ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10058

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 709 del 25/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: PALMIERI ANTONIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 24/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 24/11/2016
Stato iter:
23/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/02/2017
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 23/02/2017
Resoconto PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/11/2016

DISCUSSIONE IL 23/02/2017

SVOLTO IL 23/02/2017

CONCLUSO IL 23/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10058
presentato da
PALMIERI Antonio
testo di
Venerdì 25 novembre 2016, seduta n. 709

   PALMIERI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   in data 14 novembre 2016 è scaduto il termine per l'adesione al bando europeo «Scuola al centro», iniziativa di contrasto alla dispersione scolastica e di inclusione sociale, finanziata dal Fondo sociale europeo nell'ambito del PON 2014-2020;
   il bando prevedeva lo stanziamento di 240 milioni di euro per consentire le aperture pomeridiane e in orari extra scolastici di almeno 6.000 scuole in tutta Italia. «Partendo dal progetto “La Scuola al Centro” stiamo proponendo al Paese un nuovo modello di scuola, punto di riferimento non solo quando c’è lezione. Un centro civico dove i ragazzi possano stare di pomeriggio o nei week end, d'estate come d'inverno, trovando stimoli e iniziative alternative alla strada», aveva detto il 16 settembre, il Ministro interrogato;
   purtroppo, come segnalato da diverse denunce di CDO, AGeSC, FIDAE e FOE, le scuole paritarie sono rimaste escluse dal suddetto piano, determinando, ancora una volta, una discriminazione nei confronti di 1 milione di alunni italiani;
   le scuole paritarie, escluse dal bando originale, erano state riammesse il 25 ottobre 2016, quando, nel prorogare al 14 novembre i termini per la scadenza del bando, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con la nota n. 12384, aveva chiarito che «ciascuna istituzione scolastica ed educativa può proporre il proprio progetto anche in collaborazione con le altre istituzioni scolastiche ed educative del territorio», specificando che «tale collaborazione delle scuole può riguardare [...] le istituzioni scolastiche paritarie di cui alla legge n. 62 del 2000». Collaborazioni che non si sono verificate, poiché, secondo le associazioni sopra menzionate, «nessuna scuola statale sta accettando o proponendo collaborazione [...] sia perché non ritengono opportuno condividere un magro finanziamento, sia per il poco tempo a disposizione [...] ma non si può escludere la persistenza di radicati pregiudizi che ostacolano una serena cooperazione tra statali e paritarie»;
   allo stato attuale esistono due risoluzione europee, una del 1984 e l'altra del 2012, mai veramente attuate nel nostro Paese, che invitano l'Italia a sostenere e favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie. A maggior ragione appare singolare e incomprensibile che l'Europa fornisca 240 milioni di euro per l'inclusione di tutti i bambini in età scolastica e poi 1 milione di alunni vengano esclusi per la semplice «colpa» di frequentare scuole paritarie –:
   quali iniziative il Ministro intenda assumere per consentire alle scuole paritarie di rientrare nel bando in questione, permettendo loro di presentare i propri progetti. (5-10058)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-10058

