ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09990

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 704 del 09/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 09/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOMBASSEI ALBERTO CIVICI E INNOVATORI 09/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/11/2016
Stato iter:
10/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 10/11/2016
Resoconto GALGANO ADRIANA CIVICI E INNOVATORI
 
RISPOSTA GOVERNO 10/11/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 10/11/2016
Resoconto GALGANO ADRIANA CIVICI E INNOVATORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/11/2016

SVOLTO IL 10/11/2016

CONCLUSO IL 10/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09990
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Mercoledì 9 novembre 2016, seduta n. 704

   GALGANO e BOMBASSEI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la situazione dell'area tra Marche ed Umbria interessata dalla crisi della Antonio Merloni spa, individuata dall'accordo di programma sottoscritto a marzo 2010 tra le regioni e il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'articolo 2, commi 1 e 2, della legge n. 99 del 2009, continua a destare preoccupazione tra lavoratori e sindacati;
   in particolare, Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria sono allarmati per il progetto di riconversione e riqualificazione industriale, previsto dall'accordo di programma, finalizzato alla salvaguardia ed al consolidamento del tessuto imprenditoriale dell'area coinvolta dalla crisi del gruppo Merloni, nonché al reimpiego dei lavoratori della società, prorogato con un secondo atto integrativo a marzo 2015;
   nell'ambito dell'attuazione di tale progetto, scrivono i sindacati, «è stato emanato dal Mise un avviso per la selezione di iniziative imprenditoriali nei Comuni ricadenti nell'area coinvolta dalla crisi del gruppo Antonio Merloni tramite ricorso al regime di aiuto di cui alla legge 181/1989», ma nel frattempo «i lavoratori interessati nelle regioni di Marche e Umbria stanno esaurendo o hanno esaurito gli strumenti di sostegno al reddito utilizzabili, senza contare le pesanti ricadute su imprese e occupazione dell'indotto diffuso nell'area compresa nelle due regioni»;
   rispetto a tale situazione e in riferimento al decreto legislativo n. 185 del 2016 che, all'articolo 2, comma 1, lettera f), prevede la possibile estensione della cassa integrazione straordinaria e della mobilità per le imprese localizzate nelle aree di crisi industriale complessa, riconosciuta ai sensi del decreto-legge n. 83 del 2012, i sindacati chiedono che «tale possibilità venga prevista anche per le aree di crisi industriale complessa di cui alla previgente normativa, come quella umbro-marchigiana interessata all'Accordo di Programma Antonio Merloni, attraverso provvedimenti analoghi di sostegno al reddito che possano accompagnare gli interventi in atto, finalizzati alla riconversione e alla riqualificazione industriale, al reimpiego ed alla qualificazione dei lavoratori»;
   la fascia appenninica in cui insiste l'azienda ex Merloni è stata duramente colpita dalla crisi che ha determinato la chiusura di numerose imprese ed attività commerciali con conseguenti ricadute negative sulle famiglie e dunque sulla tenuta economica dell'intera zona –:
   se il Governo intenda assumere iniziative per procedere con l'estensione, anche all'area umbro-marchigiana interessata all'accordo di programma Antonio Merloni, delle misure connesse al riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa, ai sensi del decreto-legge n. 83 del 2012, per tutelare gli operai dell'azienda e risollevare l'economia dell'intera fascia appenninica. (5-09990)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 novembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-09990

  Il decreto legislativo n. 185 del 24 settembre 2016, (recante disposizioni integrative correttive dei decreti legislativi 15 giugno 2015, n. 81 e 14 settembre 2015 nn. 148, 149, 150 e 151), è entrato in vigore l'8 ottobre 2016.
  L'articolo 2 al comma 1, lettera f.3 ha aggiunto all'articolo 44 del decreto legislativo n. 148 del 2015, dopo il comma 11 il comma 11-bis, con il quale, come giustamente riferito dagli onorevoli, è stato introdotto un intervento straordinario di integrazione salariale nel limite massimo di spesa di 216 ml di euro per l'anno 2016, della durata massima di 12 mesi a favore delle imprese operanti in «un'area» di crisi industriale complessa riconosciuta alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo n. 185/2016.
  In via più generale, rappresento, come dirò successivamente, anche all'Onorevole Ricciatti, il riconoscimento delle aree di crisi industriali complesse deve seguire l'iter normativo previsto dall'articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 e dal decreto ministeriale attuativo 31 gennaio 2013. In particolare, l'articolo 1 comma 3 del decreto ministeriale prevede che sia competenza della Regione, mediante deliberazione della Giunta, presentare al Ministero dello sviluppo economico un'istanza di riconoscimento di situazione di crisi industriale complessa.
  A seguito di istruttoria positiva, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, viene riconosciuta la crisi industriale.
  Ad oggi, la Direzione Generale competente del Ministero dello sviluppo economico, ha comunicato di non aver ricevuto alcuna istanza di riconoscimento per l'area oggetto dell'interrogazione.
  Non mi dilungo sugli aggiornamenti relativi all'accordo di programma per l'attuazione del piano di sviluppo dell'area di crisi Merloni, in quanto sarà oggetto della successiva risposta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

sindacato

cessazione d'attivita'