ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 772 del 03/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2017
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2017
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2017
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2017
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2017
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/04/2017
Stato iter:
06/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/09/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 06/09/2017
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/04/2017

DISCUSSIONE IL 06/09/2017

SVOLTO IL 06/09/2017

CONCLUSO IL 06/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11030
presentato da
GIORDANO Silvia
testo di
Lunedì 3 aprile 2017, seduta n. 772

   SILVIA GIORDANO, COLONNESE, DI VITA, LOREFICE, NESCI, MANTERO e GRILLO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   le aree più a rischio corruzione in sanità, indicate dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) nell'Aggiornamento 2015 al Piano nazionale anticorruzione sono: la selezione del personale (fortemente esposta alle spinte clientelari), la gestione degli accreditamenti e la fornitura di prestazioni (sovrafatturazioni, fatturazione di prestazioni non necessarie, e altro), l'acquisto di beni (dalle modalità di selezione del fornitore fino ai pagamenti), i contratti di opere e lavori, le sperimentazioni dei farmaci, e altro;
   particolare attenzione merita il capitolo degli acquisti di beni e servizi, uno dei settori più interessati da fenomeni corruttivi. In tale ambito, i fattori di rischio presenti nel settore sanitario sono analoghi a quelli osservati nel resto della pubblica amministrazione, con la rilevante differenza che i beni acquistati sono estremamente numerosi, presentano una grande complessità tecnica e sono diversificati per aspetti qualitativi che possono anche incidere oltre che sulla sostenibilità del sistema, anche sull'esito del percorso di cura del paziente;
   la sanità campana è stata segnata da diversi scandali negli ultimi mesi:
    a febbraio 2016 la magistratura contabile ha ipotizzato un danno erariale nella sanità campana di circa 16 milioni di euro, somme indebitamente spese a carico del bilanci della regione Campania;
    a marzo 2016, le indagini sugli appalti dell'Irccs «Pascale» di Napoli hanno rilevato commesse aggiudicate in modo illecito pari a 1.922.000 euro;
   tali vicende evidenziano non solo l'assenza di integrità, ma anche la carenza dei sistemi di controllo da parte dei soggetti a ciò deputati, inappropriatezza organizzativa e gestionale ed un inesatto adempimento da parte dei responsabili prevenzione, corruzione e trasparenze degli obblighi previsti dalla legge, infatti da quanto emerge nel rapporto «Curiamo la corruzione 2016», promosso da Transparency International Italia, il 60 per cento delle aziende sanitarie campane non ha adempiuto agli obblighi anticorruzione;
   nel primo rapporto stilato dall'Agenas sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza ed integrità emerge che le varie forme di illegalità messe in atto nel settore sanitario non si limitano a sottrarre risorse ai programmi di assistenza, ma minano la fiducia nel sistema di tutela della salute da parte delle persone. Per tale ragione l'affermazione della legalità e dell'integrità nel settore sanitario deve costituire un impegno prioritario per i responsabili delle politiche pubbliche, soprattutto in un momento in cui le istituzioni sono percepite come molto lontane dai loro problemi quotidiani dai cittadini. Le numerose iniziative in corso presso le aziende sanitarie, anche in attuazione delle recenti normative in tema di trasparenza e lotta alla corruzione, impongono un approccio che in nessun caso deve limitarsi a un mero adempimento burocratico, ma che deve porsi l'obiettivo di aumentare il livello di integrità in tutte le aree della sanità, pubblica e privata, anche a difesa della sostenibilità del sistema sanitario;
   il Ministero della salute, l'Anac e l'Agenas, ad aprile 2016, hanno stipulato un protocollo di intesa per condurre in maniera condivisa e congiunta attività di verifica, controllo e valutazione, anche sul campo, circa la corretta e completa implementazione da parte della aziende sanitarie e degli enti assimilati del Servizio sanitario nazionale delle raccomandazioni e degli indirizzi per la predisposizione e attuazione dei piani di prevenzione della corruzione, contenuti nella sezione sanità dell'Aggiornamento 2015 al Piano nazionale anticorruzione di cui alla determinazione dell'Anac n. 12 del 28 ottobre 2015 e nel Piano nazionale anticorruzione 2016;
   per lo svolgimento delle attività contemplate nell'anzidetto protocollo è stato istituito apposito Registro del personale ispettivo cui l'Anac possa attingere al fine di creare una task force per coadiuvare il proprio personale ispettivo al fine di monitorare il grado di attuazione ed implementazione delle misure di trasparenza ed integrità e di prevenzione della corruzione da parte degli enti del Servizio sanitario nazionale –:
   se il Ministro interrogato ritenga, alla luce di quanto esposto in premessa, indispensabile e urgente assumere iniziative di competenza per attivare una task force anticorruzione, in collaborazione con l'Anac, con lo specifico compito di controllare, nell'alveo delle proprie competenze, le attività e l'operato, in primis, dell'Asl Na 1 Centro e dell'Istituito nazionale tumori «Fondazione Pascale» e, in seguito, di ogni altra azienda sanitaria ed ospedaliera della regione Campania, ove ne ricorrano i presupposti. (5-11030)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-11030

