ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09993

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 704 del 09/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: DELLA VALLE IVAN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/11/2016
Stato iter:
10/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 10/11/2016
Resoconto DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 10/11/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 10/11/2016
Resoconto DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 10/11/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/11/2016
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/11/2016

SVOLTO IL 10/11/2016

CONCLUSO IL 10/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09993
presentato da
DELLA VALLE Ivan
testo di
Mercoledì 9 novembre 2016, seduta n. 704

   DELLA VALLE, VALLASCAS, CRIPPA, DA VILLA, CANCELLERI e FANTINATI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   in data 3 novembre 2016 si è tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo di incontro tra le associazioni di categoria dei venditori ambulanti e rappresentanti del Governo sull'applicazione della direttiva «Bolkestein» nel settore del commercio ambulante;
   dall'incontro al Ministero delle sviluppo economico le associazioni di categoria sono rimaste molto soddisfatte e fiduciose in quanto anche il presidente Anci Antonio Decaro ha richiesto la necessità di una proroga da parte dei comuni per le molte criticità dell'intesa in fase attuativa della direttiva e lo stesso Governo ha garantito una risposta in tempi brevi;
   si ricorda che in data 3 novembre 2015 furono discusse e votate in Commissione attività produttive delle risoluzioni non solo d'iniziativa del gruppo M5S ma di tutti i gruppi parlamentari e che tutte le risoluzioni in discussione, ad eccezione della risoluzione del Partito democratico, recavano un impegno ad escludere la categoria del commercio ambulante dall'applicazione della direttiva «Bolkestein»;
   benché il Governo non abbia accolto quest'ultimo impegno, riconosceva come il nostro Paese abbia un sistema di commercio ambulante con caratteristiche del tutto peculiari di cui bisogna tenere conto;
   si sottolinea anche, tra i Paesi europei, solo l'Italia e la Spagna hanno esteso l'applicazione della direttiva «Bolkestein» anche al commercio ambulante;
   fino all'entrata in vigore del decreto legislativo n. 59 del 2010, la normativa italiana in materia riconosceva specifiche forme di tutela alle piccole imprese a conduzione familiare, riservando il settore del commercio al dettaglio sulle aree pubbliche, alle imprese individuali e alle società di persone, evitando in tal modo una oggettiva quanto deprecabile sperequazione — finanziaria, fiscale ed operativa — tra operatori del medesimo settore;
   le disposizioni in materia di regolamentazione del commercio al dettaglio sulle aree pubbliche introdotte dalla direttiva suindicata, creano un’impasse normativa rispetto a quanto già sancito dalla normativa nazionale e regionale in materia, segnatamente sul versante della tutela delle piccole imprese, della chiarezza delle procedure operative e autorizzative e del rapporto con gli enti locali –:
   quali iniziative intenda adottare al fine di escludere o differire l'applicazione della direttiva «Bolkestein» alla categoria del commercio ambulante e alle microimprese operanti nel settore che rappresentano il tessuto tradizionale socio-economico dell'Italia. (5-09993)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 novembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-09993

