ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08372

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 605 del 11/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 11/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOMBASSEI ALBERTO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/04/2016
Stato iter:
13/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/04/2016
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 13/04/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 13/04/2016
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/04/2016
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/04/2016

SVOLTO IL 13/04/2016

CONCLUSO IL 13/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08372
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Lunedì 11 aprile 2016, seduta n. 605

   GALGANO e BOMBASSEI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Nestlé-Perugina è un'azienda che rappresenta la storia industriale della città di Perugia e dell'Umbria e una delle realtà imprenditoriali più significative per la regione, nonché un punto di riferimento per l'occupazione e l'intera economia del territorio;
   Perugina è un marchio storico dei prodotti dolciari italiani: l'azienda alimentare, specializzata nel settore della produzione di cioccolato e nella produzione e vendita di prodotti dolciari, venne fondata a Perugia il 30 novembre 1907 da Francesco Buitoni, Annibale Spagnoli, Leone Ascoli e Francesco Andreani che costituirono la «Società Perugina per la fabbricazione dei confetti». Successivamente, arrivarono i prodotti da raccolta e dall'iniziale laboratorio artigianale si passò, nel 1913, al primo stabilimento situato alla periferia della città;
   la ripresa post-bellica dei consumi, seguita dal boom economico, accentuò l'idea di trasformare il cioccolato da prodotto da regalo in un vero e proprio prodotto alimentare; tra il 1953 ed il 1962 la produzione nazionale duplicò e quella di Perugina quintuplicò, rendendo inadeguato il vecchio stabilimento. Nel 1963 iniziò l'attività produttiva dell'attuale stabilimento di San Sisto (PG);
   la crisi petrolifera del 1973, l'inflazione, il peso degli oneri finanziari incisero sull'evoluzione societaria: alla IBP (Industrie Buitoni Perugina), una sorta di holding familiare con un peso preponderante della famiglia Buitoni, successe la CIR di Carlo De Benedetti (1985) con l'obiettivo di creare una global corporation alimentare. Il mondo politico ed industriale ostacolò l'inglobamento della Sme, società che accorpava le partecipazioni pubbliche in campo alimentare, e impedì al progetto di decollare. Di fronte alla prospettiva di ripiegare su mercati di nicchia, l'industriale preferì nel 1988 cedere la proprietà del gruppo alla Nestlé;
   oggi Perugina costituisce la divisione dolciari della Nestlé italiana e nello stabilimento di San Sisto si producono importanti marchi quali Baci Perugina, Nero Perugina, Latte Perugina, Ore Liete, Rossana e Galak esportati in 55 Paesi con circa 300 milioni di pezzi venduti ogni anno;
   attualmente lo stabilimento della Perugina Nestlé di San Sisto impiega circa mille dipendenti (di cui 860 nei livelli produttivi) che dal 1o settembre 2015 sono in contratto di solidarietà della durata di ventiquattro mesi;
   questo contratto di solidarietà è stato ottenuto dai dipendenti dopo un lungo confronto della dirigenza Nestlé con Confindustria ed i sindacati, a seguito dell'annuncio dell'azienda di volere la cassa integrazione per 867 unità dello stabilimento dolciario di San Sisto, a causa della forte contrazione dei consumi dovuta all'attuale crisi economica, con conseguente riduzione dei volumi produttivi e delle commesse;
   nello specifico, l'accordo sottoscritto prevede l'apertura del contratto di solidarietà per tutto l'anno per i profili intermedi, impiegati e quadri, con un impiego mensile medio del 25 per cento e con un tetto massimo individuale mensile del 50 per cento. Per gli altri profili l'attuazione del contratto di solidarietà è demandato alla stipula del calendario di lavoro che, come tutti gli a i, dovrà circoscrivere il periodo di curva bassa dello stabilimento; anche per questi, nei mesi in cui sarà attuato il contratto di solidarietà vige il tetto massimo individuale del 50 per cento;
   nei mesi scorsi, le rappresentanze sindacali unitarie hanno denunciato agli organi di informazione il preoccupante calo della produzione, la dismissione di produzioni perché considerate troppo costose e fuori mercato, la perdita di commesse, i mancati investimenti in nuovi prodotti e tecnologie, la mancata assunzione di lavoratori stagionali anche nei periodi di picco dell'attività produttiva, il ricorso da parte dell'azienda agli ammortizzatori sociali e ai contratti di solidarietà per sopperire al calo della produzione;
