Legislatura: 17Seduta di annuncio: 759 del 14/03/2017
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017 CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2017
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/11/2017 Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 15/11/2017 Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/03/2017
DISCUSSIONE IL 15/11/2017
SVOLTO IL 15/11/2017
CONCLUSO IL 15/11/2017
MANLIO DI STEFANO, FERRARESI, SPADONI, GRANDE, DEL GROSSO, SCAGLIUSI, DI BATTISTA e CECCONI. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
l'interrogante ha ricevuto notizia della drammatica situazione familiare nella quale versa il signor Mounir Angelo M., papà di Alessio Djalal M.;
il piccolo Alessio, nato in Italia il 5 ottobre 2012, vive da 4 anni domiciliato con sua madre Kheira E.K., è cittadino italiano e algerino, e si troverebbe, a quanto ipotizza il padre, probabilmente presso i familiari della donna in Algeria, nella città di Orano, nel quartiere di Plateau;
il signor M. afferma, peraltro, che all'età di soli 8 mesi il figlio veniva allontanato da lui e dalla sua famiglia paterna italiana, spezzando di fatto ogni legame in Italia;
egli lamenta, inoltre, di avere esperito innumerevoli, benché falliti, tentativi di avere notizie e informazioni di suo figlio cercando in ogni modo, con ogni mezzo e strumento, anche attraverso il ricorso a tutte le rappresentanze consolari di entrambi i Paesi, uffici ministeriali e amministrativi tribunali e autorità giudiziarie competenti;
risulterebbe che il signor M. abbia potuto, finora, avere solo una visita consolare italiana, a seguito di una sua richiesta cui ha acconsentito la signora E.K.; in un'altra occasione, invece, avendo lei comunicato, sempre secondo quanto afferma il citato M., un indirizzo risultante falso, non gli consentiva di esercitare il suo diritto di visitare il figlio durante un suo soggiorno in Algeria, diritto, a quanto pare, riconosciuto anche da sentenze delle autorità giudiziarie algerine;
in altre parole, il signor M. afferma che il bambino è sequestrato da 4 anni a scopo di ricatto ed estorsioni, e in violazione di molte leggi algerine, italiane e internazionali, e chiede sostanzialmente un aiuto per ottenere informazioni e documentazione che riguardano il proprio figlio, soprattutto con riferimento alla sua condizione sia fisica sia affettiva derivante dalla mancanza e dal forzato distacco dal suo papà –:
se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, siano a conoscenza della vicenda accennata in premessa, se ne stiano seguendo l'evoluzione e se siano in atto iniziative a sostegno di una positiva conclusione della vicenda. (5-10821)
La Farnesina e l'Ambasciata d'Italia ad Algeri hanno seguito con grande attenzione la vicenda segnalata dall'On. Interrogante, svolgendo una costante azione di assistenza in favore del minore fino all'epilogo positivo del settembre scorso quando il bambino è finalmente rientrato in Italia.
Il minore è nato nel 2012 dal matrimonio di un connazionale con una cittadina algerina. Nel giugno del 2013 la madre decise di stabilirsi con il bambino in Algeria e, poche settimane dopo, venne raggiunta dal marito, il quale rimase nel Paese fino al principio del 2014, quando decise dapprima di trasferirsi in Spagna e poi di rientrare definitivamente in Italia.
Rimasta in Algeria con il figlio, la Signora chiese il divorzio dal connazionale. Il Tribunale di Orano affidò il bambino alla madre, concedendo al padre il diritto di visita nei fine settimana. Tali condizioni vennero poi confermate in appello.
Il connazionale, tuttavia, ha spesso incontrato molti ostacoli al sereno svolgimento degli incontri e dei contatti con il figlio a causa della accesa conflittualità con l'ex coniuge.
Negli anni, l'Ambasciata d'Italia ad Algeri ha assistito sotto il profilo consolare il padre del bambino tentando più volte una composizione bonaria tra i genitori. L'Ambasciata inoltre ha sempre tenuto i contatti con la madre per acquisire informazioni aggiornate sul minore e ha svolto alcune visite consolari nel domicilio di Orano per appurare le condizioni di vita e salute dello stesso. Gli esiti delle visite consolari sono sempre stati puntualmente riferiti al padre.
Inoltre, la nostra Rappresentanza ha più volte sensibilizzato le Autorità locali circa il rispetto del diritto di visita del connazionale.
L'attività svolta dall'Ambasciata in raccordo con la Farnesina e d'intesa con il legale del connazionale è infine giunta, come sopra accennato, ad un positivo epilogo: le parti hanno infatti raggiunto un accordo in base al quale madre e bimbo sono rientrati in Italia lo scorso mese di settembre, con grande soddisfazione del connazionale.
Quest'ultimo ha tenuto a ringraziare il Ministero degli Esteri per la costante assistenza ricevuta e per il fattivo contributo nella definizione della vicenda.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):scambio d'informazioni
cittadino della Comunita'
rappresentanza politica