ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08497

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 613 del 26/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2016
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2016
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2016
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2016
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 26/04/2016
Stato iter:
27/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/04/2016
Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/04/2016
Resoconto RUGHETTI ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 27/04/2016
Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/04/2016

SVOLTO IL 27/04/2016

CONCLUSO IL 27/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08497
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Martedì 26 aprile 2016, seduta n. 613

   NUTI, CECCONI, COZZOLINO, DIENI, TONINELLI e D'AMBROSIO. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   il segretario della Presidenza del Consiglio dei ministri, Paolo Aquilanti, tramite propria disposizione del 20 aprile 2015, ha disposto la creazione di un «Comitato per la ricognizione di beni e servizi stipulati o eseguiti dal 2010 al 2015, composto dal Capo del Dipartimento per le politiche di gestione, promozione e sviluppo delle risorse umane e strumentali, dal Capo dell'Ufficio del bilancio e per il riscontro di regolarità amministrativo-contabile e dal Capo dell'Ufficio controllo interno, trasparenza e integrità», che avrebbe dovuto presentare al segretario generale stesso, entro il 30 maggio 2015, una relazione sulla ricognizione effettuata e formulare eventuali proposte; tuttavia, di tale relazione non si ha alcuna contezza, come già denunciato con atto di sindacato ispettivo n. 4-09463, ancora senza risposta;
   in particolare, il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, recepito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri tramite proprio decreto del 1o marzo 2011 poi modificato dal decreto 21 giugno 2012, creava e disciplinava, all'interno di ogni pubblica amministrazione, gli organismi indipendenti di valutazione delle performance, ai quali conferiva funzioni fondamentali per garantire il buon andamento degli enti pubblici, e disponeva che questi dovessero essere composti da tre soggetti (che secondo la delibera CiVIT n. 12 del 2013 dovevano essere almeno uno con adeguata esperienza all'interno dell'amministrazione interessata e di componenti con conoscenze utili a favorire processi di innovazione), per la durata triennale senza che fosse prevista la decadenza automatica al rinnovarsi degli organi di indirizzo politico-amministrativo designanti, al cui controllo l'organismo Indipendente di valutazione è sottoposto;
   invece nei fatti, come già denunciato con atto di sindacato ispettivo n. 4-09584, ancora senza risposta, l'ufficio di controllo interno, trasparenza e integrità, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è composto da tre soggetti che possono essere scelti esclusivamente all'interno della Presidenza medesima, senza possibilità di includere componenti in possesso di conoscenze tecniche e capacità utili a favorire processi di innovazione all'interno dell'amministrazione medesima; è sottoposto al sistema dello spoil system, e quindi i membri dell'ufficio decadono automaticamente con la decadenza dell'organo politico-amministrativo, essendo composto da dirigenti apicali che cessano dalle proprie funzioni entro 90 giorni dal voto di fiducia al Governo (articolo 19 comma 3 del decreto legislativo n. 165 del 2001); è sottoposto al controllo del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri invece che del Presidente del Consiglio stesso, il quale costituisce al di fuori di ogni dubbio, il vertice politico-amministrativo di codesta pubblica amministrazione;
   inoltre, il citato decreto legislativo n. 150 del 2009, stabilisce alcune norme, recepite dalla Presidenza del Consiglio dei ministri tramite decreto 25 maggio 2011, n. 131, relative alla relazione sulla performance: entro il 30 giugno di ogni anno deve essere pubblicata, garantendo trasparenza e pubblicità, tale relazione che evidenzia, a consuntivo, con riferimento all'anno precedente, i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati e alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti, e il bilancio di genere realizzato; inoltre, sempre secondo quanto stabilito dal richiamato decreto del maggio 2011, articolo 3, comma 4, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha l'obbligo di definire e adottare un sistema per la misurazione e la valutazione della performance;
   tuttavia nei fatti, come già denunciato con atto di sindacato ispettivo n. 4-09592, ancora senza risposta, non risulta che la Presidenza del Consiglio dei ministri abbia mai proceduto a pubblicare, completamente o comunque nei termini stabiliti, all'interno della sezione trasparenza del proprio sito web queste relazioni sulla performance, mentre il sistema di misurazione e valutazione della performance vigente è stato approvato con decreto del 27 novembre 2003, molti anni prima dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 150 del 2009 che riforma il sistema di valutazione delle performance, e del decreto che ne recepisce le norme del 2011;
