Legislatura: 17Seduta di annuncio: 681 del 28/09/2016
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 28/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 20/10/2016
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 20/10/2016 Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) REPLICA 20/10/2016 Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/09/2016
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/10/2016
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/10/2016
DISCUSSIONE IL 20/10/2016
SVOLTO IL 20/10/2016
CONCLUSO IL 20/10/2016
FEDRIGA, SIMONETTI. —
Al Ministro della salute
. — Per sapere – premesso che:
desta non poco allarme e sconcerto la notizia di una pediatra di Trieste che ha contratto la tubercolosi in forma «attiva» (ovvero conclamata);
la dottoressa, che si occupava di vaccini, ha svolto la sua attività in convenzione con la asl nei distretti 1, 2 e 3 fino al 15 settembre 2016 ed ora è ricoverata nel reparto malattie infettive dell'ospedale Maggiore cittadino;
a seguito della scoperta, 3.490 bambini sono stati richiamati in via precauzionale per scongiurare un eventuale contagio; i piccoli da 0 a 6 anni vaccinati negli ultimi mesi dalla pediatra saranno sottoposti al test della tubercolina per verificare se sono entrati in contatto con il germe della Tbc, e comunque 600 bambini sotto l'anno di età saranno sottoposti a profilassi;
non è il primo caso riscontrato a Trieste: nell'anno in corso sono stati già notificati sette casi di tubercolosi; 13 nel 2015;
è doveroso accertare eventuali — ed a parere dell'interrogante quasi ovvi — collegamenti tra il manifestarsi della malattia e la massiccia immigrazione che ha interessato non soltanto la città di Trieste ma il Paese tutto –:
se e quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, il Ministro intenda urgentemente adottare per accertare le modalità, il luogo e la causa che ha portato la pediatra a contrarre la malattia della tubercolosi;
se e quali iniziative di competenza intenda porre in essere per un più efficace e tempestivo controllo sui pediatri che operano in convenzione e su tutto il personale sanitario non strutturato il cui lavoro implica contatto con i bambini.
(5-09599)
Si risponde congiuntamente alle interrogazioni parlamentari n. 5-09599 e n. 5-09624, attesa l'analogia della materia trattata e rappresento quanto segue.
Grazie al funzionamento del sistema routinario di sorveglianza delle malattie infettive e al sistema di sorveglianza sindromica, attivato fin dal 2011, si può affermare che in Italia, nonostante i massicci flussi migratori irregolari, non sono stati evidenziati aumenti dell'incidenza e della prevalenza di malattie infettive che richiedono interventi di sanità pubblica.
Si precisa che la tubercolosi è una malattia endemica nel nostro Paese, anche se è una patologia relativamente rara. L'incidenza negli ultimi anni è stata inferiore a 10 casi di malattia/100.000 abitanti; nel 2015 sono stati notificati n. 3808 casi di tubercolosi con un'incidenza di 6,3 casi di malattia/100.000 abitanti; nello stesso anno i casi notificati dalla regione Friuli Venezia Giulia sono stati n. 69.
Negli ultimi anni sono emersi motivi di allarme, soprattutto nelle grandi città metropolitane, a causa del progressivo deterioramento delle condizioni di vita, non solo degli immigrati ma, in generale, delle fasce vulnerabili di popolazione: tra queste fasce vulnerabili, l'incidenza di tubercolosi è fino a 4 volte maggiore rispetto alla media nazionale, la tubercolosi multiresistente è in lento ma progressivo aumento e la proporzione di persone che completano il trattamento antitubercolare è inferiore agli standard definiti dall'OMS. I dati del sistema di notifica delle malattie trasmissibili indicano come l'insorgenza della malattia, tra i cittadini non italiani, si verifichi tra il primo ed il secondo anno dall'arrivo in Italia, a testimonianza, quindi, del riacutizzarsi a causa delle disagiate condizioni di vita di infezioni pregresse, non attive al momento dell'arrivo in Italia.
Come indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in relazione ai dati sulle malattie endemiche o sulle epidemie in corso nelle varie aree del mondo, nel nostro Paese vengono messe in atto misure di sorveglianza sui viaggiatori internazionali e sui mezzi di trasporto usati per il viaggio internazionale. Tali misure sono rivolte a tutti i viaggiatori internazionali, includendo in questa definizione anche i migranti irregolari.
Nel corso degli anni il Ministero della Salute ha emanato, in accordo con la Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome, le linee guida per il controllo della tubercolosi sulla base delle indicazioni dell'OMS, mirate a promuovere la standardizzazione della terapia antitubercolare, il follow-up dei pazienti trattati, il miglioramento dell'accesso ai servizi e la prevenzione e controllo della TBC nelle persone venute a contatto con pazienti in fase contagiosa, nelle persone immigrate da paesi ad alta endemia e in ambito sanitario.
In data 7 febbraio 2013, è stato approvato come Accordo nella Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome il documento del Ministero della Salute «Prevenzione della tubercolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati». Nel documento sono esplicitati la valutazione del rischio, ai sensi del D.lgs. 81/2008 e successive modifiche, le misure di controllo della trasmissione della tubercolosi, la sorveglianza sanitaria dell'infezione tubercolare latente e la vaccinazione. I programmi di sorveglianza per gli operatori sanitari si basano, oltre che sulla valutazione all'inizio dell'attività lavorativa e la rivalutazione periodica per infezione tubercolare, anche su una continua valutazione del rischio di trasmissione della tubercolosi a pazienti particolarmente suscettibili, mediante un attento monitoraggio dei segni e sintomi clinici compatibili con TB attiva.
Relativamente al caso di tubercolosi polmonare occorso in una pediatra, che opera presso gli ambulatori vaccinali nei Distretti 1, 2 e 3 di Trieste, l'Area promozione della salute e prevenzione della Regione Friuli Venezia Giulia ha fornito il protocollo di intervento per la profilassi antitubercolare contenente il piano di azione e le indicazioni utili alla conduzione dell'indagine sui contatti del caso e alla individuazione delle infezioni tubercolari latenti secondo le linee guida nazionali.
Il protocollo prevede il controllo di n. 3495 bambini con meno di sei armi compiuti che nell'ultimo anno (da settembre 2015) sono stati vaccinati, in presenza del caso indice, presso i predetti ambulatori.
Il piano operativo vede il coinvolgimento dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (ASUITS), l'Istituto IRCCS «Burlo Garofalo» e i Pediatri di libera scelta.
È stato predisposto il sistema informatico di registrazione e di comunicazione (URP, CUP e Informatica) e attivati i numeri verdi, coordinati dall'URP.
Inoltre, fino all'11 ottobre u.s. sono stati effettuati 570 test, un bambino, risultato positivo e ammalato, è ricoverato all'IRCCS per eseguire la terapia del caso e le sue condizioni risultano, attualmente, buone.
Il caso di cui parlano gli interroganti è ricoverato e le sue condizioni sono in fase di continuo miglioramento; i suoi familiari sono stati sottoposti a test Quantiferon, tre di questi sono risultati positivi e seguono accertamenti mirati.
Quanto ai contatti di lavoro con il caso della pediatra, preciso che sono stati testati e due su 13 sono risultati positivi al test Quantiferon, e vengono seguiti presso le Strutture di Pneumologia ed Infettivologia dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (ASUITS).
Sia il bambino malato e ricoverato che i colleghi di lavoro non rappresentano attualmente alcun rischio di contagiosità.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia
professione sanitaria
malattia infettiva