ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08499

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 614 del 27/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 27/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/04/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
Resoconto BELLANOVA TERESA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 03/08/2016
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/04/2016

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/08/2016

DISCUSSIONE IL 03/08/2016

SVOLTO IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08499
presentato da
GUIDESI Guido
testo presentato
Mercoledì 27 aprile 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   GUIDESI, ALLASIA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   i ritardi e le incertezze evidenziati dalla Commissione d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nelle attività di decommissioning degli impianti nucleari e nell'attuale blocco delle attività per l'individuazione del deposito nazionale, mettono in rilievo una situazione di paralisi davvero preoccupante;
   la direttiva 2011/70/Euratom, recepita dall'Italia con il decreto legislativo n. 45 del 2014, stabilisce che ogni Stato membro predisponga e trasmetta alla Commissione europea, entro il 23 agosto 2015, un programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare irraggiato e dei rifiuti radioattivi;
   l'articolo 7 del suddetto decreto legislativo ha stabilito che il programma nazionale venisse adottato, con anticipo rispetto ai termini della direttiva, entro il 31 dicembre 2014;
   nel giugno 2014, l'ISPRA ha emanato la guida tecnica n. 29, con la quale ha definito i criteri per la localizzazione del deposito nazionale, secondo la procedura prevista dal decreto legislativo n. 31 del 2010. L'aggiornamento finale della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito, è stato trasmesso al Governo il 20 luglio 2015; da allora non si ha più alcuna notizia in merito a tale documento, che sembra assolutamente riservato;
   in data 30 settembre 2015, si è svolto a Caorso un convegno sullo stato della dismissione della centrale dove è emerso chiaramente come lo stoccaggio provvisorio nel sito di Caorso sia strettamente legato alla realizzazione del deposito nazionale; tale stato di incertezza si ripercuote evidentemente non solo sulle attività di smantellamento del vecchio impianto, ma anche sullo stato d'animo delle popolazioni residenti che per anni hanno affrontato i problemi e i disagi relativi alla presenza dell'impianto;
   a Caorso, il 20 aprile 2016 stato convocato il «tavolo della trasparenza» dalla regione Emilia Romagna, dove sono emerse novità sul deposito nazionale; al tavolo, tuttavia, non si è presentato nessun Ministro invitato;
   il dubbio che emerge è che le attività di deposito temporaneo del sito di Caorso, non rilevandosi alcuna tempistica certa sul deposito nazionale, possano acquisire natura indefinita senza che, a seguito di ciò, vengano fornite sufficienti certezze sul futuro dell'impianto e sui rischi a cui sono sottoposti il territorio e la sua popolazione –:
   quali siano le tempistiche relative all'emanazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
   se il Ministro interrogato intenda fornire indicazioni sul futuro dell'impianto di Caorso e sui rischi a cui sono sottoposti il territorio e la sua popolazione, a seguito dell'indefinito prolungamento delle attività di decommissioning dell'impianto. (5-08499)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 3 agosto 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-08499