  Rispondo alla question time in parola, facendo presente che il Ministero dello sviluppo economico ha già informato recentemente su analogo argomento, anche in questa stessa sede.
  In via preliminare, per quanto di competenza si fa presente che le concessioni di posteggio sulle aree pubbliche, per effetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 59 del 2010, che ha recepito la Direttiva del Parlamento e del Consiglio Europeo 123/2006 denominata «Direttiva Servizi», alla scadenza devono essere riassegnate mediante procedure ad evidenza pubblica.
  Una specifica disposizione del decreto, in considerazione degli effetti sul settore e delle ricadute sociali (le concessioni avevano durata decennale ed erano tacitamente rinnovate per ulteriori dieci anni ad ogni scadenza ai soggetti titolari), ha previsto che, con Intesa in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali, fossero stabiliti i criteri e le disposizioni transitorie con riferimento alle procedure di selezione per l'assegnazione di posteggi sulle aree pubbliche.
  L'Intesa è stata siglata il 5 luglio 2012, a seguito di una lunga serie di riunioni di un tavolo di confronto con i rappresentanti degli Enti territoriali (regioni e comuni) e delle Associazioni di categoria del settore.
  Con riferimento ai criteri in essa enucleati, va evidenziato come dai medesimi risulti evidente lo sforzo di perseguire, nell'individuazione degli stessi, l'esigenza di coniugare i principi dell'ordinamento europeo con la necessità di modulare le nuove regole sulla base di una tempistica che consentisse di non determinare conseguenze immediate e dannose sul comparto.
  Pertanto, con la finalità di trovare soluzioni in grado di contenere le ripercussioni negative sul tessuto economico in questione, la scelta è stata quella di individuare criteri in grado anche di valorizzare l'esperienza degli operatori, riconoscendo un valore significativo all'anzianità di esercizio dei medesimi.
  In sintesi, l'Intesa contempla espressamente che a regime la durata delle concessioni sia fissata dai Comuni, tra i nove e i dodici anni, prevedendo al rinnovo un'aggiudicazione competitiva senza vantaggi per il prestatore uscente, disponendo, in ogni caso, fra i criteri di aggiudicazione delle gare anche a regime la possibilità di valorizzare (con un punteggio fino a quaranta punti su cento) l'esperienza pregressa nel settore (indicata come anzianità di iscrizione al registro delle imprese nel settore del commercio su aree pubbliche) che può indirettamente avvantaggiare anche i prestatori uscenti (che sicuramente hanno una qualche anzianità a differenza di nuovi eventuali operatori che si affacciano sul mercato, ma non si presenta in diretto contrasto con la direttiva).
  La stessa Intesa prevede anche limiti ai posteggi che possono essere concessi in uno stesso mercato alla medesima impresa, proprio per tutelare, oltre che l'interesse dei consumatori ad un effettivo pluralismo concorrenziale, soprattutto le piccole imprese del settore rispetto al rischio di eccessiva espansione nel settore delle società di capitali la cui partecipazione ai bandi secondo le predette norme europee non può essere esclusa in assoluto.
  L'intesa, poi, con apposite misure transitorie, ha introdotto una proroga automatica di tutte le concessioni in essere fino a maggio-giugno 2017, a prescindere dalla loro originaria scadenza, giustificata dalla circostanza che il precedente ciclo di rinnovi automatici, almeno fino a quando nel 2010 la direttiva servizi non è stata recepita, aveva determinato un affidamento sulla sostanziale durata indeterminata della concessione ed aveva probabilmente indotto investimenti non solo nella fase iniziale del decennio della concessione, ma anche negli ultimi anni e, quindi, un tempo di recupero degli investimenti di circa 7 anni (dal 2010 al 2017) poteva essere concesso a tutti in coerenza con lo spirito della Direttiva.
  Inoltre, è stato previsto che, esclusivamente in sede di prima applicazione, cioè nei primi bandi e quindi di fatto nel 2017, che per il successivo periodo di concessione fra i 9 ed i 12 anni, al fine di consentire la salvaguardia sociale ed occupazionale di un tessuto d'imprese prevalentemente piccole e medie, si possa eccezionalmente riservare il punteggio previsto per l'anzianità sopra descritta (cioè fino a 40 punti su cento) alla specifica esperienza fatta in quel particolare mercato (e quindi un vantaggio riservato proprio ai prestatori uscenti).
  Recentemente, stante l'approssimarsi del termine di scadenza delle concessioni in essere, sono state segnalate al Ministero dello sviluppo economico alcune problematicità attuative, con particolare riguardo alla corretta applicazione dei criteri stabiliti con la citata Intesa, per verificare le quali è stata convocata la riunione alla quale fanno riferimento gli Interroganti in premessa, tenutasi il 3 novembre scorso.
  Alla riunione, hanno partecipato i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Dipartimento delle Politiche Europee, delle Regioni, dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani, nonché rappresentanze delle Associazioni dei commercianti e di alcune Associazioni imprenditoriali locali.
  Sulla base del confronto e della conseguente esigenza emersa di verificare la fattibilità di una proroga tecnica delle concessioni delle aree per consentire l'ordinato e utile espletamento dei bandi pubblici per il rilascio e il rinnovo delle concessioni stesse, il Ministero dello sviluppo economico si è impegnato ad approfondire, in tempi rapidi, con le amministrazioni pubbliche coinvolte con regioni e comuni, le problematiche emerse e le soluzioni praticabili.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

applicazione del diritto comunitario

risoluzione

commercio ambulante