ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08906

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 638 del 15/06/2016
Abbinamenti
Atto 5/10426 abbinato in data 28/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: FABBRI MARILENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/06/2016
Stato iter:
28/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2017
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/11/2017
Resoconto FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 12/09/2016

SOLLECITO IL 03/02/2017

SOLLECITO IL 08/02/2017

SOLLECITO IL 05/10/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/11/2017

DISCUSSIONE IL 28/11/2017

SVOLTO IL 28/11/2017

CONCLUSO IL 28/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08906
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Mercoledì 15 giugno 2016, seduta n. 638

   FABBRI e LENZI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il piano di Poste Italiane di consegnare la posta a domicilio per giorni alterni sarà operativo nei prossimi giorni, anche sull'Appenino bolognese. Secondo detto piano la corrispondenza verrà consegnata a giorni alterni, il lunedì, mercoledì e venerdì della prima settimana, il martedì e il giovedì della seconda. La posta prioritaria passerebbe da un giorno a due, mentre per ordinaria, raccomandata, assicurata e pacco ordinario nazionale serviranno quattro giorni lavorativi oltre quello di accettazione;
   già nei mesi scorsi si sono verificati numerosi disagi in varie città dell'Emilia Romagna (a Parma così come Rimini sono stati ammassati quintali di posta non consegnata) e gli interroganti hanno già posto all'attenzione del Governo il problema con numerosi atti di sindacato ispettivo, ancora senza risposta (n. 5-08415 e n. 5-08566);
   l'Unione dei comuni dell'Appennino bolognese, approvando un ordine del giorno in materia, ha espresso preoccupazione per «i disagi che si faranno sentire maggiormente proprio in quelle zone periferiche come le aree montane già caratterizzate da maggiori difficoltà di mobilità e presenza ridotta di servizi pubblici e privati»;
   Poste Italiane, dal canto suo, si giustifica con la necessità di assicurare la sostenibilità economica all'azienda, vista la riduzione dei trasferimenti statali e la diminuzione dei ricavi dovuti al boom delle comunicazioni digitali;
   i sindacati e i lavoratori postali, ormai al secondo mese di blocco degli straordinari, sono in procinto di proclamare uno sciopero regionale in data 27 giugno 2016;
   fonti sindacali calcolano 400 esuberi, solo in Emilia Romagna, dal piano messo in atto da Poste Italiane. Si tratta di portalettere che verranno destinati ad altri servizi o mandati in pensione anticipata;
   al contempo, Poste italiane ha avviato un processo di selezione per portalettere in diverse regioni italiane, tra cui l'Emilia-Romagna. Risulta alle interroganti che nell'ambito delle assunzioni da parte di Poste Italiane nella regione Emilia Romagna, vengano esplicitamente esclusi coloro che hanno svolto il servizio per società in appalto, cosa che non è stata fatta in altre regioni e vengano assunti invece lavoratori con contratti trimestrali privi di esperienza;
   secondo fonti sindacali ci sarebbero altri contratti di appalto stipulati da Poste, con differenti scadenze, che rischiano di non essere rinnovati e di produrre altre 400 persone senza lavoro con età anagrafica medio-alta;
   a Bologna l'azienda si è ripresa alcune attività che aveva affidato alla ditta Transystem, e questo ha prodotto il licenziamento di 9 persone che hanno lavorato ininterrottamente per Poste Italiane per 8 anni e per i quali sarebbe auspicabile l'apertura di un tavolo di trattativa nazionale per riuscire a salvaguardare i posti di lavoro persi a causa dell'internazionalizzazione del servizio di recapito;
   a tal proposito, risulta agli interroganti che in altre situazioni analoghe (ad esempio, l'accordo del 31 maggio 2016 per ex lavoratori Uptime, dove Poste si è impegnata con un'intesa ad assumere quei lavoratori che non troveranno occupazione), il personale è stato tutelato dal punto di vista lavorativo e contrattuale. Risulterebbe, pertanto alle interroganti, che possano esserci le condizioni per trovare risposte occupazionali all'interno di Poste per i nove lavoratori licenziati da Transystem, in seguito all'internalizzazione del servizio voluta dal gruppo;
   secondo fonti sindacali la diminuzione del prodotto postale e la scelta d'internalizzare le lavorazioni, dove possibile, facendole fare direttamente ai lavoratori del gruppo, è una scelta che però evidenzia una contraddizione, visto che per poter svolgere il servizio in regione, Poste Italiane, nel Centro-nord, ha in essere 140 contratti a tempo determinato in scadenza al 30 giugno, che diventeranno oltre 200 dal 1o luglio, spesso oggetto di ripetute reiterazioni. Inoltre, al Cmp di Bologna, nel reparto adibito allo smistamento, ci sono 64 contratti a tempo determinato fino al 30 giugno, che diventeranno 76 per i prossimi sei mesi;
   a parere degli interroganti, è inaccettabile che persista una logica per cui anche i servizi pubblici siano assoggettati esclusivamente a criteri di redditività, dal momento che esiste un servizio universale che Poste Italiane deve garantire e che dipende non solo dalla qualità del servizio ma soprattutto dalle buone condizioni di lavoro degli occupati –:
   se il Governo non ritenga opportuno fornire dettagliati elementi in merito all'applicazione di tale piano, che rischia di far venire meno la garanzia del servizio postale universale, soprattutto nelle zone montane del Paese;
   se il Governo non reputi doveroso convocare un tavolo di confronto nazionale, al fine di salvaguardare i posti di lavoro a rischio citati in premessa, auspicando la diffusione di modalità omogenee su tutto il territorio nazionale sia dal punto di vista contrattuale che salariale, così com’è stato fatto in passato e più di recente nel Lazio con il caso dell'azienda Uptime. (5-08906)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-08906
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conservazione del posto di lavoro

servizio universale

sindacato