ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07722

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 566 del 10/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 10/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
QUARANTA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
MELILLA GIANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 10/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/02/2016
Stato iter:
25/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/05/2016
Resoconto BELLANOVA TERESA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 25/05/2016
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/02/2016

DISCUSSIONE IL 25/05/2016

SVOLTO IL 25/05/2016

CONCLUSO IL 25/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07722
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Mercoledì 10 febbraio 2016, seduta n. 566

   RICCIATTI, FERRARA, AIRAUDO, PLACIDO, GREGORI, PIRAS, QUARANTA, MELILLA, DURANTI, SANNICANDRO e KRONBICHLER. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   secondo l'ufficio studi di Confartigianato, che ha elaborato i dati Unioncamere-Infocamere relativi alla natalità/mortalità delle aziende nel 2015, nel corso dell'anno esaminato, si è registrato un saldo negativo di 147 imprese artigiane (950 le imprese che hanno chiuso a fronte delle 803 nuove iscritte);
   il dato, comparato con l'anno precedente, mostra come il numero di cessazioni sia rimasto quasi invariato (940) mentre ad essere calato è il numero di nuove imprese (nel 2014 ammontavano a 859);
   tali rilevazioni segnalano come, sul fronte delle micro e piccole imprese, che costituiscono una importante parte del tessuto produttivo delle Marche, permangano forti difficoltà nel superare la crisi economica;
   secondo il presidente di Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino, Vladimiro Belvederesi, a pesare su questa categoria di imprese sono soprattutto le di difficoltà nell'accesso al credito, l'eccessiva pressione fiscale, numerosi adempimenti burocratici ritenuti inutili (Il Corriere Adriatico, 9 febbraio 2016) –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato, in riferimento al territorio marchigiano, per incentivare la nascita di nuove imprese;
   quali iniziative intenda adottare al fine di arrestare la «mortalità» di imprese di piccole dimensioni. (5-07722)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 25 maggio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07722

