ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10061

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 709 del 25/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2016
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2016
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 25/11/2016
Stato iter:
08/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/06/2017
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/06/2017
Resoconto CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/06/2017

SVOLTO IL 08/06/2017

CONCLUSO IL 08/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10061
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Venerdì 25 novembre 2016, seduta n. 709

   CIPRINI, COMINARDI, CHIMIENTI, DALL'OSSO, LOMBARDI e TRIPIEDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la società Seat venne fondata a Torino nel 1925 e ben presto da azienda «locale» è divenuta un'azienda di importanza nazionale con sedi su tutto il territorio nazionale;
   nel 2015 è stato portato a termine un piano di salvataggio del gruppo all'esito della procedura concordataria, grazie agli accordi con i fornitori e al contenimento dei costi del personale;
   successivamente l'imprenditore egiziano Naguib Sawiris, attraverso la società Italiaonline, diventa azionista di maggioranza e nel 2016 attua il progetto di fusione per incorporazione di Italiaonline in Seat Pagine Gialle rinominata Italiaonline spa, perdendo il nome storico;
   il 4 agosto 2016 il direttore di HR, comunica ai propri dipendenti, sulla intranet aziendale, che il giorno seguente l'azienda avrebbe aperto, tramite l'Unione Industriale di Torino, la procedura per la richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale per 700 dipendenti su un totale di 1.106 così ripartiti: 417 dipendenti in cassa integrazione a zero ore e 283 dipendenti in cassa integrazione a rotazione;
   il 30 agosto 2016 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali convocava le parti e confermava le 700 unità lavorative da collocare in cassa integrazione guadagni straordinaria presenti nelle varie sedi aziendali;
   tuttavia, a seguito del mancato accordo, il 4 novembre 2016 le trattative – aperte presso il Ministero dello sviluppo economico – tra sindacati e azienda si interrompevano e l'azienda inoltrava tramite mail «le prime 300 lettere di messa in cassa integrazione straordinaria a zero ore colpendo i lavoratori interessati senza tenere conto delle proposte avanzate nel confronto dalle organizzazioni sindacali che ne potevano limitare l'impatto negativo» (www.rassegna.it del'11 novembre 2016);
   secondo i sindacati: «Non si capisce come l'azienda potrà proseguire l'attività con 300 addetti in meno. Ne deduciamo che alcune attività verranno esternalizzate, considerando che lavorazioni pregiate come la costruzione dei siti internet sono già state delocalizzate in Olanda. Occorreva che l'azienda ci facesse prendere visione del piano industriale per confrontarci, concordare le eventuali sospensioni a zero ore e stabilire il percorso di riqualificazione per la ricollocazione dei lavoratori interessati» (www.rassegna.it del'11 novembre 2016);
   l'utilizzo massiccio della cassa integrazione a zero ore farebbe avanzare l'ipotesi che la fuoriuscita dei lavoratori dall'azienda sia solo procrastinata al giugno 2018, anche alla luce dell'intenzione di Italiaonline che, ad oggi, non sembra considerare la possibilità di riqualificare o ricollocare in altre attività aziendali i lavoratori interessati;
   la prevista riorganizzazione ipotizzata da Italiaonline sembrerebbe evidenziare l'intento della società di rimanere con un organico effettivo di ridotte dimensioni, operando così una significativa riduzione del personale dislocato presso le sedi aziendali presenti nel territorio nazionale;
   appare necessario, ad avviso degli interroganti, promuovere un nuovo tavolo di confronto per rassicurare i lavoratori sulle prospettive lavorative e ristabilire corrette relazioni sindacali tra lavoratori e azienda –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per favorire nuove condizioni che consentano una ripresa del confronto tra organizzazioni sindacali e azienda sul futuro dei dipendenti interessati dalla procedura di cassa integrazione;
   se sia intenzione del Governo farsi promotore di un nuovo tavolo di confronto in sede ministeriale tra la società e le organizzazioni sindacali che favorisca un nuovo piano industriale, che dia garanzia di nuovi investimenti e che preveda l'avvio di processi di riqualificazione e/o formazione a favore dei lavoratori interessati dalla procedura di cassa integrazione, finalizzati ad un loro rientro alla piena attività lavorativa ovvero al ricollocamento in altre attività aziendali e al mantenimento dei livelli occupazionali, così da scongiurare il temuto «ridimensionamento» dell'azienda e rassicurare i lavoratori sul loro futuro lavorativo una volta cessati gli ammortizzatori sociali.
   (5-10061)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 giugno 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-10061

