ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: LOREFICE MARIALUCIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/12/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/12/2016
Stato iter:
02/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/02/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 02/02/2017
Resoconto LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/12/2016

DISCUSSIONE IL 02/02/2017

SVOLTO IL 02/02/2017

CONCLUSO IL 02/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10086
presentato da
LOREFICE Marialucia
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   LOREFICE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   all'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, nell'agrigentino, è accaduto che sei pazienti malati di talassemia sono stati infettati dal virus dell'epatite C;
   la talassemia o anemia mediterranea è una malattia che coinvolge circa 7000 persone in Italia e costringe i pazienti a trasfusioni ogni 15-20 giorni;
   sull'episodio stanno svolgendo accertamenti i carabinieri del Nas di Palermo e la procura ha avviato un'inchiesta. Secondo le prime informazioni si è già risaliti ai donatori di sangue, risultati negativi al virus dell'epatite, ma l'attività va avanti per cercare di capire come mai sono avvenute sei infezioni in contemporanea, con la presunta conclusione che probabilmente qualcosa non ha funzionato nella catena della sterilizzazione;
   con le attenzioni di oggi e le verifiche imposte dalla legge 21 ottobre 2005, n. 219, per l'attività trasfusionale, la produzione degli emoderivati e per i macchinari utilizzati, a cominciare da un'attenta sterilizzazione, vicende come quelle a cavallo tra gli anni ’70 e ’90 in Italia non dovrebbero più ripetersi;
   per quello scandalo e per i ritardi con i quali i pazienti ottengono i risarcimenti, all'inizio del 2016 l'Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo a risarcire i cittadini che già avevano subito il danno a causa di trasfusioni non controllate o utilizzo indiscriminato di emoderivati, immessi sul mercato senza le dovute verifiche;
   il rapporto annuale dell'Istituto di sanità 2015 vede al primo posto ancora oggi contagi durante esami invasivi o post operazioni, cure odontoiatriche e trattamenti estetici;
   ancora oggi migliaia di processi civili sono in corso per ottenere il risarcimento dal Ministero della salute per l'omessa farmaco vigilanza, mentre chi ha ottenuto giustizia spesso non viene pagato nonostante sentenze passate in giudicato;
   oltre la vicenda di Sciacca, nel 2011 tre talassemici sono stati contagiati ad Orbassano (TO) e un paziente in dialisi ha contratto l'epatite a Latina –:
   se sia a conoscenza dei fatti suesposti e se non intenda avviare iniziative, per quanto di competenza, al fine di accertare eventuali violazioni dei protocolli imposti dalla legge;
   quali iniziative intenda adottare affinché si vigili correttamente sul rispetto della legge 21 ottobre 2005, n. 219, e si eviti il verificarsi di situazioni analoghe.
   (5-10086)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-10086