   da notizie apparse sulla stampa si è appreso che i sindacati hanno definito la situazione allo stabilimento di San Sisto della Perugina Nestlé «drammaticamente pesante» e la Rsu, ha annunciato in una nota di essere stata informata che le previsioni per il 2015 dei volumi produttivi saranno ulteriormente in calo rispetto all'anno precedente e, «per la prima volta nella storia della fabbrica, si assesteranno ben al di sotto delle 25.000 tonnellate». Per il sindacato l'azienda subirà un «forte calo di lavoro», sommato alle «varie perdite avute negli ultimi anni». La rappresentanza sindacale ha ribadito con forza che «esistono tutte le condizioni per un rilancio della Perugina e dei suoi marchi, quello che però manca è l'impegno concreto da parte di Nestlé»;
   a febbraio la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, hanno incontrato l'amministratore delegato della multinazionale Gianluigi Toia, il direttore generale della divisione dolciaria Corrado Castrovillari e il direttore dello stabilimento di San Sisto François Pointet, che hanno annunciato che «in un contesto di mercato domestico difficile, il Gruppo Nestlé sta lavorando ad un piano industriale e commerciale finalizzato al rilancio della produzione e alla crescita sostenibile del business nel lungo periodo, a garanzia della continuità occupazionale nella fabbrica di San Sisto»;
   a distanza di sei mesi, tuttavia, le organizzazioni sindacali sono tornate a denunciare che, ancora una volta, «il silenzio della Nestlé è ormai intollerabile e la vertenza adesso sfocia in un vero e proprio stato di agitazione che chiamerà in causa anche il Ministero dello sviluppo economico. Abbiamo ancora un anno di solidarietà — hanno ribadito – ma questo non ci deve far stare tranquilli, il contratto di solidarietà non è la soluzione del problema, ma un semplice tampone. Adesso è il momento di pensare al futuro della Perugina, altrimenti tra un anno ci troveremo a ragionare su tagli da lacrime e sangue»;
   il piano della Nestlé prevedeva l'esubero di 220 lavoratori al termine del contratto di solidarietà e i sindacati hanno evidenziato come «visto che i volumi produttivi continuano a calare, il timore è che se non ci sarà un repentino cambio di tendenza, gli esuberi possano anche aumentare». Da qui la paura di dover fronteggiare almeno 300 tagli. Per questo le organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e richiedere al Ministero dello sviluppo economico la convocazione di un tavolo di crisi;
   a seguito di tali istanze, il 27 agosto 2015 il Ministero dello sviluppo economico ha annunciato che la situazione dello stabilimento Nestlé Perugina di San Sisto sarà fra gli argomenti al centro dell'incontro istituzionale promosso con la multinazionale Nestlé per esaminare le prospettive produttive del Gruppo in Italia;
   il 7 ottobre 2015 si è svolto l'incontro al Ministero dello sviluppo economico tra Governo, regione Umbria, comune di Perugia, il responsabile delle relazioni industriali di Nestlé Italia, Gianluigi Toia, e il direttore corporate affairs, Manuela Kron, che hanno illustrato la strategia della multinazionale per lo stabilimento di San Sisto: rilancio del canale pasticceria e una sempre maggiore focalizzazione sull’export, facendo leva sui prodotti iconici del marchio Perugina;
   il 10 febbraio 2016, nella sede di Confindustria a Perugia, le Rsu della Perugina hanno presentato il loro piano industriale alla multinazionale. Tra le proposte il rilancio dei comparti caramelle e confiserie, l'introduzione della produzione delle cialde del caffè per superare la stagionalità del cioccolato e una politica di marketing spinta per promuovere i prodotti di San Sisto;
   il 2 marzo 2016 è toccato a Nestlé, sempre nella sede di Confindustria del capoluogo umbro, presentare il proprio piano industriale per la Perugina. È stato il capo mercato Italia, Leo Wencel, ad annunciare investimenti complessivi per 60 milioni di euro in tre anni sullo stabilimento con prodotto portante il famoso «Bacio», nessun esubero, nuova struttura manageriale e innovazione delle tecnologie produttive e del modello organizzativo. In particolare, il «Bacio» sarà utilizzato come brand anche per lanciare il marchio Perugina sui mercati esteri: a questo scopo, Nestlé ha varato la Confectionery International Business Unit, che sarà guidata da Valeria Norreri, nota per il rilancio dell'acqua San Pellegrino. La nuova Business Unit nasce all'interno della divisione dolciari di Nestlé Italiana, di cui Business Executive Manager sarà Bruno Emmenegger;
   caute sono state le reazioni di istituzioni e sindacati dello stabilimento di San Sisto che, pur riconoscendo l'importanza degli investimenti annunciati dalla multinazionale, hanno evidenziato la totale contrarietà alla possibile cessione degli storici marchi Rossana e Ore Liete, ritenuti da Nestlé non redditizi e dunque non inclusi nella strategia di rilancio;
   quali iniziative di competenza intenda il Governo adottare per salvaguardare nel territorio umbro la produzione dei marchi storici Rossana e Ore Liete e quali ulteriori misure intenda mettere in atto in relazione alla vertenza Perugina-Nestlé per tutelare un'azienda vitale per il tessuto produttivo cittadino e regionale, già marcatamente colpito dalla crisi industriale in corso, e scongiurare gravi conseguenze economiche, sociali e occupazionali. (5-08372)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 aprile 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-08372

