ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09078

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 647 del 05/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/07/2016
Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 06/07/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2016
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 06/07/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2016

SVOLTO IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09078
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 5 luglio 2016, seduta n. 647

   PAGLIA e FASSINA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   tra le principali conseguenze di carattere politico-finanziario dell'effetto domino scatenatosi all'indomani dell'esito del referendum sulla Brexit ed alle quali potrebbe essere esposto il nostro Paese, vi è senz'altro quella relativa alla necessità di una nuova regolamentazione della struttura dei mercati finanziari; Borsa italiana Spa, infatti, è stata in passato assorbita con tutte le sue controllate (Cassa di compensazione e garanzia, Montetitoli e l'Mts), dall'Lse Group (London Stock Exchange);
   pertanto, Borsa italiana Spa è attualmente una società privata a pressoché totale proprietà estera, dato che a seguito della suddetta fusione tutte le banche italiane fino ad allora presenti nella compagine societaria sono uscite dall'azionariato, ad eccezione di Emittenti titoli (il gruppo di società quotate, rappresentate da Assonime), che oggi, partecipando al capitale azionario con una percentuale esigua prossima allo 0,5 per cento del totale, ha poca voce in capitolo;
   all'epoca della fusione tra l'Euronext ed il Nyse (dal quale oggi è già separata), il relativo negoziato prevedeva una «clausola di salvaguardia» automatica che autorizzava le Borse europee a sganciarsi in caso di pregiudizio per l'interesse superiore del mercato, clausola attualmente non contemplata dagli accordi di fusione tra Lse Group e Borsa italiana Spa essendo Londra, a differenza di New York, parte integrante dell'Europa;
   allo stato attuale, l'unica misura in grado di tutelare gli investitori è il ricorso al commissariamento contemplato tra i provvedimenti straordinari a tutela del mercato previsti dagli articoli 75 e 76 del Testo unico della Finanza (TUF);
   ai sensi dei predetti articoli, quando la Gran Bretagna attiverà l'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea al fine di avviare la sua separazione dall'Unione europea, le autorità italiane preposte alla vigilanza sul funzionamento dei mercati finanziari (Banca d'Italia e Consob), secondo gli interroganti dovranno immediatamente disporre il commissariamento di Borsa italiana Spa e, di conseguenza, di Mts, Montetitoli e Cassa di compensazione e garanzia;
   secondo quanto riportato il 2 luglio 2016 dal quotidiano « il Sole 24 Ore», il Presidente della Consob, dottor Giuseppe Vegas, (avrebbe già inviato una breve lettera, protocollata e dunque non informale, al presidente dell'Lse Group, Donald Brydon, e, per conoscenza, all'amministratore delegato di Borsa italiana Spa, Raffaele Jerusalmi, con la quale chiede che ogni iniziativa strategica del gruppo che riguardi le attività e l'operatività dei mercati e delle strutture di post trading di Piazza Affari, venga appropriatamente e preventivamente definita in stretta cooperazione con la Consob;
   per Vegas il processo di separazione del Regno unito dall'Unione europea e la negoziazione di un nuovo accordo non mancheranno di avere implicazioni sull'attività e l'operatività di tutte le controllate italiane del gruppo: in Piazza Affari, infatti, opera sia il mercato azionario italiano regolamentato, con l'attività in derivati, sia il mercato all'ingrosso dei titoli di Stato, oltre alle strutture di post trading, come la Cassa di compensazione e garanzia, che assicura la compensazione e la conclusione dei contratti stipulati sui mercati dei titoli azionari e derivati di Borsa italiana ed obbligazionari di Mts, così come Montetitoli, che offre servizi di gestione accentrata, di liquidazione, di regolamento titoli e che ha recentemente aderito al sistema integrato europeo T2S per il regolamento delle transazioni finanziarie;
   con la stessa missiva il presidente della Consob precisa che le suddette strutture di trading e post–trading che fanno capo a Borsa italiana Spa, anche se pur privata ed interamente controllata dall'Lse, sono di rilevanza strategica e sistemica per nostro Paese, ai sensi sia della direttiva Mifid sui servizi finanziari ed attualmente in vigore, sia ai sensi della Mifid2 che, già definita, entrerà in vigore a partire dal 1o gennaio 2018; inoltre egli ricorda che, mentre Borsa Italiana Spa, indipendentemente dalla decisione del Governo inglese sull'esito del referendum consultivo, continuerà ad essere sottoposta alla legislazione italiana ed alla vigilanza locale, di contro, il divorzio della Gran Bretagna dall'Unione europea impedirebbe qualsiasi accesso (oggi automatico) degli intermediari aderenti alla Borsa di Londra alle strutture di mercato italiane;
   il commissariamento di cui ai sopracitati articoli 75 e 76 del Testo unico della finanza servirebbe ad assicurare che, nella fase di perfezionamento della cosiddetta Brexit, che potrebbe durare due anni, e per il tempo necessario a rinegoziare tutti gli accordi operativi e di collaborazione tra le autorità di vigilanza tra i due Paesi (Italia e Gran Bretagna), che oggi sono automatici, prevalgano gli interessi del mercato su quelli privatistici, tanto più quando i negoziati si complicano a causa della fuoriuscita di una delle parti dall'Unione europea –:
   se, alla luce di quanto premesso, non ritenga urgente intervenire e con quali iniziative, per quanto di competenze anche a sostegno delle richieste avanzate dal presidente della Consob ai vertici di Lse, con le quali chiede di avviare subito un dialogo sui piani del gruppo e sulle ricadute che potrebbero abbattersi su Borsa italiana spa in caso di fuoriuscita della Gran Bretagna dall'Unione europea e di ridefinire tutti quegli accordi di collaborazione tra le autorità di vigilanza che oggi sono di prassi all'interno dell'Unione europea. (5-09078)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09078

