ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10167

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 717 del 21/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: GIACOBBE ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
PAGANI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016
ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/12/2016
Stato iter:
12/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2017
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/01/2017
Resoconto GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/12/2016

DISCUSSIONE IL 12/01/2017

SVOLTO IL 12/01/2017

CONCLUSO IL 12/01/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10167
presentato da
GIACOBBE Anna
testo di
Mercoledì 21 dicembre 2016, seduta n. 717

   GIACOBBE, ALBANELLA, GNECCHI, TULLO, BOCCUZZI, BASSO, CAROCCI, PAGANI e ZAPPULLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   nel giro di poche settimane nei porti italiani hanno perso la vita 5 lavoratori marittimi;
   dopo i recenti incidenti sul lavoro, nei porti di Livorno e Salerno, il 29 novembre 2016 si è registrato il gravissimo incidente a Messina, con 3 morti ed un altro lavoratore in grave pericolo di vita;
   dai primi accertamenti, sembrerebbe che i lavoratori morti non si sarebbero dovuti trovare nei luoghi dove si è consumata la tragedia e che non avevano le competenze necessarie per intervenire in sicurezza, pur essendo ufficiali di comando;
   nella serata di sabato 17 dicembre 2016 si è assistito ad un ulteriore tragico evento a bordo della m/n «Eurocargo Malta», nel porto di Genova: il nostromo di bordo, di origine filippina, ha perso la vita durante la fase di rinforzo degli ormeggio;
   tutto ciò conferma tragicamente come questo settore abbia ancora un indice di incidenti gravi troppo elevato;
   al di là del lavoro di accertamento che porteranno avanti gli organi inquirenti, appare indispensabile un intervento di verifica e coordinamento delle disposizioni che regolano la sicurezza nei luoghi del lavoro marittimo e portuale;
   come noto, il decreto legislativo n. 81 del 2008 non identifica i mezzi di trasporto come «luogo di lavoro», così come non ricomprende le stive delle navi tra gli «spazi o ambienti confinati», mentre il decreto legislativo n. 279 del 1999 prevede solo per i porti e nei casi di presenza di merce rinfusa l'obbligo di ispezione preventiva parte del «chimico di porto»;
   le condizioni di lavoro nei diversi ambiti delle attività del trasporto presentano proprie specificità; d'altro canto, a tali lavoratori vanno garantiti diritti e tutele corrispondenti a quelle che la normativa assicura alla generalità dei lavoratori e delle lavoratrici;
   l'articolo 3, comma 2, del testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro – decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 – prevede, entro un termine che è stato più volte prorogato, l'adozione di provvedimenti finalizzati a dettare le disposizioni necessarie per consentire il coordinamento tra la disciplina prevista nel testo unico stesso e la normativa speciale relativa all'attività lavorativa a bordo delle navi, così come quella in ambito portuale e quella concernente il trasporto ferroviario; tuttavia, con lo strumento regolamentare previsto dal decreto legislativo n. 81 del 2008 non è stato possibile operare il prescritto raccordo tra la normativa generale e quella speciale riguardante i singoli settori, il quale richiede necessariamente l'individuazione di nuove e autonome fattispecie anche penalmente rilevanti, da operarsi con una norma primaria;
   tutto ciò non ha consentito un aggiornamento ed il coordinamento della disciplina di interi settori quali le lavorazioni ferroviarie, portuali o marittime che, quindi, continuano ad essere regolamentate da disposizioni o molto generali o certamente parziali e non coordinate con il contesto normativo generale in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro;
   è di tutta evidenza che una siffatta situazione non può essere protratta ulteriormente e necessita di un sollecito e radicale intervento di adeguamento normativo che superi le attuali incertezze e inadeguatezze della disciplina vigente, come testimoniato dai gravissimi episodi di Messina, Livorno e Salerno, Genova –:
   quali iniziative intenda assumere al fine di avviare una sollecita ricognizione, con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro, volta a rivedere l'attuale disciplina in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro dei suddetti settori, uniformandola, per quanto tecnicamente compatibile, con i parametri e gli standard generali dettati dal citato decreto legislativo n. 81 del 2008 attraverso strumenti normativi adeguati. (5-10167)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 gennaio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-10167

