ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09884

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 699 del 26/10/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/14503
Firmatari
Primo firmatario: GINEFRA DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/10/2016
Stato iter:
10/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/11/2016
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 10/11/2016
Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/11/2016

DISCUSSIONE IL 10/11/2016

SVOLTO IL 10/11/2016

CONCLUSO IL 10/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09884
presentato da
GINEFRA Dario
testo presentato
Mercoledì 26 ottobre 2016
modificato
Lunedì 14 novembre 2016, seduta n. 705

   GINEFRA, MICCOLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il signor M.Z. ha presentato alla Camera la petizione n. 978 annunciata in Assemblea l'8 settembre 2015, con la quale denunzia il trattamento iniquo, ingiusto, discriminante subito a causa dell'applicazione dei regolamenti CEE n. 1198/2006 e n. 498/2007;
   la materia è stata assegnata alla Commissione lavoro;
   il signor M.Z. era dipendente amministrativo in un'azienda di pesca italiana che ha usufruito del decreto ministeriale di «arresto definitivo» del peschereccio «Papa Giovanni» – UE 7072 – iscritto al n. 00961 dei RR.NN.MM.&GG. del Compartimento marittimo di Molfetta fascicolo 886/AD/08;
   mentre l'armatore ha ottenuto un congruo indennizzo per l'arresto definitivo del peschereccio, al dipendente amministrativo non sarebbe stata riconosciuta nessuna tutela lavorativa o economica;
   il dipendente amministrativo lamenta la perdita del posto di lavoro e la privazione degli ammortizzatori sociali a causa dell'applicazione di un regolamento dell'Unione europea –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare, in casi come quello di cui in premessa, per favorire il ricollocamento lavorativo del dipendente o, in subordine, assicurare la necessaria tutela sociale. (5-09884)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 novembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-09884

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Ginefra concernente le iniziative per il ricollocamento lavorativo e per la tutela sociale dei dipendenti amministrativi di aziende di pesca che hanno usufruito dei benefici connessi all'arresto definitivo dei pescherecci.
  La questione riguarda, in particolare, un ex dipendente amministrativo di un'azienda di pesca italiana che lamenta la perdita di lavoro subita per l'arresto definitivo di una flotta di pescherecci di Molfetta nonché l'assenza di specifiche compensazioni socio-economiche, previste solo in favore dei proprietari dei pescherecci e dei pescatori dipendenti e non anche a tutela del personale amministrativo, in applicazione dei Regolamenti CE n. 1198/2006 e n. 498/2007 e del decreto del Ministero delle politiche agricole del 28 febbraio 2011.
  Nel chiarire che i sussidi economici riferiti al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca non sono gestiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali né dall'INPS, si precisa che il Regolamento (UE) n. 508 del 14 del 15 maggio 2014 ha abrogato alcuni regolamenti CE tra i quali il regolamento (CE) n. 1198/2006 citato nell'interrogazione. Ai sensi dell'articolo 34, comma 2, lettera a) e b) del nuovo Regolamento, in caso di arresto definitivo delle attività di pesca, sono previste compensazioni socio-economiche per i proprietari dei pescherecci e per i pescatori dipendenti e non anche per il personale amministrativo. L'articolo 34 al comma 2, infatti, stabilisce che «il sostegno (...) è concesso:
   a) ai proprietari di pescherecci dell'Unione registrati come attivi e che hanno svolto attività di pesca in mare per almeno 90 giorni all'anno nel corso degli ultimi due anni civili precedenti la data di presentazione della domanda di sostegno;
   b) ai pescatori che hanno lavorato in mare a bordo di un peschereccio dell'Unione interessato dall'arresto definitivo per almeno 90 giorni all'anno nel corso dei due anni civili precedenti la data di presentazione della domanda di sostegno».

  Il Ministero delle politiche agricole, interpellato sul tema, ha confermato che la misura denominata «Aiuti pubblici per l'arresto definitivo dell'attività di pesca» prevista nell'ambito del Programma europeo 2007-2013 contribuiva al finanziamento dell'arresto mediante demolizione.
  Inoltre, il Ministero delle politiche agricole ha riferito che anche nel programma Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020 sono state previste delle compensazioni per i proprietari di pescherecci e per i pescatori dipendenti, ma per gli impiegati amministrativi di aziende con imbarcazioni demolite, non è stata prevista alcuna azione di ricollocamento nel mondo del lavoro, né alcun sostegno economico.
  Segnalo, altresì, che della questione è stata interessata anche la Regione Puglia che, in una delibera del 21 luglio 2016, ha auspicato un intervento che promuova l'inserimento nel nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca di una forma di protezione per i dipendenti amministrativi del settore della pesca, tutela al momento non prevista.
  Inoltre, verificata da parte della struttura regionale competente nel settore della pesca la mancanza di forme di protezione ad hoc per i dipendenti amministrativi delle aziende di pesca, l'Assessorato Formazione e lavoro della Regione Puglia individua quale strumento di tutela utile alla ricollocazione lavorativa del personale amministrativo in questione, gli interventi di politica attiva previsti dall'Azione di Sistema « Welfare to Work» (F.S.E. 2007-2013) e dall'attuale Programmazione (POR Puglia FESR-FSE 2014-2010) rivolta ai lavoratori espulsi dal mondo del lavoro percettori di ammortizzatori sociali anche in deroga. Dalle verifiche effettuate dalla Regione, risulta che l'interessato abbia già avuto accesso sia ai citati percorsi formativi, sia al trattamelo di mobilità in deroga per l'anno 2011.
  Infine, segnalo che, ove ne ricorrano i requisiti, a favore del dipendente in questione potrebbe essere riconosciuto il diritto alla cosiddetta «Naspi» ai sensi del decreto legislativo n. 22 del 2015.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

aiuti alla riqualificazione

reinserimento professionale