  In via preliminare ricordo, come peraltro anche detto dall'Onorevole Interrogante, che il Gruppo Nestlè è presente in Italia dal 1875 e con i suoi ulteriori settori di attività (San Pellegrino, Purina, Nespresso, Nestlè Nutriton, Nestlè Health Science, Nestlè Professional) impiega nel nostro Paese 5.500 dipendenti distribuiti in 13 stabilimenti.
  Il Ministero dello sviluppo economico, preoccupato per il perdurare delle problematiche dello stabilimento di S. Sisto, ha provveduto a convocare il Gruppo in questione presso il Ministero medesimo, anche alla presenza delle rappresentanze sindacali sia nazionali che territoriali.
  In tale sede, la Nestlè ha ribadito l'importanza delle produzioni italiane per la multinazionale e ha confermato lo stabilimento di S. Sisto come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all'interno del Gruppo. La propria strategia di sviluppo commerciale, infatti, è indirizzata non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita dei mercati esteri con interessanti opportunità di controstagionalità della produzione.
  La strategia di sviluppo dell'Azienda prende in considerazione anche il settore della nuova confiserie, dato il calo dei volumi produttivi verificatosi negli ultimi anni.
  Riguardo, invece, il settore dei gelati e della surgelazione, la Nestlè ha accennato ad una trattativa in corso, ma non ancora definitiva, che avrebbe l'obiettivo di creare un'alleanza industriale con un altro soggetto imprenditoriale interessato.
  Inoltre, per quanto riguarda le acque minerali (San Pellegrino), il Gruppo medesimo ha informato che continuerà a supportare il Programma di valorizzazione di tale prodotto che è diventato un «marchio» noto in tutto il mondo.
  Nello specifico dello stabilimento Perugina di S. Sisto, sono previsti investimenti destinati all'ammodernamento del polo produttivo e all'introduzione di nuove tecnologie, tali da rispondere alle necessità di mercati sempre più sfidanti. Uno dei punti di forza sarà il rilancio del Bacio Perugina affidato alla manager che ha portato al successo l'Acqua San Pellegrino.
  In merito all'occupazione, come già noto, sono in corso contratti di solidarietà biennali con decorrenza dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2016. La Società, come ha informato il Ministero del Lavoro, ha infatti stipulato con le Organizzazioni Sindacali in data 25/08/2014, un contratto di solidarietà per 24 mesi per il periodo sopraindicato, a seguito della dichiarazione di esubero di personale pari a 210 unità.
  Per gestire detti esuberi si è concordato di procedere ad una riduzione media dell'orario di lavoro del CCNL applicato, pari al 23,66 per cento nei confronti di 861 lavoratori dipendenti del sito in parola.
  A fronte di tale contratto di solidarietà, il Ministero del Lavoro ha informato che, con proprio decreto, ha provveduto ad autorizzare la corresponsione del trattamento di integrazione salariale per il periodo che va dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2015 in favore di un massimo di 861 lavoratori che hanno avuto la riduzione oraria su un organico di 3.424 unità.
  Da ultimo, il medesimo Ministero ha comunicato che è stata concessa la proroga del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1 settembre 2015 al 31 agosto 2016, in favore di 826 unità lavorative su un organico totale pari a 3119 dipendenti.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà, comunque, a monitorare l'andamento delle produzioni della multinazionale in Italia, rendendosi disponibile fin da ora ad attivarsi prima della scadenza dei contratti di solidarietà, al fine di individuare un percorso che consenta di superare l'attuale momento, verificando ogni possibile soluzione affinché questa importante realtà produttiva possa continuare ad operare nel territorio umbro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

marcatura

stabilimento