ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10242

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 722 del 11/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 11/01/2017
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 11/01/2017
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/01/2017
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 11/01/2017
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/01/2017
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 11/01/2017
Stato iter:
12/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2017
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2017
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 12/01/2017
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2017

SVOLTO IL 12/01/2017

CONCLUSO IL 12/01/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10242
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Mercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

   BASILIO, GRANDE, CORDA, FRUSONE, TOFALO, RIZZO e PAOLO BERNINI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   in data 9 giugno 2016 si è svolto un incontro presso il CETLI NBC di Civitavecchia al quale hanno preso parte rappresentanti politici e comitati cittadini territoriali con la presenza del sottosegretario pro tempore Gioacchino Alfano, avente quale tema la prevista costruzione di un ossidatore chimico e lo stesso incontro è stato possibile solo dopo insistenti sollecitazioni di numerosi soggetti politici istituzionali e territoriali che si occupano di ambiente sulla base delle persistenti preoccupazioni delle popolazioni sul suddetto impianto;
   il Ministero della difesa, organizzando tale incontro, ha inteso confrontarsi con i citati soggetti sulle problematiche connesse all'ossidatore, ad eventuali rischi ed al piano temporale che il Ministero della difesa aveva predisposto per la sua realizzazione;
   dalla riunione è emersa la netta ed unanime contrarietà, da parte di tutti i soggetti istituzionali e non, alla costruzione dell'impianto per possibili ricadute ambientali e conseguenti implicazioni sanitarie sulla popolazione;
   durante il meeting era emersa anche la richiesta di continuare ad utilizzare gli attuali impianti, adottando i dovuti adeguamenti, per smaltire quelle armi chimiche per le quali ad oggi non è stato possibile provvedere allo smaltimento e per la distruzione delle quali il Ministero della difesa aveva considerato originariamente la necessità di ricorrere ad un ossidatore termico;
   gli interroganti ritengono che il riadattamento degli attuali impianti può presentare comunque rischi in considerazione delle particolarità e pericolosità di quei progetti per i quali il Ministero della difesa aveva ritenuto di dover avviare la costruzione di un ossidatore chimico, che si ricorda offriva, a parere della amministrazione della Difesa, la migliore soluzione tecnologica esistente per la risoluzione di tale problematica;
   il sottosegretario pro tempore Alfano, a quanto risulta agli interroganti, aveva rinviato a fine luglio 2016 un aggiornamento tra i rappresentanti politici su come il Ministero della difesa intendesse procedere e ad oggi non risulta ancora fissato alcun incontro –:
   quali siano le iniziative che il Ministro intende porre in essere rispetto al tema in questione, anche in considerazione dei citati incontri effettuati con gli esponenti politici del territorio. (5-10242)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 gennaio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-10242

  Rispondo all'interrogazione dell'On. Basilio ed altri ed anticipo alcuni elementi informativi che riguardano anche l'interrogazione dell'On. Moscatt ed altri.
  Con la ratifica della «Convenzione di Parigi sulla proibizione delle armi chimiche», entrata in vigore il 29 aprile 1997, gli Stati parte si sono impegnati a distruggere tutte le armi chimiche esistenti nei loro territori, a non detenere o fabbricarne altre e a non farvi ricorso per alcun motivo. Il Consiglio Esecutivo dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) considera la distruzione di tutte le armi chimiche obiettivo imprescindibile e monitora regolarmente i progressi conseguiti nel settore attraverso ispezioni e richieste di aggiornamenti. L'Italia, al pari degli altri Paesi sottoscrittori, deve rispettare gli impegni presi con l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) che prevedono, appunto, la distruzione in sicurezza del materiale chimico ancora presente sul territorio nazionale. La quasi totalità di questo munizionamento speciale non proviene dalle dotazioni delle Forze armate italiane, ma da interventi di bonifica che sono stati nel tempo eseguiti sul territorio nazionale. Gli adempimenti di competenza dei Ministeri coinvolti (tra cui oltre alla Difesa, anche Esteri e Interno) sono regolamentati dal decreto del Presidente della Repubblica n. 289 del 1997.
  Per quanto riguarda il Dicastero della Difesa, il Centro Tecnico Logistico Interforze (CeTLI) Nucleare Batteriologico Chimico di Civitavecchia è l'unico impianto nazionale abilitato a questo scopo dall'OPAC e dispone del personale tecnico specializzato nel settore.
  Il CETLI NBC ha provveduto nel corso degli anni alla demilitarizzazione in sicurezza di circa 27.000 ordigni da cui sono derivati i monoliti dei quali parlerò successivamente, rispondendo all'interrogazione dell'On.le Moscatt.
  L'immagazzinamento, la custodia e la demilitarizzazione del munizionamento chimico sono effettuati nel rispetto di elevatissimi standard di sicurezza a tutela degli abitanti delle aree circostanti e dei lavoratori, utilizzando professionalità peculiari, specificamente formate e addestrate. La parte residuale del munizionamento stoccato al CETLI non può essere trattata con gli impianti attualmente disponibili.
  Ricapitolando, considerati gli impegni presi con l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) derivanti dalla sottoscrizione della Convenzione, le competenze del CETLI, la presenza di munizionamento speciale e l'esigenza di procedere allo smaltimento del munizionamento ancora giacente utilizzando adeguata tecnologia, è necessario, come appare evidente, approfondire tale materia.
  Attualmente, la Difesa sta portando avanti tutti i necessari approfondimenti, al fine d'individuare la migliore soluzione per il trattamento del materiale in parola con un impianto smontabile e trasportabile. Per tale motivo, sono state effettuate visite mirate presso analoghi siti in altri Paesi europei (Germania, Francia, Belgio) e incontri con le loro istituzioni locali.
  Come giustamente osservato dagli interroganti, il Ministero della Difesa ha promosso l'incontro dello scorso 9 giugno con le Autorità locali e comitati cittadini territoriali e, con ciò, ha inteso confrontarsi con i soggetti interessati sulle problematiche in esame. L'incontro ha segnato solo l'inizio di un percorso aperto al dialogo, alla trasparenza e al confronto.
  La Difesa ha avviato un ulteriore approfondimento sulla materia e attende i risultati che, una volta acquisiti, saranno necessariamente oggetto di un incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali e il confronto potrà proseguire sulla base di comprovati dati scientifici.
  Ribadisco che nessuna decisione definitiva è stata ancora presa sulla realizzazione dell'impianto, ma è stato semplicemente commissionato uno studio esplorativo, denominato «Progetto preliminare» che, una volta ultimato, verrà portato all'attenzione dei rappresentanti istituzionali.
  Gli elementi tecnici – compresi quelli relativi agli aspetti ambientali e di sicurezza – risultanti dallo studio costituiranno la base per le valutazioni e le decisioni future in tutti gli appropriati consessi istituzionali, nel rispetto della massima trasparenza e in accordo alla normativa vigente e agli impegni internazionali assunti dal Paese.
  Di recente, infine, è stato affidato ad una Commissione di esperti il compito di un'ulteriore valutazione sulle possibili tecnologie alternative.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ministro