ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10921

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 764 del 22/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 22/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/03/2017
Stato iter:
28/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/03/2017
Resoconto GALGANO ADRIANA CIVICI E INNOVATORI
 
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2017
Resoconto BELLANOVA TERESA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/03/2017
Resoconto GALGANO ADRIANA CIVICI E INNOVATORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/03/2017

SVOLTO IL 28/03/2017

CONCLUSO IL 28/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10921
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Mercoledì 22 marzo 2017, seduta n. 764

   GALGANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la centrale termoelettrica «Pietro Vannucci» di Bastardo, sita a Gualdo Cattaneo, ha una estensione di circa 15 ettari ed un organico di 46 persone, oltre al personale delle ditte esterne;
   ad agosto del 2016 Enel aveva annunciato la dismissione di alcuni siti al 31 dicembre 2016 tra i quali rientravano anche la suddetta centrale a carbone e quelle di Genova e Chivasso. Pertanto, il 30 novembre 2016, Enel aveva dato il via al progetto Futur-e per acquisire progetti e manifestazione di interesse fino a marzo 2017;
   tuttavia, a dicembre 2016, a seguito del fermo di 21 delle 58 centrali nucleari della Francia per manutenzione, è arrivata all'Unione europea la richiesta di importare energia per far fronte al fabbisogno interno del Paese e anche l'Italia ha risposto alla chiamata;
   Enel, quindi, ha deciso di riaprire tre dei siti dei quali era stata annunciata la dismissione al 31 dicembre 2016, ovvero Genova, Bastardo e Chivasso. In particolare la centrale di Bastardo dispone dell'autorizzazione integrata ambientale fino al 2023 e dunque può regolarmente proseguire l'attività così come quella di Genova per la quale l'aia scade a fine 2017;
   il 4 dicembre 2016 i sindacati avevano inviato al Ministero dello sviluppo economico una lettera dove manifestavano preoccupazione per il deficit d'importazione di energia in seguito all'indisponibilità delle centrali francesi e invitavano da subito a prendere seri provvedimenti; il 18 gennaio 2017 Filctem, Flaei e Uiltec, in seguito al riavvio della centrale di Bastardo, avevano contestato ad Enel e alla regione Umbria di aver autorizzato la smobilitazione dell'organico della centrale, senza tener conto di quanto stava accadendo a livello europeo. Di fatto, l'impianto è stato richiamato in esercizio, congelando da parte del Ministero dello sviluppo economico l'autorizzazione alla chiusura e alla cessazione dell'attività produttiva, ma con il personale ridotto al minimo, con il rischio di compromettere la funzionalità e la sicurezza;
   la produzione energetica italiana è una questione di sicurezza nazionale visto che il nostro Paese deve poter essere in grado di far fronte ad aumentati fabbisogni o a richieste di esportazione senza dover ricorrere a soluzione tampone o temporanee –:
   quali misure il Governo intenda mettere in campo per garantire la produzione di energia in sicurezza rispetto al fabbisogno nazionale e ai possibili incrementi della domanda in estate e se ritenga opportuno intervenire, per quanto di competenza, presso Enel per chiarire quale sia il futuro dei tre siti dei quali è stata sospesa l'autorizzazione alla chiusura disposta dal Ministero dello sviluppo economico, in particolare della centrale di Bastardo che alimenta la linea elettrica a 120.000 Kilovolt del sistema elettrico nazionale insieme all'impianto idroelettrico di Campotosto (la cui diga è a rischio idrogeologico essendo sopra una faglia del terremoto). (5-10921)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-10921

  Come è ricordato dall'interrogante, la richiesta dell'Enel di cessazione dell'attività produttiva per la centrale in oggetto non è stata accolta da questo Ministero, in quanto Terna ha compreso l'impianto di Gualdo Cattaneo tra quelli da mantenere ancora disponibili in caso di emergenza, fino alla conclusione della situazione di potenziale fabbisogno nel periodo invernale, a causa della temporanea indisponibilità di parte delle centrali nucleari francesi.
  In considerazione del superamento del periodo invernale e delle previsioni favorevoli dei piani di produzione nucleare francese, il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto a Terna di effettuare una seconda valutazione sulla messa fuori servizio dell'impianto di Gualdo Cattaneo, considerando, questa volta, anche l'adeguatezza per il prossimo periodo estivo (giugno-settembre 2017) e le eventuali iniziative necessarie a contenere possibili criticità per l'esercizio in sicurezza del sistema. Lo scenario della prossima estate, infatti, è caratterizzato da una situazione di scarsità di risorsa idrica che, unito alle tipicità meteorologiche del periodo e all'aumento dei consumi, richiede una particolare attenzione. Nel caso dei tre impianti coinvolti dalla criticità invernale (Genova 6, Sarmato e Gualdo Cattaneo), la valutazione terrà conto della reale disponibilità degli impianti e del loro concreto contributo in caso di necessità, oltre che delle alternative possibili.
  Per rispondere quindi alla prima domanda, si conferma che sono in corso di definizione analisi e misure per rafforzare i margini di riserva del sistema elettrico per il prossimo periodo estivo che, come per il periodo invernale, possono comprendere anche il mantenimento in disponibilità di alcuni impianti.
  Per quanto riguarda le centrali citate dall'On. interrogante come di proprietà ENEL, si precisa che gli impianti di Genova e di Bastardo appartengono effettivamente all'ENEL mentre la centrale di Chivasso è della società A2A gencogas e non è stata oggetto di alcuna istanza di messa fuori servizio.
  Relativamente alla seconda domanda, Enel ha da tempo inserito la centrale di Bastardo tra gli impianti da dismettere, in quanto meno efficienti o non più produttivi; dunque, al netto delle misure adottate e adottabili dal Ministero a tutela della sicurezza connesse a specifiche situazioni, la prospettiva finale del sito non sembra attualmente quella del riavvio della produzione elettrica, ma della riqualificazione per altre destinazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consumo interno

trasporto d'energia

produzione d'energia