ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10496

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 737 del 07/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI TINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 07/02/2017
Stato iter:
06/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/04/2017
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 06/04/2017
Resoconto IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/02/2017

DISCUSSIONE IL 06/04/2017

SVOLTO IL 06/04/2017

CONCLUSO IL 06/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10496
presentato da
IANNUZZI Tino
testo di
Martedì 7 febbraio 2017, seduta n. 737

   TINO IANNUZZI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il parco archeologico di Paestum, è stato dotato di «autonomia speciale» a seguito della riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di cui all'articolo 30 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171, nonché del successivo decreto ministeriale 23 dicembre 2014, e del decreto ministeriale 15 ottobre 2015;
   il parco ha finora svolto, con la direzione di Gabriel Zuchtriegel (insediato nel novembre 2015) ben coadiuvato dal Consiglio di amministrazione e dal comitato scientifico, una preziosa azione di valorizzazione e promozione, con lusinghieri risultati ed effetti significativi;
   nel 1998 l'Unesco, iscrisse nella lista del patrimonio dell'umanità «I paesaggi culturali del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le emergenze archeologiche di Paestum e di Velia e con la certosa di Padula»;
   anche in vista del redigendo «Piano di gestione» del predetto sito dell'Unesco, appare necessario ed opportuno accorpare in capo all'autonomia di Paestum, anche gli scavi di Velia e il compendio monumentale della certosa di Padula;
   il sito archeologico di Elea-Velia ha uno straordinario valore archeologico, paesaggistico e culturale, ed è noto anche per essere stato culla della Scuola eleatica di Parmenide, uno dei capisaldi della filosofia occidentale;
   la certosa di Padula, non molto tempo addietro pienamente restituita alla pubblica fruizione a seguito di un sapiente intervento di restauro, è un monumento di enorme e riconosciuto pregio, ed insiste anch'essa, come Velia (comune di Ascea), nel territorio della provincia di Salerno;
   di recente sia il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con deliberazione del Consiglio nazionale n. 23 del 22 dicembre 2016, che il comune di Ascea, con deliberazione consiliare n. 3 del 31 gennaio 2017, hanno chiesto al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di aggregare, «dal punto di vista organizzativo e gestionale, il sito di Elea-Velia e la Certosa di Padula al Parco archeologico di Paestum, prevedendo una gestione unitaria ed integrata dei tre siti»;
   di tale accorpamento Velia e la Certosa di Padula trarrebbero sicuro beneficio, laddove invece differenti ipotesi esporrebbero ad ulteriore marginalizzazione entrambe, peraltro già fortemente penalizzate dalla posizione geografica e da problematiche infrastrutturali relative ai collegamenti viari e alla raggiungibilità;
   dal punto di vista amministrativo e funzionale, il parco archeologico di Paestum, anche attraverso l'opportuno e già previsto completamento e potenziamento della pianta organica con archeologi e architetti, potrebbe sicuramente garantire la gestione integrata e coordinata dei tre siti succitati con la dovuta cura ed attenzione, dando così luogo ad un'esperienza pilota molto significativa ed interessante per l'intero comparto –:
   se il Ministro interrogato, per le ragioni sovraesposte, intenda assumere iniziative per accorpare l'area archeologica di Velia e la certosa di Padula all'autonomia amministrativa e gestionale del parco archeologico di Paestum, anche al fine di uniformarla coerentemente all'iscrizione nella lista dell'UNESCO del patrimonio dell'umanità, assicurando così una gestione unica e sinergica dei tre siti. (5-10496)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-10496

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'On.le Iannuzzi, chiede se sia opportuno assumere iniziative per accorpare l'area archeologica di Velia e la Certosa di Padula al Parco Archeologico di Paestum, anche al fine di uniformare l'area in parola con quella riferita all'iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO ed assicurarne una gestione unica.
  Per quanto riguarda il primo punto, ovvero l'accorpamento dei due siti al Parco archeologico di Paestum, comunico che, effettivamente, è in fase istruttoria un provvedimento ministeriale in tal senso. I recenti ottimi risultati nella gestione di Paestum con una crescita del 27 per cento dei visitatori, del 46 per cento degli introiti ricavati dai biglietti venduti e la contestuale ripresa della ricerca e degli scavi nel sito, anche grazie ai fondi europei ed ai contributi dei privati, costituiscono un ottimo volano per lo sviluppo del territorio ed una ottima promozione anche per gli altri luoghi d'arte ivi presenti.
  Come noto, l'area archeologica di Velia, il Parco archeologico di Paestum e la Certosa di Padula sono parte di un più esteso sito denominato «Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula», iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dal 1998.
  Il sito è iscritto come «paesaggio culturale» di eccezionale valore, testimonianza di un'occupazione antica e continuativa da parte dell'uomo sin dalla preistoria. Si tratta di un sito di estensione particolarmente notevole, pari a circa 159.000 ettari con circa 178.000 ettari di buffer zone.
  Come per tutti i siti del Patrimonio Mondiale, la richiesta di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale è accompagnata da un Piano di gestione in cui viene descritto in che modo l'eccezionale valore del sito sarà tutelato al fine di garantirne la trasmissione alle future generazioni e che ha, come obiettivo fondamentale, la conservazione dei valori riconosciuti dall'UNESCO e posti a base dell'iscrizione, e precise indicazioni sul sistema di gestione del sito stesso.
  In ciascun caso ed in special modo per un sito esteso su scala territoriale come quello del Parco del Cilento e del Vallo di Diano, la struttura di gestione è chiamata ad assicurare un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo, in modo che tutte le componenti del sito possano essere tutelate attraverso attività adeguate e con il coinvolgimento attivo anche degli enti locali e dei soggetti che, a tutti i livelli, contribuiscono allo sviluppo socio-economico e alla qualità della vita delle comunità nel quale il sito UNESCO è inserito.
  Tale obiettivo richiede un efficace sistema di coordinamento tra i numerosi e diversi soggetti (proprietari, gestori diretti, enti competenti per la tutela o per il governo del territorio ai diversi livelli).
  Di norma, attraverso atti d'intesa, ogni struttura nomina un referente principale (il cosiddetto «site manager») che per il sito «Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula» è attualmente individuato nella figura del Direttore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
  Il processo di elaborazione del Piano di gestione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, ha preso avvio, con il coinvolgimento del Segretariato generale del Ministero per il consueto supporto tecnico procedurale.
  Proprio a tale proposito vorrei sottolineare che l'ipotesi di una gestione unitaria da parte di un unico soggetto non può escludersi a priori considerato che tale ipotesi potrebbe semplificare, in qualche modo, la governance del sito stesso, riducendo di fatto il numero di soggetti da coinvolgere nel coordinamento interistituzionale e rendendo quindi più immediata una parte dell'azione gestionale; essa tuttavia non appare condizione indispensabile per la gestione dell'intero sito UNESCO che è, di per sé, ben più complessa e che, riguardando un contesto fisico, naturale e istituzionale ampio, con caratteristiche e necessità peculiari, richiede, piuttosto, un efficace ed attento sistema di coordinamento.
  Il Ministero dei beni culturali resta naturalmente a disposizione per riferire ogni successivo aggiornamento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

parco nazionale

sito storico