le possibili criticità, già in questa fase si è ritenuto opportuno intensificare le azioni più appropriate per un contenimento degli usi critici.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente, considerata la rilevanza delle problematiche, continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio sulle attività in corso valutando, qualora si rendesse necessario, l'opportunità di specifici incontri con gli Enti locali interessati dalle predette criticità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cambiamento climatico

acqua salata

gestione delle acque