  Ringrazio gli onorevoli interroganti per l'opportunità che mi offrono di affrontare un tema, quello del contrasto alla corruzione nel settore sanitario, che ha formato oggetto, soprattutto di recente, di particolare attenzione e sensibilità da parte del Ministero della salute, il quale, difatti, ha messo in campo una molteplicità di azioni volte a garantire la trasparenza e l'integrità, che mi accingo, per quanto brevemente, ad illustrare.
  Innanzitutto, desidero ricordare come tali iniziative originino dalla scelta strategica, assunta nel 2014, di siglare uno specifico Protocollo d'intesa tra Ministero della salute, ANAC ed AGENAS, con il quale si è voluto dare avvio ad una sistematica e sinergica attività di collaborazione interistituzionale finalizzata a consentire, attraverso l'individuazione e la sperimentazione di modelli integrati di controllo interno alle singole aziende sanitarie, l'adozione di misure idonee a realizzare processi aziendali corretti, efficaci ed efficienti, nonché il raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e legalità che
consentano il recupero dei valori di integrità e di etica professionale ed aziendale.
  Le attività scaturenti dal Protocollo hanno portato, fin da subito, alla definizione, per la prima volta nel nostro sistema sanitario, ad una sezione specifica per la sanità nell'ambito del Piano Nazionale Anticorruzione, elaborata in sede di aggiornamento dello stesso nell'anno 2015.
  Mi preme peraltro rammentare che tale sezione costituisce uno strumento di indirizzo vincolante per le aziende sanitarie e gli enti del SSN per l'adozione dei propri piani triennali di prevenzione della corruzione. La cogenza della pianificazione anticorruzione è stata inoltre rafforzata, attraverso la connessione della stessa al sistema di valutazione delle performance delle aziende sanitarie e delle relative articolazioni aziendali, formando oggetto di valutazione dirigenziale anche in sede contrattuale.
  Il lavoro del Ministero della salute non si è, comunque, fermato qui: la collaborazione, infatti, si è estesa ad un altro ambito, anch'esso rilevante, ovvero quello dei controlli e delle verifiche.
  Come riportato dagli stessi onorevoli interroganti, con il successivo Protocollo d'intesa del 21 aprile 2016 si è deciso condurre, in maniera condivisa e congiunta, le attività di verifica, controllo e valutazione anche sul campo della concreta ed effettiva attuazione ed implementazione del «sistema di regole e di misure» – già contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) – da parte delle aziende sanitarie e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale.
  È stato, dunque, istituito il Nucleo Operativo di Coordinamento (NuOC): esso costituisce un organismo integrato, composto da rappresentanti del Ministero della salute, dell'ANAC e di AGENAS, con funzioni consultive, propositive e di supporto nei confronti dell'ANAC nella realizzazione delle attività ispettive di competenza dell'Autorità oltre che per la concreta individuazione degli Enti del SSN da sottoporre a verifica.
  Conseguentemente, in data 1o dicembre 2016, è stato istituito il Registro del personale ispettivo, cui ANAC può attingere per monitorare il grado di attuazione delle misure di trasparenza ed integrità e di prevenzione della corruzione da parte degli enti del Servizio Sanitario Nazionale.
  Il personale iscritto nel Registro, a cui si aggiungono anche ufficiali e sottoufficiali dei Carabinieri NAS, è stato destinatario di specifici interventi formativi conclusisi il 4 maggio 2017.
  Subito dopo lo svolgimento di tale percorso di formazione, sono state avviate, sulla base di un documento metodologico di esecuzione predisposto dal suddetto Nucleo Operativo di Coordinamento, le attività di verifica previste dal menzionato Protocollo d'intesa. Tali strumenti metodologici mirano a stimolare la partecipazione del personale dell'Ente del Servizio Sanitario Nazionale oggetto della verifica, nonché il pieno coinvolgimento dei responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