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Ciprini e altri – inerente alla tutela, sul piano occupazionale, dei dipendenti della società Italiaonline Spa, collocati in cassa integrazione guadagni – passo ad illustrare quanto segue.
  Preliminarmente, è opportuno ricordare che il 20 giugno 2016 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di Italiaonline in Seat Pagine Gialle Spa che ha contestualmente modificato la propria ragione sociale in Italiaonline Spa, stabilendo la propria sede legale in Assago (MI).
  In relazione a tale modifica societaria, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – con decreto del 19 settembre 2016 – ha prorogato solo fino al 19 giugno 2016 la concessione, in favore dei lavoratori ex Seat Pagine Gialle Spa, del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS), in precedenza autorizzato per il periodo dal 12 febbraio 2015 all'11 febbraio 2016.
  Al fine di mantenere la propria competitività sul mercato, la nuova Italiaonline Spa – derivante dalla fusione di due realtà diverse ma complementari nel business – ha ravvisato la necessità di trasformare rapidamente il proprio modello organizzativo e le competenze del proprio personale.
  In siffatto contesto, nei mesi di ottobre e novembre 2016, presso il Ministero dello sviluppo economico, si sono tenuti alcuni incontri – cui hanno partecipato anche rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – tra i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, nel corso dei quali è stata esaminata la situazione aziendale con particolare riguardo al nuovo piano di riorganizzazione aziendale presentato dalla società.
  Tale piano, in particolare, avente durata biennale (fino al 19 giugno 2018), ha previsto una nuova organizzazione del lavoro in un'ottica di efficienza e di innovazione tecnologica e un articolato programma formativo volto all'acquisizione di competenze professionali coerenti con le continue evoluzioni del contesto aziendale e di mercato.
  Conseguentemente, il 14 dicembre 2016, presso il Ministero dello sviluppo economico, si è tenuto un nuovo incontro tra Italiaonline Spa e le rappresentanze sindacali dei lavoratori all'esito del quale le Parti hanno sottoscritto un verbale di accordo che ha previsto – per il periodo dal 20 giugno 2016 al 19 luglio 2018 – il ricorso al trattamento di CIGS per riorganizzazione aziendale, al fine di favorire una gestione per quanto possibile non traumatica delle potenziali eccedenze occupazionali conseguenti al piano di riorganizzazione. Nello specifico, le parti hanno convenuto la sospensione a zero ore, senza rotazione, per un numero massimo di 306 lavoratori e la sospensione ad orario ridotto (4 giorni medi su base mensile) per un numero massimo di 420 lavoratori, unitamente a percorsi di esodo incentivato, di formazione e di riqualificazione.
  L'accordo ha altresì previsto la sospensione a zero ore di ulteriori lavoratori che nel corso del trattamento di CIGS avrebbero potuto conseguire i requisiti necessari per il prepensionamento (ai sensi della legge n. 416 del 1981), nonché due meccanismi di incentivazione all'esodo nei confronti di un massimo di 100 lavoratori.
  Conseguentemente, lo scorso 18 gennaio, il Ministero che rappresento ha emanato un primo decreto direttoriale con il quale ha provveduto all'approvazione del programma di riorganizzazione aziendale presentato dalla Società, autorizzando nel contempo – per il periodo dal 20 giugno al 19 dicembre 2016 – la corresponsione del trattamento di CIGS per un massimo di 700 lavoratori. Successivamente, lo scorso 11 maggio, il predetto Ministero ha adottato un secondo decreto con il quale ha autorizzato la corresponsione – per il periodo dal 20 dicembre 2016 al 19 giugno 2017 – del trattamento di CIGS per il medesimo numero di unità lavorative.
  Ciò posto, faccio presente che il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto che il prossimo 23 giugno, presso i propri uffici, tornerà a riunirsi il tavolo di confronto convocato il 14 dicembre 2016, nell'ambito del quale verranno monitorati gli impegni assunti dalle parti e verrà verificata l'evoluzione del Piano industriale presentato dalla Società per il triennio 2016-2018.
  Da ultimo, nel rilevare che, ad oggi, la società non ha effettuato alcun licenziamento, posso comunque assicurare che il Ministero del lavoro delle politiche sociali continuerà a seguire con la massima attenzione gli ulteriori sviluppi della vicenda, tenuto anche conto degli istituti di tutela finora attivati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cassa integrazione

politica industriale

soppressione di posti di lavoro