  Con riferimento all'interrogazione in esame, rappresento che il Direttore del Centro regionale sangue – Servizio 6 dell'Assessorato alla salute della Regione Sicilia, già con nota del 25 novembre 2016, aveva immediatamente informato il Ministero della salute della rilevazione di casi di sieroconversione HCV in pazienti emoglobinopatici, verificatesi presso il Centro di talassemia, annesso al Servizio trasfusionale di Sciacca.
  Dalla nota – e da altra documentazione – del Direttore del Centro regionale sangue (CRS), nonché da successive interlocuzioni con lo stesso, risulta che, sin dalla prima segnalazione, gli organi regionali si sono immediatamente attivati chiedendo al Direttore del Servizio trasfusionale di Sciacca di svolgere una indagine conoscitiva dalla quale sono emersi ulteriori casi di sieroconversione HCV in pazienti emoglobinopatici, in cura presso il Centro di talassemia, con un numero di pazienti pari a 11. Due pazienti degli 11 hanno presentato la sieroconversione in epoca antecedente ai fatti in oggetto e, se pur analizzati per completezza a posteriori alla luce dei fatti, non sembrerebbero riconducibili alla stessa vicenda.
  Veniva quindi avviato il controllo retrospettivo («look back») sui donatori delle trasfusioni ricevute dai pazienti nei sei mesi antecedenti la sieroconversione, per accertarne la negatività sierologica e molecolare per HCV, in modo da escludere un eventuale nesso di causalità tra la trasfusione e la sieroconversione dei pazienti.
  Dall'indagine fino ad ora condotta, che ha riguardato i donatori di 9 pazienti e che è tuttora in corso, è risultata l'assenza dei marcatori per HCV in tutti i donatori richiamati e ritestati, escludendo l'ipotesi che le infezioni da HCV fossero state trasmesse attraverso le trasfusioni.
  Questi dati hanno fatto spostare quindi l'attenzione sull'ipotesi di una possibile trasmissione nosocomiale dell'HCV, stante la sieroconversione accertata in pazienti assistiti presso il medesimo Centro di talassemia, annesso al Servizio trasfusionale di Sciacca.
  Nel frattempo il Centro Regionale Sangue (CRS) pur non ravvisando sufficienti elementi che potessero ricondurre ad una trasmissione trasfusionale, in ragione del numero importante di pazienti coinvolti, ha comunque richiesto al Centro nazionale sangue (CNS) di valutare la possibilità di effettuare un audit congiunto in relazione all'evento avverso.
  Il CNS, con nota del 7 dicembre 2016, ha effettuato la visita nei giorni 14 e 15 dicembre, congiuntamente al CRS. Dalle notizie acquisite dal CNS a seguito della verifica eseguita, si conferma l'esclusione della causa trasfusionale alla luce dell'esito negativo della ricerca dei marcatori del virus HCV nei donatori correlati ai pazienti. Sono state verificate le procedure di laboratorio adottate dal centro di qualificazione biologica (CQB) afferente al servizio trasfusionale di Sciacca e ne è stata accertata la conformità operativa rispetto al rischio di cross-contaminazione.
  Sono state anche esaminate le procedure di preparazione degli emocomponenti con particolare attenzione al lavaggio manuale dei globuli rossi, effettuato per alcuni pazienti, non rilevando anomalie procedurali o fattori di rischio per una potenziale contaminazione riconducibile agli operatori. Peraltro tutti gli operatori tecnici e sanitari del servizio trasfusionale sono stati esaminati e nessuno è stato rilevato portatore del virus HCV.
  Analoga verifica dello stato sanitario è stata svolta sul personale medico e infermieristico in servizio presso il Centro di talassemia.
  Il CNS ha anche raccolto la documentazione relativa all'analisi delle possibili cause di trasmissione ospedaliera attraverso manovre invasive (inserimento di aghi cannula), peraltro ancora in fase di completamento, dalla quale appare possibile, per la concomitanza temporale, circoscrivere l'attenzione ad un numero limitato di giorni, nei quali si concentrerebbero gli accessi ospedalieri della maggior parte dei pazienti coinvolti. Tale indagine non è ancora conclusa.
  È stato inoltre richiesto di poter acquisire, non appena completate, le analisi filogenetiche dei virus rilevati in ciascun paziente per la valutazione comparativa rispetto alla provenienza dallo stesso ceppo virale. Relativamente a questi accertamenti è stata offerta la disponibilità di laboratori specializzati dell'ISS, ove risiedono competenze specialistiche in materia.
  Pertanto, da quanto trasmesso dalla Regione Sicilia e dalle riferite notizie acquisite dal CNS a seguito della vista effettuata, è possibile affermare che sono state avviate e condotte le iniziative adeguate nel caso di eventi avversi come quello segnalato, in conformità alla normativa trasfusionale, in particolare, al decreto 2 novembre 2015.
  Inoltre, in conformità al decreto legislativo n. 207 del 2007, è stato avviato l’audit da parte del Centro nazionale sangue per la verifica della corretta applicazione dei protocolli trasfusionali previsti dalle norme, i cui esiti non sono ancora disponibili.
  Riguardo, poi, la conformità dei Servizi trasfusionali alle norme nazionali ed europee, rappresento che, a seguito della conclusione del percorso regionale di autorizzazione e accreditamento (30 giugno 2015), i Servizi trasfusionali della Regione Sicilia risultano autorizzati e accreditati in base all'Accordo Stato-Regioni 16 dicembre 2010 sui requisiti minimi organizzativi strutturali e tecnologici.
  Ciò premesso, al momento si può escludere che la sieroconversione HCV registrata sia imputabile ai donatori, e ciò consente anche di evidenziare l'elevato grado di sicurezza trasfusionale conseguito, relativo alle malattie infettive trasmissibili, grazie anche alle misure adottate (decreto ministeriale 2 novembre 2015) che vanno dalla accurata selezione e valutazione dell'idoneità del donatore, ai test sierologici e molecolari, applicati per la validazione biologica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

malattia congenita

biologia