ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08757

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 628 del 20/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: DALL'OSSO MATTEO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/05/2016
Stato iter:
09/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 09/06/2016
Resoconto DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/05/2016

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 07/06/2016

DISCUSSIONE IL 09/06/2016

SVOLTO IL 09/06/2016

CONCLUSO IL 09/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08757
presentato da
DALL'OSSO Matteo
testo presentato
Venerdì 20 maggio 2016
modificato
Martedì 7 giugno 2016, seduta n. 633

   DALL'OSSO, SIBILIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la società nacque dallo scioglimento, nel 1987, del consorzio Inbus le cui produzioni furono trasferite alla Bredabus, società della capogruppo Breda Costruzioni Ferroviarie, controllata dall'ente pubblico Efim;
   nel 1989, Breda Costruzioni Ferroviarie acquisì la Menarini di Bologna, nata nel 1919 divenendo BredaMenarinibus;
   negli anni novanta Efim, venne posto in liquidazione coatta e le partecipazioni industriali trasferite a Finmeccanica;
   il 1o gennaio 2015 Finmeccanica ha ceduto la BredaMenarinibus alla neocostituita Industria Italiana Autobus s.p.a., partecipata all'80 per cento da King Long Italia S.p.A. e al 20 per cento dalla stessa Finmeccanica;
   il 6 maggio è stato comunicato da parte della Industria italiana autobus, la società che ha inglobato il 1o gennaio 2015 la ex Bredamenarini di Finmeccanica (a Bologna) e la ex Irisbus di Fiat (a Flumeri, Avellino), l'avvio della procedura di licenziamento collettivo per un quarto dei lavoratori in forza (46 su 184) a Bologna;
   la notizia, del tutto inattesa, arriva dopo che invece negli incontri con il Ministero dello sviluppo economico, che sta seguendo il piano di reindustrializzazione aziendale, la situazione della società era stata definita tranquilla, con la garanzia di saturazione degli organici attraverso la costruzione di 220 veicoli certi di contratti e con altri ordini a portafoglio;
   ordini e produzione sembrerebbero non mancare rendendo, sul piano industriale e delle relazioni sindacali ed istituzionali, immotivato ed inaccettabile l'annuncio dei licenziamenti;
   l'azienda dovrebbe concentrare a Bologna la realizzazione degli autobus per il trasporto urbano, riservando allo stabilimento dell'avellinese altre produzioni, come risulterebbe da un piano industriale previsto da un accordo raggiunto al Ministero dello sviluppo economico e sottoscritto anche dalla regione e dal comune di Bologna;
   la scelta adottata dall'azienda, appare inaccettabile anche perché sviluppa tensioni e conflitti sui territori che già hanno sofferto e continuano a soggiacere alla crisi;
   inoltre, per i fabbisogni produttivi in essere e per quelli connessi agli ordinativi previsti, sembra sia possibile procedere addirittura ad ulteriori assunzioni; un'opzione che contrasta fortemente con quanto risulta stia avvenendo, vale a dire le delocalizzazioni di singole produzioni ad un'importante azienda del settore, la turca Karsan;
   l'industria italiana degli autobus è controllata per l'80 per cento da King Long Italia, società importatrice degli autobus cinesi della Xiamen King Long;
   lo storico stabilimento bolognese è l'unico in Italia ad essere attivo nella produzione di autobus, vale a dire di uno dei fondamentali elementi dei sistemi di mobilità e del trasporto pubblico locale, indispensabile per qualsiasi politica di sviluppo e di programmazione territoriale e per le strategie di programmazione territoriale e le strategie di qualificazione ambientale;
   contestualmente la vicenda industriale culminata nell'inattesa ed inaccettabile comunicazione di 46 licenziamenti si confronta con uno scenario molto più vasto, che va dall'altro stabilimento di IIA ad Ufita, alle delocalizzazioni produttive ad altri operatori del settore, alla stessa proprietà di Industria Italiana autobus che oggi è ricondotta solo in parte a Finmeccanica, mentre la netta maggioranza è «della rappresentanza» italiana della cinese King Long;
   si tratta di uno scenario nel quale l'occupazione nello stabilimento emiliano-romagnolo rischia di essere sacrificato –:
   se il Governo sia a conoscenza di tale situazione;
   come il Governo intenda operare al fine di evitare l'avvio della procedura di licenziamento collettivo;
   se il Governo abbia intenzione di esercitare ogni utile iniziativa affinché trovino accoglimento le istanze alla base della protesta sindacale attivata rispetto alla comunicazione dei 46 licenziamenti;
   quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di rilanciare la produzione e, conseguentemente, l'occupazione in un settore in netto sussidio della politica ambientale secondo lo slogan per cui è preferibile utilizzare i mezzi pubblici;
   se risultino essere stati concessi finanziamenti, prestiti o altre forme di agevolazione da parte delle istituzioni statali o di altri soggetti pubblici, quali Invitalia, e se tali agevolazioni siano compatibili con i licenziamenti annunciati;
   se sia intenzione del Governo aprire presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo di confronto con l'azienda e le parti sociali;
   quale garanzia il Governo abbia intenzione di dare per salvaguardare il diritto dei lavoratori ed il diritto costituzionale al lavoro. (5-08757)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08757

