ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08921

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: MALISANI GIANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 16/06/2016
Stato iter:
14/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/07/2016
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 14/07/2016
Resoconto MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/06/2016

DISCUSSIONE IL 14/07/2016

SVOLTO IL 14/07/2016

CONCLUSO IL 14/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08921
presentato da
MALISANI Gianna
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   MALISANI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi la stampa nazionale e locale è tornata ad occuparsi dello stato di degrado della villa Italia a Tarabya, Istanbul, più volte oggetto di interesse a partire dal 1995 quando ci fu un primo appello per la sua salvaguardia da parte di Italia Nostra e Bruno Zevi;
   è in fase conclusiva il bando promosso dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'Ambasciata di Italia ad Ankara per una «indagine esplorativa finalizzata all'acquisizione di manifestazioni di interesse per il recupero e la valorizzazione dell'immobile ubicato a Istanbul denominato «Villa Tarabya»;
   l'immobile – realizzato dal grande architetto friulano Raimondo D'Aronco, all'epoca progettista al servizio del sultano Abdullhamid II – costituisce forse il capolavoro più straordinario tra le eccellenze architettoniche ancora presenti a Istanbul, in quanto coniuga la tradizione locale della carpenteria lignea con gli stilemi italiani e ottomani realizzando un unicum nella storia dell'architettura Art Nouveau internazionale;
   il degrado è cominciato negli anni Ottanta e numerosi sono stati i tentativi di salvataggio naufragati a causa di impedimenti burocratici e finanziari e indecisioni sulla nuova destinazione;
   oggi lo stato di degrado è talmente avanzato che più che di restauro si dovrebbe parlare, almeno per alcune parti, di ricostruzione, fortunatamente possibile grazie all'archivio D'Aronco di Udine che conserva i disegni originali del progetto –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   quale attenzione sia stata posta nella valutazione delle proposte di interesse presentate al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale affinché una rigorosa selezione possa garantire:
    a) una destinazione adeguata al valore storico-ambientale dell'edificio;
    b) che questo patrimonio unico al mondo non venga svenduto;
    c) un adeguato restauro-ricostruzione, secondo le norme di tutela del codice dei beni culturali, che consenta di salvare questo capolavoro architettonico. (5-08921)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-08921

  Vorrei innanzitutto ribadire l'importanza che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attribuisce alla valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano all'estero, nella consapevolezza della necessità di garantire il decoro e la messa in sicurezza degli edifici di proprietà del demanio situati nelle varie sedi estere, alcuni dei quali di elevato valore storico ed architettonico.
  In coerenza con tale impegno, la Farnesina ha avviato nel 2014, di concerto con l'Ambasciata d'Italia a Ankara, una ricognizione delle condizioni strutturali di «Villa Tarabya» a Istanbul, vero e proprio gioiello architettonico realizzato agli inizi del ’900 dall'architetto italiano Raimondo D'Aronco. Considerata la precaria situazione in cui versava l'immobile e la posizione stessa della Villa, prioritaria attenzione è stata riservata agli aspetti relativi alla sicurezza, anche al fine di evitare danni o possibili rischi per persone e cose.
  All'esito di detto esame, si era inizialmente valutata l'ipotesi di procedere – mediante finanziamenti a carico del bilancio della Farnesina – ad un intervento per la messa in sicurezza dell'immobile, il cui costo si è tuttavia rivelato particolarmente oneroso e, quindi, difficilmente sostenibile. Inoltre, l'intervento di restauro avrebbe comportato notevoli difficoltà tecniche, viste le particolari caratteristiche della Villa.
  In considerazione di tali aspetti, si è positivamente valutata l'ipotesi di acquisire, mediante la pubblicazione di una indagine esplorativa rivolta a soggetti potenzialmente interessati, una manifestazione di interesse per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione di Villa Tarabya. L'indagine ha dato esiti soddisfacenti, confermando l'esistenza di un vasto interesse per il recupero e la valorizzazione dello storico edificio. Sono infatti pervenute numerose manifestazioni di interesse da parte di importanti gruppi e società del panorama economico e imprenditoriale turco, che presentano le necessarie garanzie di sicura affidabilità e solidità finanziaria.
  Visto il successo dell'iniziativa, la Farnesina intende ora procedere alla pubblicazione di un vero e proprio bando di concessione per il recupero e la riqualificazione della Villa, al fine di acquisire le proposte ed i progetti di valorizzazione. Questi andranno successivamente sottoposti all'approvazione delle competenti Autorità turche, tra cui la Municipalità Metropolitana di Istanbul, nonché del Consiglio Regionale per la salvaguardia del patrimonio culturale, considerati i vincoli cui l'immobile è sottoposto. Si assicura, nondimeno, che in fase di valutazione delle varie proposte verrà prestata la massima attenzione affinché venga rispettato e preservato il valore storico-ambientale dell'edificio, garantendo altresì che l'intera opera di riqualificazione sia attuata in conformità ai vincoli e agli obblighi previsti dalla normativa e dall'ordinamento locale e nazionale.
  Le iniziative finora assunte dimostrano pertanto la volontà del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di agire con risolutezza al fine di assicurare il completo recupero e la valorizzazione di «Villa Tarabya», superando le difficoltà finanziarie e tecniche che hanno fino ad oggi ostacolato l'opera di riqualificazione complessiva dell'immobile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cooperazione internazionale

protezione dell'ambiente

valutazione di progetto