ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08078

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 587 del 10/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/03/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/03/2016
Stato iter:
31/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2016
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 31/03/2016
Resoconto TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/03/2016

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/03/2016

DISCUSSIONE IL 31/03/2016

SVOLTO IL 31/03/2016

CONCLUSO IL 31/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08078
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo presentato
Giovedì 10 marzo 2016
modificato
Lunedì 14 marzo 2016, seduta n. 589

   TRIPIEDI, COMINARDI, CIPRINI, CHIMIENTI, DALL'OSSO, BUSTO, DA VILLA, SIMONE VALENTE, VACCA, BRESCIA, LOMBARDI, DI BENEDETTO, MARZANA, RIZZO e FRACCARO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   in data 4 marzo 2016, veniva pubblicato sul sito « lombardia5stelle.it» un video di denuncia realizzato grazie alla collaborazione tra il gruppo nazionale e quello della regione Lombardia del M5S, prodotto con l'intento di portare all'attenzione di tutti una questione mai prima d'ora denunciata, ossia quella delle inaccettabili condizioni contrattuali e di mancanza di diritti a cui sono sottoposti quotidianamente molti assistenti bagnanti (volgarmente detti bagnini) ed istruttori di nuoto che prestano il loro servizio nelle piscine del nostro Paese;
   nel video, intervallati agli interventi del deputato Davide Tripiedi e del consigliere della regione Lombardia Dario Violi, entrambi del M5S, sono riportate le dichiarazioni di alcuni assistenti bagnanti ed istruttori di nuoto, ripresi in forma anonima per tutelare la loro privacy;
   i lavoratori in oggetto, a causa del perdurare della crisi economica che ha fatto perdere loro il primo impiego, svolgono questa professione il più delle volte sottopagata, come unico impiego, con le logiche conseguenze del caso;
   nel filmato, tutti i lavoratori intervistati che da anni svolgono questa professione, definiscono la loro condizione contrattuale «a dir poco vergognosa» e «anticostituzionale». Da contratto, ai lavoratori non vengono riconosciute le retribuzioni per le ore di assenza per malattia, ferie, infortuni, maternità, licenze matrimoniali, tredicesime o quattordicesime, oltre al fatto che in futuro non verrà riconosciuto loro il trattamento pensionistico a causa dei mancati contributi. Uno degli operatori degli impianti natatori intervistati ha ricordato che, a causa delle chiusure nelle festività, i mesi di lavoro continui si riducono a 5 o 6, con la conseguenza di avere paghe complessive ancor più esigue, mentre un'altra lavoratrice ha denunciato il fatto di non avere mai ricevuto un aumento di stipendio in 15 anni di attività;
   avendo dei cedolini in sostituzione delle regolari busta paga di fine mese, ai dipendenti in oggetto non vengono riconosciute le garanzie sufficienti per, ad esempio, l'affitto o l'acquisto di una casa o di un'automobile;
   per le categorie indicate, non vi sono associazioni sindacali atte a tutelare i diritti dei lavoratori;
   nel filmato viene specificato che le paghe nette orarie degli assistenti bagnanti ed istruttori di nuoto, vanno da un minimo di 4 ad un massimo di 9 euro. Ciò comporta, per diversi di loro, la scelta obbligata di dover lavorare in più impianti per un numero spropositato di ore mensili, al fine di ottenere un compenso accettabile per poter vivere in maniera dignitosa. Uno dei lavoratori intervistati, ha denunciato che per ottenere uno stipendio che riesca a superare seppur di poco i 1.000 euro mensili, un bagnino o un istruttore di nuoto debba lavorare 10-12 ore al giorno, ricordando però che sono pochi i lavoratori ad avere queste possibilità;