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'Onorevole Giovanni Paglia pone quesiti in ordine agli impatti sulla società Borsa Italiana del processo di fuoriuscita del Regno Unito dall'Unione europea (cosiddetto «Brexit»).
  In particolare, l'Onorevole interrogante, fa riferimento al progetto di aggregazione fra il London Stock Exchange Group (LSEG) e Deutsche Börse AG.
  Borsa Italiana S.p.A. è entrata a far parte del Gruppo Internazionale LSEG nel 2007, a seguito di un'offerta da parte di London Stock Exchange Group (LSEG) nei confronti degli azionisti di Borsa Italiana S.p.A.
  In data 16 marzo 2016 è stato annunciato pubblicamente il raggiungimento dell'accordo fra Deutsche Börse AG e il London Stock Exchange Group (LSEG), finalizzato ad una fusione in virtù della quale è previsto:
   la creazione di una nuova società holding le cui azioni saranno scambiate con la totalità delle azioni di London Stock Exchange Group (LSEG) e di Deutsche Börse.
  Allo stato è previsto che la nuova holding sarà una società di diritto inglese con sede a Londra; il London Stock Exchange Group (LSEG) di Londra e Deutsche Börse di Francoforte saranno società controllate della holding, che avrà due sedi principali (Londra e Francoforte);
   sulla base dei rapporti di conversione già definiti, la nuova holding sarà partecipata per il 54,4 per cento dai soci di Deutsche Börse e per il restante 45,6 per cento dai soci di London Stock Exchange Group (LSEG). Pertanto, la nuova società sarà partecipata a maggioranza dai soci della Società di Gestione tedesca e, quindi, la capogruppo sarà europea;
   il board nella nuova holding sarà composto in modo paritetico da rappresentanti di LSEG e di Deutsche Börse.

  La finalizzazione del progetto prevede alcune fasi nelle quali, da un lato, gli azionisti di Deutsche Börse e del London Stock Exchange Group (LSEG) dovranno esprimersi rispetto al progetto e, dall'altro, le Autorità saranno chiamate, secondo le proprie competenze a pronunciarsi in relazione a specifici aspetti.
  In particolare:
   nel Regno Unito si darà luogo al cosiddetto Scheme of arrangement, consistente in un accordo soggetto all'approvazione dell'assemblea degli azionisti del LSEG: l'Assemblea straordinaria degli azionisti di London Stock Exchange Group (LSEG), riunitasi il 4 luglio 2016, si è espressa favorevolmente al progetto di fusione con il 99,92 per cento dei voti;
   l'offerta di scambio azionario in Germania è soggetta alla condizione del 75 per cento di adesione da parte degli azionisti di Deutsche Börse. L'assemblea degli azionisti di Deutsche Börse si dovrà esprimere sul progetto di fusione nelle prossime settimane;
   l'operazione sarà notificata alla Commissione europea;
   l'operazione prevede inoltre l'approvazione del prospetto inerente all'offerta delle azioni della holding di nuova costituzione e alla loro ammissione a quotazione nei mercati di Londra e Francoforte;
   l'integrazione dovrebbe completarsi entro la fine del 2016 o durante il primo trimestre 2017.