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'onorevole Dall'Osso concernente la procedura di licenziamento collettivo di lavoratori dello stabilimento di Bologna della società Industria Italiana Autobus.
  Al riguardo, posso assicurare che la questione è all'attenzione del Governo e delle istituzioni locali. La regione Emilia-Romagna, espressamente interpellata, ha comunicato che la procedura di mobilità avviata il 6 maggio scorso è stata sospesa a seguito di un'intesa raggiunta tra le parti nell'incontro tenutosi lo scorso 13 maggio presso la sede regionale. In tale occasione, infatti, è stato firmato un verbale d'accordo tra i vertici della Società e i rappresentanti sindacali che prevede l'attivazione di un confronto tra l'azienda e le organizzazioni sindacali.
  Le parti hanno concordato sull'utilità di un aggiornamento del piano industriale dello stabilimento di Bologna in grado di corrispondere a quanto individuato negli impegni sottoscritti nell'accordo siglato il 17 dicembre 2014 presso il Ministero dello sviluppo economico.
  Attualmente, l'Azienda sta procedendo, come stabilito nel citato accordo a specifici incontri con le Organizzazioni sindacali utili a fornire ogni chiarimento che possa consentire una visione complessiva e puntuale della vicenda. Il primo incontro si è tenuto lo scorso 26 maggio e l'ultimo il 6 giugno scorso. Il confronto non si è ancora concluso e proseguirà nei prossimi giorni.
  In particolare, durante gli incontri, è stata ribadita la disponibilità dell'azienda a valutare di ripristinare il numero degli attuali esuberi con nuove assunzioni nei reparti produttivi da avviare conformemente all'avvenuto riassestamento del sito produttivo.
  Segnalo, inoltre, che, oltre al tavolo regionale, presso il Ministero dello sviluppo economico è stato istituito un tavolo per seguire la vicenda della società che possiede, oltre allo stabilimento di Bologna, anche quello di Flumeri, in provincia di Avellino.
  Pertanto, il Ministero dello sviluppo economico sta monitorando lo sviluppo della società, verificando sia il piano di ristrutturazione e riorganizzazione che prevede anche interventi sulla struttura occupazionale sia il piano di investimenti, che – secondo quanto comunicato dallo stesso Ministero dello sviluppo economico – potrà fruire del sostegno finanziario nell'ambito di un contratto di sviluppo recentemente approvato da Invitalia.
  Sotto l'aspetto occupazionale, il Ministero dello sviluppo economico ha precisato che l'obiettivo della società è quello di adeguare la composizione della forza lavoro (oggi troppo squilibrata a sfavore delle mansioni dirette di produzione) e non di ridurre il numero degli occupati nello stabilimento bolognese.
  È evidente, tuttavia, che il progetto imprenditoriale, potrà avere pieno successo se l'azienda sarà capace di conquistare una propria identità in un mercato nel quale, va ricordato, operano grandi imprese multinazionali che spesso sono favorite nelle gare di assegnazione di nuovi veicoli. Su questo fronte il Governo non può che agire nel pieno rispetto della legislazione in materia di appalti pubblici, auspicando che le imprese italiane siano sempre in grado di presentare modelli qualitativamente migliori sia per le motorizzazioni tradizionali, sia per i propulsori elettrici che sempre più interesseranno il mercato.
  Da ultimo, posso assicurare, sin da ora, la massima disponibilità del Ministero del lavoro a monitorare la vicenda occupazionale della Società Industria Italiana Autobus, mettendo in campo, ove necessario, tutti gli strumenti di sostegno al reddito previsti dalla vigente normativa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

trasporto pubblico

licenziamento