   la FIN (Federazione italiana nuoto) è una federazione del CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) ente posto sotto la vigilanza del Consiglio dei ministri. La FIN è un'associazione senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto privato che si occupa di promozione, organizzazione e diffusione delle discipline natatorie (nuoto, tuffi, pallanuoto, nuoto sincronizzato, nuoto per salvamento), nonché di tutte le attività a ciò finalizzate;
   la FIN è un'associazione sportiva dilettantistica che si avvale anche di assistenti bagnanti e di istruttori di nuoto, persone in possesso di specifiche conoscenze e di esperienza nell'attività di salvamento ed assistenza ai bagnanti, operanti presso gli impianti natatori ove è presente la stessa federazione. Gli assistenti bagnanti ed istruttori di nuoto lavorano tutti, in maniera diretta o indiretta, per la FIN;
   per evitare il problema economico che l'assunzione dei lavoratori porterebbe alle associazioni sportive, molte di queste licenziano all'undicesimo mese di lavoro gli assistenti bagnanti ed istruttori di nuoto, riassumendoli a partire dal termine del dodicesimo mese. Ciò risulta essere un vantaggio per il datore di lavoro che, utilizzando questo escamotage, non assume mai in maniera definitiva il lavoratore che rimarrà sempre con il medesimo contratto per lui assolutamente svantaggioso a causa dei problemi e delle mancanze di diritti contrattuali sopraindicate. Questo in conseguenza del fatto che per molti di loro il contratto rientra nella categoria di collaborazione sportiva dilettantistica. Tale contratto comporta che per ogni lavoratore, superato l'importo annuo di guadagno di 7.500 euro pari a 625 euro mensili, vi siano le trattenute Irpef da pagare di circa il 23 per cento. Queste trattenute rimangono in carico al lavoratore stesso, dato che generalmente non vengono riconosciute dalle associazioni sportive per le quali lavorano. Più nello specifico, i compensi per gli assistenti bagnanti e gli istruttori di nuoto, rientrano nella disciplina del rapporto di collaborazione sportiva dilettantistica, di cui all'articolo 67 del T.U.I.R., lett. m), del decreto del Presidente della Repubblica 917 del 1986. Ciò comporta che per le categorie di lavoratori sopraindicati, i compensi per collaborazioni erogati da una società sportiva dilettantistica come la FIN, sono soggetti a ritenuta Irpef a titolo di imposta per un imponibile che parte dalla cifra di 7.500 euro annui (fino a tale limite i compensi sono totalmente esenti), oltre la quale le ritenute passano a carico del lavoratore indicato. A ciò consegue che la quasi totalità delle società sportive interrompano i loro contratti con i dipendenti assoggettati a tale trattamento prima della chiusura del dodicesimo mese dall'assunzione, per poi procedere con una nuova assunzione sempre dei medesimi soggetti e sempre con contratti inferiori a dodici mesi. Tale espediente, permette alle società sportive di non pagare alcuna contribuzione sulla maggior parte dei lavoratori appartenenti alla stessa;
   le categorie di lavoratori sopraindicate, hanno l'obbligo, pena la non abilitazione alla loro professione, di rinnovare il brevetto di istruttore di nuoto ogni anno, pagando di tasca propria la cifra di 70 euro, e quello di assistenti bagnanti ogni tre anni, pagando la cifra di 85 euro, più le spese dell'annesso certificato medico. Tali brevetti, nella maggior parte dei casi, non comportano alcun esame scritto o orale o prove fisiche che attestino le capacità degli esaminandi. Le somme versate dai lavoratori per i brevetti, vengono percepite dalla FIN;
   bagnini ed istruttori di nuoto ricoprono un ruolo educativo nei confronti di chi nuota e all'interno delle piscine le loro responsabilità sono elevatissime. Nel malaugurato caso in cui possa succedere qualcosa di grave ai natanti e i bagnini non siano presenti a soccorrerli, questi ultimi possono anche incorrere in provvedimenti di tipo penale. Per questo motivo, i lavoratori hanno denunciato, nel video sopra richiamato, che responsabilità del genere andrebbero adeguatamente remunerate;