   infine, il citato decreto del maggio 2011, articolo 3, comma 2, stabilisce che «entro il 31 gennaio gli organi di indirizzo politico amministrativo emanano direttive annuali per l'azione amministrativa e la gestione delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in coerenza con i documenti di programmazione finanziaria e di bilancio e tenuto conto delle risultanze del controllo di gestione, individuando gli indirizzi e gli obiettivi strategici e operativi, nonché gli indicatori necessari per la misurazione della relativa attuazione»;
   tuttavia, come già denunciato con atto di sindacato ispettivo n. 4-10819, ancora senza risposta, scorrendo la sezione trasparenza del sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, emergerebbe che nessuna direttiva sia stata emanata entro i tempi prescritti dalla legge negli ultimi tre anni, e addirittura nessuna direttiva è stata pubblicata per l'anno in corso;
   guardando le schede obiettivo per ogni dipartimento, allegate alla direttive medesime, si può facilmente notare come, nelle varie programmazioni operative, vengano previste fasi che teoricamente si sarebbero dovute concludere, con i relativi output, ancora prima dell'emanazione della direttiva stessa: appare chiaramente contraddittoria, dunque, la possibilità di realizzare obiettivi programmati su un orizzonte temporale di 12 mesi e, ancor più, la «temporizzazione» della produzione di output, prima che gli effetti giuridici della direttiva possano dispiegarsi (registrazione della Corte dei conti);
   in un contesto simile, non si capisce su quali basi potrà avvenire la valutazione delle performance dei dirigenti, i quali, forse, non riusciranno a portare a termine i propri obiettivi in tempo utile o con risultati qualitativi accettabili, avendo a disposizione meno della metà del tempo stimato all'interno della direttiva medesima;
   inoltre, risulterebbe impossibile assicurare, a giudizio degli interroganti, ai sensi del comma 3 dell'articolo 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 131 del 2011, «l'effettuazione, in corso di esercizio, del monitoraggio dell'attuazione degli obiettivi di cui al comma 2, anche ai fini dell'attivazione di eventuali interventi correttivi»;
   la Presidenza del Consiglio dei ministri è stata investita, anche recentemente, da fatti di malamministrazione e corruttela che hanno avuto anche gravi risvolti giudiziari — si citano, a titolo esemplificativo e non esaustivo l'arresto del generale dei carabinieri Antonio Ragusa, dirigente presso la Presidenza del Consiglio, i collegamenti di uffici della Presidenza del Consiglio con il pregiudicato Luigi Bisignani, l'arresto nel dicembre del 2015 dell'imprenditore David Biancifiore per presunti appalti truccati presso la Presidenza stessa;
   i dati attualmente pubblicati risultano essere confusionali, in quanto non permettono di capire chi e in quale misura abbia realmente ottenuto le indennità di risultato, al fine anche di comprendere quali siano effettivamente i dirigenti più efficienti, come tra l'altro evidenziato in un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 20 aprile 2016: infatti, è disponibile solo un generico dato medio che non dà conto di quanti siano dirigenti e quanto ognuno di essi realmente percepisca, con la concreta possibilità che vi siano enormi distanze tra quanto stanziato ed erogato per i dirigenti apicali e i restanti;
   non è neppure dato sapere qual è il sistema di misurazione della performance impiegato e quale parte del punteggio sia riservato al giudizio discrezionale del valutatore, sia per quanto riguarda i dirigenti apicali che per quanto attiene ai dirigenti di prima e seconda fascia;
   inoltre, dai dati pubblicati non si evincerebbero alcune informazioni di fondamentale importanza secondo gli interroganti: le indennità di risultato massimali anche per i dirigenti di seconda fascia; se e in quale misura i dirigenti allocati alle dirette, dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero dei sottosegretari e dei Ministri senza portafoglio, abbiano ottenuto indennità di risultato; se l'indennità di risultato sia legata solo a obiettivi di direttiva ovvero anche a obiettivi di altra natura ovvero un mix tra questi ultimi due tipi;
   preme agli interroganti sottolineare che l'assenza di organi o sistemi di controllo e valutazione dell'operato degli uffici, nonché di una loro posizione autonoma per maggiore efficacia e incisività, è terreno fertile per l'incremento di fenomeni di malamministrazione, iniquità e corruzione –:
   quali iniziative si intendano adottare perché sia pienamente rispettata la normativa di cui in premessa, in particolar modo dalle amministrazioni di vertice, inclusa la Presidenza del Consiglio dei ministri, evitando a tutti i livelli situazioni che rischiano di esporre gli organi interessati a fenomeni di malamministrazione e corruttivi. (5-08497)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-08497
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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