  Si ricorda, preliminarmente, che la parità scolastica e la libertà di scelta educativa delle famiglie rappresenta un tema al quale il Miur dedica una costante attenzione, in considerazione del ruolo che le scuole paritarie svolgono nella società. Il concetto di parità sta ad indicare che queste scuole, come esplicitato dalla legge n. 62 del 2000, fanno parte a pieno titolo del Sistema nazionale di istruzione e, conseguentemente, seguono la normativa prevista per le scuole statali.
  Chiarito ciò, si evidenzia che l'iniziativa «La scuola al centro» ha suscitato un profondo interesse anche da parte delle scuole paritarie che hanno voluto partecipare e, in tal modo, contribuire a quest'idea di scuola «aperta», in realtà particolarmente complesse.
  Si ricorda che si è partiti lo scorso anno con un progetto di natura sperimentale, coinvolgendo 400 scuole di quattro città (Roma, Milano, Napoli, Palermo) nel periodo estivo. Questa prima fase è stata finanziata attraverso il Fondo ex legge 440/1997 in quanto ascrivibile come ampliamento dell'offerta formativa. Tale tipologia di fondi, in quanto erogabile alle sole istituzioni scolastiche statali, non ha permesso nel primo bando sperimentale l'apertura anche alle scuole paritarie.
  Si è proseguito con un secondo bando, relativo al corrente anno scolastico 2016/2017, che ha assunto invece carattere nazionale, con uno stanziamento di 240 milioni di euro. Le scuole paritarie non sono state escluse da questo progetto, ma è stato consentito loro di partecipare in rete e in collaborazione con le istituzioni scolastiche statali. Tale partecipazione in rete non solo è stata consentita, ma il Ministero ha deciso di favorirla attraverso la previsione di un punteggio aggiuntivo e premiale per quelle scuole statali che hanno dato vita a tale coinvolgimento.
  Il metodo della partecipazione in rete si è giustificato alla luce della tipologia di risorse destinate al progetto, provenienti dal Fondo sociale europeo nell'ambito del PON 2014-2020.
  All'epoca del progetto, difatti, ci si è attenuti a quanto previsto nelle osservazioni della Commissione europea in merito all'Accordo di partenariato relativo alla programmazione 2014-2020, secondo cui le scuole paritarie non possono essere destinatarie dirette di finanziamenti; si cita testualmente il passaggio dell'Accordo di partenariato sulla programmazione 2014-2020: «Il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale interverranno nel settore dell'educazione pubblica, con l'esclusione delle scuole private e/o paritarie».
  Ad oggi però il quadro giuridico si è arricchito di una nuova disposizione in merito. Giova infatti ricordare che nella legge di bilancio per il 2017 è stata inserita, al comma 313 dell'articolo 1, una norma finalizzata a chiarire, in via interpretativa, la portata della decisione della Commissione europea n. 9952 del 17 dicembre 2014. Detta norma prevede che, ove si parla di istituzioni scolastiche, con tale locuzione si debbono intendere tutte le istituzioni scolastiche che costituiscono il Sistema nazionale di istruzione ai sensi della legge n. 62 del 2000. Alla luce di ciò, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sta avviando l'iter per ottenere una specifica modifica del menzionato Accordo di partenariato, nel senso indicato dalla norma citata.
  In generale, ad ulteriore dimostrazione dell'importanza che il Governo riconosce alle scuole paritarie nell'ambito del Sistema nazionale di istruzione, si sottolinea che proprio nella legge di bilancio per l'anno 2017 sono state disposte, anche in sede parlamentare, importanti misure economiche a sostegno delle scuole paritarie, segno ulteriore della rilevanza che questo Esecutivo riconosce loro nell'ambito del Sistema di istruzione nazionale.
  Si rammenta, al riguardo, il raddoppio del contributo alle scuole che accolgono alunni con disabilità, il cui fondo è passato da 12,2 milioni a 23,4 milioni di euro.
  Sono state aumentate le risorse, per il 2017 di 50 milioni di euro, dedicate alle scuole paritarie dell'infanzia. Sono state estese le detrazioni fiscali, quindi si rafforza il principio di libertà di scelta educativa e di sostegno economico anche alle famiglie: da 400 euro si passerà nel triennio fino ad un massimale di 800 euro.
  Inoltre, le scuole paritarie secondarie di secondo grado da quest'anno potranno partecipare all'assegnazione dei 100 milioni di euro destinati a tutte le secondarie di secondo grado che attuano progetti di alternanza scuola/lavoro.
   Infine, si ricorda che viene esteso alle paritarie il sistema dello school bonus.
  Da quanto premesso, evidentemente si ricava che questo Governo e questo Parlamento credono nella parità scolastica, credono nell'unitarietà del sistema di istruzione nazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

integrazione sociale

istruzione privata

risoluzione