   gli assistenti bagnanti e gli istruttori di nuoto, oltre al loro importante lavoro di responsabilità, ricoprono anche un ruolo socialmente utile come quello della corretta crescita e l'aiuto morale di individui più deboli come bambini o disabili, tramite i corsi a loro dedicati;
   nel suddetto filmato, il consigliere regionale Dario Violi, ricorda che all'interno degli impianti, troppo spesso i lavoratori in oggetto sono in numero non adeguato per una giusta sorveglianza dei bagnanti e che per le questioni delle responsabilità sopraindicate, rischiano di proprio per scelte sbagliate di chi li assume in numero così esiguo. Inoltre, sempre Violi ricorda che il genere di lavoro svolto può rivelarsi molto dannoso per la loro salute, visto che le sostanze disinfettanti disciolte nell'acqua della piscina e sempre presenti nell'aria, possono diventare estremamente nocive per la salute dei lavoratori, provocando problemi respiratori a molti di questi;
   in data 22 dicembre 2015, sul sito «confederazionedellosport.it», si apprendeva la notizia che la Confederazione italiana dello sport-Confcommercio imprese per l'Italia, con la partecipazione di Confcommercio Milano, di Confcommercio Roma e con l'assistenza tecnica della Confcommercio Imprese per l'Italia, i sindacati SLC-CGIL, FISASCAT-CISL e UILCOM-UIL, hanno sottoscritto il nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti del mondo sportivo, compresi gli operatori dei centri o siti natatori. Sempre nel sito veniva specificato che il documento indicato non risulta essere un accordo di rinnovo del precedente testo contrattuale, bensì un nuovo contratto che definisce ex novo la disciplina dei rapporti di lavoro per i dipendenti degli impianti e delle attività sportive profit e no profit. Con il nuovo contratto, vengono «adeguati gli istituti contrattuali alle novità legislative intervenute nell'ultimo decennio e le esigenze effettive del settore che necessitava di una maggiore flessibilità a sostegno di forme di occupazioni stabili e coerenti con il contesto, di riferimento.» Va, tuttavia fatto notare che l'esistente contratto in questione risulta essere, per dicitura, un'ipotesi di accordo di contratto collettivo nazionale di lavoro, contrariamente da quanto dichiarato dai proponenti il nuovo contratto;
   agli interroganti fa specie venire a conoscenza dell'esistenza di un contratto o di un'ipotesi di contratto che, per le diverse esperienze lavorative raccontate dai diretti interessati del settore, di fatto non è stato applicato;
   per tutto quanto sopra riportato, sempre a giudizio degli interroganti vi è un'ingiusta collocazione, a livello normativo, della posizione dei lavoratori sopraindicati che per mansioni, competenze e responsabilità coperte, risultano avere inappropriati diritti e compensi per il tipo di lavoro da loro svolto. Risulta inaccettabile per gli interroganti il trattamento contrattuale a loro riservato, come inaccettabile è l'assenza dello Stato nei confronti di quello che risulta essere, a tutti gli effetti, un sin troppo silente «sfruttamento» di personale lavorativo –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopraindicati e se non intenda assumere iniziative per regolamentare il settore sopraindicato, monitorando, per quanto di competenza, l'applicazione in maniera effettiva del nuovo contratto collettivo nazionale a tutti gli assistenti bagnanti ed istruttori di nuoto, considerando come primo principio un più congruo stipendio comparato alle responsabilità civili e penali e al ruolo sociale ed educativo dei lavoratori in questione;
   vista l'esistenza da decenni a questa parte di contratti nazionali di lavoro per le categorie sopraindicate, se risulti per quale motivo questi non siano stati applicati e, anche nel caso lo fossero stati, per quale motivo non siano stati svolti accertamenti in merito, per quanto di competenza, per verificarne l'effettiva applicazione, ancor più in considerazione del fatto che quella presa in esame risulta essere una categoria di lavoratori molto vasta e conosciuta.
(5-08078)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-08078
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

contratto

contratto collettivo