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Giacobbe e altri concernente la revisione della disciplina in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nei settori ferroviario, marittimo e portuale, voglio fornire preliminarmente alcune informazioni rilevanti acquisite dall'INAIL al riguardo.
  Gli infortuni avvenuti nel settore marittimo denunciati all'INAIL registrano negli ultimi anni un trend decrescente e si attestano a 771 per l'anno 2015 (-49 per cento circa rispetto al 2007).
  Le denunce di infortunio in occasione di lavoro sono concentrate per oltre la metà nella categoria del trasporto passeggeri. I casi mortali registrati sono, nell'intero periodo, 56 e per circa il 52 per cento riguardano il comparto pesca.
  L'approfondimento delle dinamiche di infortunio in ambito portuale ha evidenziato alcune specifiche criticità, quali la necessità di rafforzare l'efficacia dell'attività formativa e addestrativa in termini di sicurezza del lavoro, la cui inadeguatezza è stata sovente evidenziata all'interno delle indagini eseguite dagli operatori dei servizi di prevenzione delle ASL.
  Con riferimento alle Regioni interessate dagli eventi mortali ricordati dagli onorevoli interroganti, segnalo che il Piano di Prevenzione 2014-2018 della Regione Liguria prevede, con un approfondimento dedicato al lavoro portuale, la promozione di una programmazione coordinata delle attività di vigilanza tra i diversi Enti presenti nell'Ufficio operativo regionale.
  La Direzione regionale INAIL Liguria si è fatta, altresì, promotrice di un percorso che ha come finalità la prevenzione e sicurezza sul lavoro in ambito portuale e che vede il coinvolgimento e la collaborazione degli Enti presenti nell'Ufficio operativo (tra i quali la DTL, INPS e ARPAL) e di altri Enti direttamente interessati per le diverse competenze/settori, con l'obiettivo di definire, in un documento, modalità condivise per azioni di prevenzione e per un piano di attività di vigilanza da svolgere in sinergia, nonché gli ambiti di intervento comuni, anche al fine di evitare sovrapposizioni di intervento.
  Ciò premesso, è necessario ricordare che il settore della navigazione marittima e della pesca è disciplinato da molteplici fonti normative (nazionali, comunitarie ed internazionali), molte delle quali caratterizzate dalla specialità soprattutto in tema di gente di mare, di sicurezza della navigazione, di impresa di armamento, di regime amministrativo della nave e di tutela ambientale.
  Ricordo che le misure di prevenzione e protezione sono disciplinate dal decreto legislativo n. 271 del 1999 e il decreto legislativo n. 272 del 1999 che non sono stati abrogati dal Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Appare, pertanto, opportuno un aggiornamento normativo finalizzato ad armonizzare i richiamati decreti legislativi con il vigente Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.
  Al riguardo, faccio presente che, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, la competenza primaria ad emanare i decreti di coordinamento, delle attività ferroviarie, marittime, portuali e a bordo delle navi da pesca è del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero che rappresento e con il Ministero della salute. Sul tema, segnalo che negli scorsi anni ci sono stati diversi tentativi per addivenire ad un testo che potesse armonizzare la specifica normativa in materia. Gli uffici tecnici dei ministeri competenti avevano condiviso l'idea di adire lo strumento della legge delega per potere riordinare compiutamente la disciplina della sicurezza del lavoro nei settori lavorativi in argomento per tener conto delle peculiarità o della particolare pericolosità e della specificità dei settori lavorativi stessi. Già nel 2012, infatti, fu redatto uno schema di legge delega che purtroppo non ha poi avuto esito positivo. Successivamente, anche nell'ottobre 2014 i medesimi uffici hanno condiviso una bozza di schema di legge delega per il riassetto e l'armonizzazione di questi specifici settori della quale il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non conosce l'esito.
  Vorrei sottolineare che il Ministero che rappresento, consapevole dell'importanza e delicatezza della questione, è pienamente disponibile a ogni forma di collaborazione in merito al processo di armonizzazione della normativa in materia di salute e sicurezza nei settori specifici quali ferroviario, portuale, marittimo e delle attività lavorative a bordo delle navi da pesca con la disciplina contenuta nel testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Da ultimo, segnalo che nelle more dell'approvazione di una specifica disciplina normativa, l'INAIL, la Regione Liguria, la Direzione marittima regionale, le Autorità portuali di Genova, Savona e La Spezia, l'USMAF, le AA.SS.LL. liguri, la DTL di Genova, la Direzione regionale dei Vigili del fuoco, e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL hanno siglato lo scorso novembre un Accordo Quadro in tema di salute e sicurezza nei porti liguri promosso dalla Regione Liguria e finalizzato ad «avviare una comune collaborazione a sostegno di azioni dirette a promuovere la cultura della prevenzione e garantire la più ampia tutela della salute e sicurezza del lavoro nell'ambito dei porti liguri».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

infortunio sul lavoro

luogo di lavoro