  In merito alle questioni evidenziate dall'Onorevole Interrogante nell'atto in esame, si rappresenta quanto segue.
  Il Governo ha lavorato nei mesi scorsi alla predisposizione di tutti gli atti e i programmi in grado di rispondere efficacemente all'obbligo, sancito, come noto, dalla direttiva Euratom 2011/70, per cui ciascun Paese deve farsi carico di gestire in sicurezza e dare soluzione al tema dei rifiuti nucleari prodotti nel proprio territorio. L'Italia, in ragione di ciò, ha scelto di realizzare un unico Deposito nazionale, in conformità con quanto attuato in molti altri Paesi europei.
  Nel 2014 l'ISPRA ha emanato la guida tecnica n. 29, in base alla quale la SOGIN, quale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha definito una proposta di Carta delle Aree potenzialmente idonee alla localizzazione del Deposito nazionale (CNAPI), che lo stesso ISPRA ha sottoposto a verifica.
  Il Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale dell'ISPRA, dopo aver valutato l'aggiornamento della CNAPI effettuato dalla Sogin S.p.A., ha trasmesso al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell'Ambiente la relazione finale di validazione della CNAPI comunicando di non avere ulteriori rilievi.
  A seguito dell'istruttoria condotta sulla relazione pervenuta dall'ISPRA, i Ministeri competenti stanno procedendo alla fase conclusiva dell'istruttoria, che si concretizzerà con l'emanazione del nulla osta alla Sogin S.p.A. alla pubblicazione della CNAPI. La mancata conclusione, allo stato, del procedimento di che trattasi, nei tempi previsti dall'articolo 27, comma 1-bis del D.Lgs. 31/2010, tenuto conto dell'alta valenza istituzionale che riveste il nulla osta, è dovuta alla necessità di ponderare ulteriormente i rilievi, di competenza ministeriale, che saranno contenuti nel suddetto nulla osta e che la Sogin S.p.A. dovrà recepire prima della pubblicazione della CNAPI.
  Si ritiene opportuno precisare, comunque, che il MiSE e il MATTM il 18 marzo 2016 hanno avviato il procedimento amministrativo di Valutazione Ambientale Strategica sul Programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi che contiene anche gli obiettivi generali della politica nazionale in materia, tra i quali è prevista la procedura di localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito nazionale, specificamente disciplinata dall'articolo 27 del D.Lgs. 31/2010.
  Al riguardo, preciso che il Programma Nazionale è stato inviato nel febbraio 2016 al vaglio della Commissione Europea per le conseguenti valutazioni di competenza.
  Il Ministero dell'ambiente, ha poi reso noto che nell'ambito del procedimento amministrativo di VAS, la fase di consultazione sul Rapporto preliminare con i soggetti competenti in materia ambientale (fase di scoping) si è già conclusa a fine maggio 2016 e attualmente si sta preparando il Rapporto Ambientale sui possibili impatti significativi del Programma nazionale, necessario per avviare la consultazione pubblica sul Rapporto Ambientale e sul Programma nazionale prevista anche dalla stessa Direttiva 2011/70/Euratom.
  La pubblicazione della proposta di CNAPI si collocherà in un momento sicuramente successivo alla suddetta consultazione pubblica. Il processo partecipativo che avrà inizio dalla pubblicazione della CNAPI culminerà con il «seminario nazionale», nel corso del quale verranno approfondite tutte le problematiche e gli aspetti tecnici relativi al Deposito Nazionale.
  Si giungerà poi all'istruttoria finale di approvazione della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), sulla cui base potranno essere formulate le dichiarazioni di interesse da parte delle amministrazioni regionali disponibili ad ospitare il deposito e propedeutiche agli approfondimenti tecnici di dettaglio, della durata di quindici mesi, e all'individuazione del sito definitivo, secondo le dettagliate e tassative procedure definite con il già citato articolo 27 del D.Lgs. 31/2010. Pertanto, la localizzazione del Deposito Nazionale scaturirà solo a valle di una procedura ampiamente partecipativa.
  Per quanto attiene il secondo quesito posto dall'Interrogante, evidenzio come le attività di gestione e decommissioning della Centrale di Caorso (così come del resto di tutte le centrali elettronucleari italiane), sono monitorate da diverse Amministrazioni ed Organismi Tecnici interessati, in particolare l'Ispra, la quale verifica che le attività avvengano in completa sicurezza tanto per il territorio quanto per la popolazione residente.
  In particolare, per quanto concerne l'impianto indicato nell'atto in esame, rammento che con decreto dirigenziale MiSE del 10 febbraio 2014 la Sogin S.p.A., Società partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e assoggettata al potere di indirizzo e controllo del MiSe, è stata autorizzata all'esecuzione delle operazioni di disattivazione accelerata in un'unica fase dell'impianto di Caorso, subordinate all'osservanza di una serie di prescrizioni tecniche, sotto la vigilanza del Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale dell'ISPRA. Tale provvedimento prevede che prima dell'inizio delle attività siano approvati dall'ISPRA i relativi Progetti di Disattivazione e che le operazioni siano svolte in accordo a specifici Piani Operativi da trasmettere all'ISPRA per eventuale approvazione.
  Interpellato in ordine al sito di Caorso, l'ISPRA riferisce che in relazione ai potenziali rischi per la popolazione nel 2010 si sono completate le operazioni di trasferimento in Francia, a fini di riprocessamento, del combustibile irraggiato nel quale era presente la larga parte della radioattività del sito.
  L'Istituto comunica, inoltre, che è previsto nei prossimi mesi il trasferimento all'estero, a fini di trattamento e condizionamento, dei rifiuti radioattivi rappresentati dalle resine esaurite dell'impianto, peraltro oggetto di specifica prescrizione dell'Atto di autorizzazione. Tali rifiuti rappresentano circa il 90 per cento dell'attività complessiva dei rifiuti presenti nell'impianto.
  Inoltre, l'ISPRA evidenzia che attualmente nel sito di Caorso, oltre alle normali attività di mantenimento in sicurezza dell'impianto, sono in corso importanti attività, fondamentali per il decommissioning dell'impianto, consistenti nelle citate attività di predisposizione per l'invio ad impianto estero delle resine esaurite e nel completamento della stazione di gestione materiali, necessaria al trattamento dei materiali derivanti dalle operazioni di smantellamento e nella realizzazione di un deposito provvisorio all'interno dell'Edificio Turbina. Tale stazione di stoccaggio provvisorio dei rifiuti permetterà di adeguare i depositi esistenti sul sito in modo da assicurare con elevati standard di sicurezza lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti sul sito, nell'attesa della disponibilità del Deposito nazionale. Alle suddette attività seguiranno le operazioni di smantellamento proprie della parte nucleare dell'impianto.
  Il Ministero dello sviluppo economico, per quanto di competenza, porrà l'attenzione dovuta sul corretto svolgimento dell'iter di decommissioning relativo al sito di Caorso, con l'obiettivo di riportarlo allo stato così detto di green field, affinché la conseguente riconversione si trasformi in una opportunità di rilancio per il territorio interessato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

scorie radioattive

combustibile nucleare