  In tale ambito, sin dall'annuncio dell'operazione, la Consob ha avviato un monitoraggio delle informazioni disponibili ed ha avviato una serie di contatti con gli organi di Borsa Italiana S.p.A., il London Stock Exchange Group (LSEG) e con la Financial Conduct Authority (FCA) competente autorità di vigilanza anglosassone al fine di realizzare un efficiente e tempestivo scambio di informazioni in merito al progetto di fusione.
  Più recentemente, a seguito dell'esito del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea (cosiddetta Brexit), il Presidente della Consob ha inviato una lettera al Chairman di London Stock Exchange Group (LSEG), con la quale, nell'evidenziare, tra l'altro, l'importanza strategica per l'Italia delle infrastrutture di trading e post trading gestite da Borsa italiana S.p.A., ha chiesto che ogni iniziativa del gruppo LSEG che riguardi le società controllate italiane, venga preventivamente valutata in stretta collaborazione con la Consob e, a tale scopo, ha chiesto di avviare uno scambio di informazioni in merito ai piani futuri ed alle implicazioni per Borsa italiana S.p.A.
  La Consob ha attivato tutti i canali informativi necessari e allo stato non sono emersi elementi tali da prospettare impatti significativi sulle società del Gruppo Borsa Italiana tali da giustificare l'utilizzo dei poteri di cui agli articoli 74, 75 e 76 del decreto legislativo n. 58 del 1998 (TUF) che, si ricorda, sono attivabili in caso di necessità e urgenza ovvero in presenza di gravi irregolarità nella gestione dei mercati ovvero nell'amministrazione della società di gestione e comunque quando lo richiede la tutela degli investitori. Si precisa che la collocazione all'esterno della UE della holding di controllo del gruppo di per sé non concretizza un atto lesivo della tutela degli investitori.
  Da ultimo, si ricorda anche che i «Provvedimenti straordinari a tutela del mercato» di cui all'articolo 75 del TUF sono adottati dal Ministero dell'economia e delle finanze, su proposta della Consob, e che l'articolo 75 fa riferimento a casi ed eventi di estrema eccezionalità che non si verificano di per se al mero cambio negli assetti proprietari della società e che vanno in concreto accertati.
  Si fa inoltre presente che la Banca d'Italia, sin dall'epoca dell'acquisizione del gruppo Borsa Italiana da parte del gruppo London Stock Exchange, nel 2007, ha tenuto una continua interlocuzione con i vertici del gruppo londinese e, soprattutto, con le autorità di vigilanza, Financial Services Authority (ora Financial Conduct Authority) e Bank of England. Obiettivo di questi rapporti è evitare che le decisioni dell'azionista di controllo interferiscano con il perseguimento delle finalità di pubblico interesse affidate alle società vigilate dalla Banca d'Italia (MIS, Monte Titoli e Cassa di compensazione e garanzia).
  L'interlocuzione si è poi intensificata in vista della possibile operazione di fusione dei gruppi London Stock Exchange e Deutsche Börse, allo scopo di assicurare che i piani di intervento del nuovo gruppo e la ricerca di sinergie da parte del management non si riflettano sull'efficienza e sulla sana e prudente gestione delle società italiane.
  Successivamente all'acquisizione di Borsa Italiana da parte del London Stock Exchange Group la Banca d'Italia e la Consob hanno stipulato accordi di collaborazione e scambio di informazione con le autorità del Regno Unito.
  Si precisa inoltre che nell'eventualità che si completi il processo di fuoriuscita del Regno Unito dalla UE, se la struttura del gruppo rimanesse quella descritta nei documenti informativi, sarebbe la holding a collocarsi fuori dell'Unione. A questo riguardo occorre considerare che:
   la holding non ha compiti operativi;
   le strategie di gruppo, che verranno definite dalla holding, devono comunque essere attuate dalle società di gestione dei mercati e del post-trading; le società italiane rimarrebbero quindi sottoposte ai poteri di vigilanza e autorizzativi delle autorità italiane, che debbono valutarne le scelte in funzione degli obiettivi di stabilità e tutela degli investitori;
   già ora gli azionisti con quote maggioritarie nel London Stock Exchange Group sono extraeuropei (Qatar Investment, Blackrock, eccetera);

  Si soggiunge infine che la disponibilità della holding del gruppo a collaborare con le autorità italiane e a valorizzare le società italiane sarà valutata avendo presente che, in casi estremi, la vigente normativa consente di incidere sui diritti di voto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trattato sull'Unione europea

mercato

mercato comunitario