ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11089

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 776 del 07/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: GIACOBBE ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
GUERRA MAURO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
PIAZZONI ILEANA CATHIA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
ROSTELLATO GESSICA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
TINAGLI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017
FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/04/2017
Stato iter:
06/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/09/2017
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/09/2017
Resoconto GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/04/2017

DISCUSSIONE IL 06/09/2017

SVOLTO IL 06/09/2017

CONCLUSO IL 06/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11089
presentato da
GIACOBBE Anna
testo di
Venerdì 7 aprile 2017, seduta n. 776

   GIACOBBE, ARLOTTI, BARUFFI, BASSO, BORGHI, CAROCCI, FABBRI, FRAGOMELI, GNECCHI, GRIBAUDO, GUERRA, INCERTI, PATRIZIA MAESTRI, PIAZZONI, ROSTELLATO, GIOVANNA SANNA, TINAGLI, CASELLATO e CINZIA MARIA FONTANA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92, ha introdotto in via sperimentale, per il triennio 2013 – 2015, la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per la fruizione di servizi di baby sitting, ovvero un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi;
   tale beneficio è stato prorogato anche per l'anno 2016 dall'articolo 1, comma 282, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità);
   con la legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), all'articolo 1, comma 356, la misura è stata ulteriormente prorogata per gli anni 2017-2018, estendendo il beneficio anche alle lavoratrici autonome e imprenditrici;
   in particolare, è degna di nota la possibilità di corrispondere, «al fine di sostenere la genitorialità», un contributo economico per l'utilizzo della rete pubblica dei servizi per l'infanzia, in alternativa al congedo parentale, e quindi agevolando anche il rientro al lavoro delle madri lavoratrici con una offerta di servizi;
   secondo le disposizioni dell'Inps (circolare n. 169 del 16 dicembre 2014), il pagamento sarà corrisposto direttamente dall'Inps alla struttura scelta fino ad un massimo di 600,00 euro mensili per ogni bambino e per un periodo massimo di sei mesi, sulla base delle mensilità concesse alla beneficiaria; le somme saranno erogate a seguito dell'invio della richiesta di pagamento da parte della struttura alla sede provinciale Inps territorialmente competente: la struttura è tenuta ad inviare contestualmente il modello di delegazione liberatoria e la dichiarazione della madre beneficiaria di utilizzo del contributo economico;
   il pagamento del contributo viene dunque corrisposto dall'Inps esclusivamente alla struttura accreditata; nelle strutture comunali, il comune dovrà applicare una retta agevolata a chi risulterà beneficiario (alla retta mensile verrà sottratto il contributo concesso ai sensi delle norme citate), mentre la quota mancante verrà riscossa direttamente, inoltrando richiesta di pagamento all'Inps, contributo che verrà versato sul conto corrente del comune successivamente all'erogazione del servizio;
   come denunciano alcuni enti locali interessati, esiste il rischio concreto che l'Inps trasmetta il contributo al comune in tempi non coincidenti con le scadenze di bilancio, come già accade, ad esempio, per il progetto «Home care», per il quale risulta non siano ancora stati rimborsati contributi relativi all'anno 2015;
   in particolare per i piccoli comuni questo costituisce un problema significativo;
   vanno evitate tutte le criticità che possano scoraggiare l'utilizzo di importanti sostegni alla genitorialità e al sistema di servizi per l'infanzia –:
   quali iniziative intenda adottare per garantire che l'Inps proceda con sollecitudine al pagamento dei contributi in questione, sia alle strutture pubbliche sia a quelle private accreditate che gestiscono i servizi per l'infanzia. (5-11089)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-11089

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Giacobbe e altri, inerente ai tempi di pagamento, da parte dell'INPS, dei contributi per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, in alternativa al congedo parentale, preliminarmente, è opportuno evidenziare che il contributo per la fruizione dei servizi per l'infanzia erogati dalle strutture della rete pubblica e da quelle private accreditate può essere corrisposto dall'INPS solo se il servizio viene svolto da una struttura scelta dalla lavoratrice tra quelle presenti nell'elenco gestito dall'istituto. Tale elenco è pubblicato sul sito web istituzionale dell'INPS ed è aggiornato in tempo reale per consentire alle lavoratrici di consultarlo prima di effettuare l'iscrizione del bambino alla struttura prescelta e di presentare la domanda di ammissione al beneficio. Parimenti, sul sito istituzionale dell'INPS sono pubblicate le istruzioni per l'iscrizione o la conferma delle strutture eroganti servizi per l'infanzia, nonché le modalità di pagamento delle stesse.
  Secondo quanto disposto dalla circolare n. 169 del 16 dicembre 2014, il pagamento del contributo viene effettuato direttamente dall'INPS alla struttura prescelta fino ad un massimo di 600 euro mensili per ogni bambino e per un periodo massimi di sei mesi, sulla base delle mensilità concesse alla beneficiaria. Le somme verranno erogate, nei termini di legge, a seguito dell'invio, da parte della struttura, della richiesta di pagamento alla sede provinciale INPS territorialmente competente. Unitamente alla richiesta di pagamento, le strutture sono tenute ad inviare il modello di delegazione liberatoria e la dichiarazione della madre beneficiaria di utilizzo del contributo economico. In assenza di tale documentazione, l'INPS non potrà procedere al pagamento.
  Tanto premesso, con riferimento al quesito formulato dagli interroganti, l'INPS ha comunicato che i tempi di pagamento dei rimborsi agli asili sono generalmente solleciti. La sede provinciale INPS territorialmente competente, infatti, una volta ricevuta la fattura dalla struttura convenzionata, provvede ad acquisirla a sistema disponendo il pagamento e la contestuale liquidazione.
  L'INPS ha, inoltre, precisato che i ritardi verificatesi in passato sono stati per lo più legati a problemi di documentazione incompleta o non correttamente compilata dalle strutture che, peraltro, in alcuni casi non si erano correttamente accreditate. In altri casi, invece, i ritardi sono stati determinati dalla incongruenza tra i dati comunicati all'INPS dalla struttura ai fini del pagamento e quelli in possesso dell'istituto. Tali incongruenze hanno di conseguenza comportato la necessità di effettuare controlli prima di procedere ai pagamenti.
  Da ultimo, per quanto riguarda il rischio paventato dagli interroganti in ordine ai possibili effetti dei ritardi nei pagamenti sui bilanci dei Comuni, PINPS ha precisato che la situazione è costantemente monitorata e che eventuali ritardi vengono tempestivamente segnalati alle sedi territoriali competenti al fine di porre in essere tutte le attività necessarie a porvi rimedio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

custodia dei bambini

prestazione di servizi

servizio