  Le verifiche in parola costituiscono, infatti, veri e propri «audit» con la struttura sanitaria e i team ispettivi delle task force congiunte: attraverso tali attività è, infatti, possibile far emergere probabili zone d'ombra, che servano non soltanto a individuare eventuali omissioni nella realizzazione degli indirizzi dell'Autorità, ma anche a comprendere, ad esempio, le reali motivazioni sottese alla mancata o soltanto parziale adozione delle misure del PNA.
  Per quanto concerne le attività per l'anno in corso, desidero comunicare che è in fase di trasmissione al Consiglio di Autorità dell'ANAC, per la relativa approvazione, l'elenco di aziende sanitarie su cui concentrare le prime attività di verifica fino al prossimo dicembre.
  Con riferimento specifico a quanto riferito dall'atto ispettivo in esame, desidero rassicurare gli onorevoli interroganti che le strutture da essi segnalate e, cioè, la ASL NA 1 Centro e l'Istituto Nazionale Tumori «Fondazione Pascale» – sono entrambe presenti nel citato elenco e, pertanto, formeranno oggetto delle ispezioni da parte delle citate task force congiunte.
  Inoltre, mi preme evidenziare che gli interventi ispettivi riguarderanno anche gli ulteriori enti del SSN che sono stati oggetto di specifiche segnalazioni da parte di cittadini ed operatori sanitari, pervenute sia ad ANAC, che al Ministero della salute che ad AGENAS.
  Per quanto concerne, poi, i dati riportati nel Rapporto «Curiamo la corruzione 2016» a cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti, mi preme evidenziare che solo all'esito delle attività di verifica di cui si è detto si potrà disporre di dati attendibili: quelli ad oggi disponibili hanno, infatti, una rilevanza marginale, poiché si basano su una mera lettura dei piani triennali della prevenzione della corruzione e della trasparenza pubblicati sui siti delle aziende sanitarie e su una valutazione «On/Off» circa l'inserimento, anche soltanto formale, di una specifica misura all'interno degli stessi, senza che ne sia stata verificata l'effettiva realizzazione.
  In conclusione, desidero sottolineare che – in considerazione della complessa attività che ANAC, Ministero della salute e AGENAS stanno conducendo per mettere in luce gli ambiti di opacità, nonché per prevenire fattori distorsivi dell'organizzazione sanitaria che possono favorire fenomeni di corruzione – si è ritenuto opportuno, per la massimizzazione dei risultati attesi, concentrare nell'anno 2017 il maggiore sforzo nelle attività di verifica relative all'effettiva adozione, recepimento ed applicazione delle misure anticorruttive nelle aziende sanitarie; ciò, in primis, attraverso l'attività sistematica di monitoraggio dell'attuazione dei piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza da parte degli Enti del SSN, nonché attraverso verifiche congiunte mirate sui contesti aziendali che mostrino particolari criticità e/o interessati da segnalazioni di malpractice.
  Alla luce di quanto sopra esposto, è indubbio che l'attività intrapresa in questo ultimo triennio, di cui si è potuto dare solo una succinta illustrazione in questa sede, costituisce uno sforzo eccezionale, dovuto soprattutto all'iniziativa del Ministero della salute, in un settore nel quale non erano ancora state poste regole specifiche né era stato assunto un metodo idoneo alle specificità del settore sanitario.
  Oggi, dunque, ci sono sia le regole che il metodo ed è per questo che il passo successivo sarà l'accompagnamento del sistema e dei professionisti verso il recupero dei valori etici all'interno dell'organizzazione e nei comportamenti, nonché lo sviluppo degli strumenti e delle attività di verifica e di valutazione delle risposte del sistema in tutte le sue componenti.
  In tale percorso, di cui non può negarsi la complessità – quanto meno in considerazione della grandezza del Sistema Sanitario Nazionale – le attività di verifica e di ispezione che saranno avviate secondo le summenzionate modalità specifiche, assunte di concerto con l'ANAC, costituiranno, di certo, una leva significativa per la ulteriore e capillare diffusione delle politiche di prevenzione della corruzione in tutti gli Enti del SSN, a partire – tra gli altri, come già detto – da quelli segnalati dall'atto ispettivo in esame.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

servizio sanitario nazionale

politica sanitaria