  Il Governo è fortemente impegnato nel rilancio industriale del paese.
  Per tornare a crescere le nostre imprese devono migliorare e rafforzare la competitività in uno scacchiere globale in cui la concorrenza si fa sempre più agguerrita.
  In un Paese trasformatore come il nostro, privo di materie prime a buon mercato, per non perdere quote di mercato e per continuare ad avere un ruolo di primo piano nella nuova scena mondiale non esistono alternative all'innovazione e all'avanzamento tecnologico.
  Per sostenere la competitività delle imprese italiane, diventa quindi essenziale riuscire a rilanciarne il ciclo degli investimenti produttivi, anche attraverso una corretta allocazione del capitale finanziario (di rischio e di debito).
  L'azione del Governo è quindi concentrata a riattivare il ciclo degli investimenti, orientarli verso attività innovative, creare le condizioni migliori perché possano realizzarsi, e favorire un ecosistema a supporto dell'impresa in grado di spingere la propensione a innovare.
  In particolare, si segnala l'introduzione nella legge di Stabilità 2015 del credito d'imposta per la ricerca e lo sviluppo, riconosciuto alle imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo in misura pari al 25 per cento delle spese incrementali sostenute rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. La misura del credito è elevata al 50 per cento per le spese relative al personale altamente qualificato. Sono agevolabili anche i costi sostenuti per il personale non «altamente qualificato» impiegato nelle attività di ricerca eleggibili.
  Sempre dal punto di vista fiscale, a supporto degli investimenti in beni materiali, è stato introdotto il super ammortamento dei beni strumentali, che concede una maggiorazione del 40 per cento del costo fiscalmente ammesso in deduzione a titolo di ammortamenti (o di canone di leasing).
  Il Governo ha inoltre reso l'Italia un Paese più ospitale per le nuove imprese innovative, elaborando misure che toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una start-up innovativa e ponendo l'Italia all'avanguardia nel confronto con gli ordinamenti dei principali partner europei.
  Con l’Investment Compact (decreto-legge n. 3 del 2015) l'azione pubblica di potenziamento dell'ecosistema dell'innovazione è proseguita: il provvedimento ha infatti assegnato larga parte delle misure già previste a beneficio delle startup innovative a una platea di imprese potenzialmente molto più ampia, costituita da tutte le piccole e medie imprese che operano nel campo dell'innovazione (PMI innovative), a prescindere dalla data di costituzione, dalla formulazione dell'oggetto sociale e dal livello di maturazione.
  Con il Piano straordinario per il made in Italy si punta su due direttrici principali: la promozione dell'export e l'attrazione degli investimenti. Sono state individuate alcune specifiche aree di intervento che spaziano dal sostegno alle imprese che intendono affrontare la sfida dei mercati internazionali alla realizzazione di tipologie promozionali innovative, dal rafforzamento dell'immagine del made in Italy agli accordi con le reti di distribuzione estere, sino alle iniziative di promozione degli investimenti diretti esteri (IDE). È stato previsto un finanziamento agevolato per l'inserimento nei mercati extra UE che può coprire fino ad un massimo dell'85 per cento dell'importo delle spese indicate nella scheda programma, nei limiti di quanto consentito dall'applicazione della normativa comunitaria «de minimis», nonché dei crediti all'export.
  Il MISE ha poi previsto un contributo a fondo perduto sotto forma di VOUCHER, ovvero un sostegno economico a copertura di servizi erogati per almeno 6 mesi a tutte quelle PMI che intendono fare business sui mercati esteri attraverso la figura specializzata del Temporary Export Manager, capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi su tali mercati. I beneficiari sono le micro, piccole e medie imprese costituite in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa, e le Reti di imprese tra PMI, che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500 mila euro in almeno uno degli esercizi dell'ultimo triennio. Tale vincolo non sussiste nel caso di Start-up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese.
  Evidenzio, inoltre, che il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato un documento di imminente pubblicazione sui temi della nuova manifattura digitale. Le nuove tecnologie digitali stanno trasformando il modo in cui i prodotti sono progettati, fabbricati e distribuiti: si andrà sempre più verso fabbriche e processi produttivi a zero difetti, con una radicale riduzione del time-to market e una capacità di rilevare bisogni individuali e soddisfare la domanda attraverso la mass customisation (personalizzazione di massa) dei prodotti. La rivoluzione digitale apre innumerevoli opportunità per le nostre filiere produttive, da cogliere tanto sul fronte dell'efficientamento dei processi, della riduzione dei costi e del miglioramento della produttività, quanto – e forse soprattutto – in termini di ripensamento dei prodotti, di nuovi servizi, di migliore capacità di reagire in breve tempo alle esigenze del mercato, di vero e proprio cambiamento nelle aree e nei modelli di business per incrementare i ricavi, per intercettare nuovi mercati, per soddisfare nuovi bisogni, per estrarre maggiore produttività e valore aggiunto.
  La rivoluzione digitale offre la possibilità di un radicale riposizionamento competitivo del sistema produttivo italiano. Il documento del Ministero dello Sviluppo economico individua una decina di aree prioritarie di intervento, alcune delle quali attengono a fattori abilitanti per il Sistema Paese, altre a prerequisiti che necessitano di un coordinamento sovranazionale, e altri ancora che riguardano più direttamente il sistema imprenditoriale.
  Tra le misure introdotte dal Governo che mirano a sostenere gli investimenti qualificanti per il rilancio della competitività ricordo, per quanto attiene agli investimenti in beni strumentali, la nuova «Legge Sabatini» prevede un credito agevolato destinato a tutte le PMI per acquisti di beni tecnologici (impianti, macchinari a vocazione produttiva, beni strumentali di impresa, investimenti per hardware, software e tecnologie digitali). Inoltre, la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto il cosiddetto superammortamento, vale a dire un ammortamento pari al 140 per cento della spesa sostenuta per investimenti in nuovi beni strumentali e macchinari.
  La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto inoltre:
   la riduzione dell'aliquota IRES di 3 punti percentuali, dal 27,5 al 24,5 per cento nel 2016, a cui seguirà una riduzione ulteriore di 0,5 punti nel 2017;
   la riduzione del periodo di ammortamento (da 10 a 5 anni) del maggior valore dell'avviamento e dei marchi d'impresa per le operazioni di aggregazione aziendale poste in essere a decorrere dall'esercizio 2016;
   la proroga al 2016 delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica;
   l'esenzione a decorrere dal 2016 dell'IMU per i cosiddetti imbullonati;
   lo stanziamento di 50 milioni di euro per l'anno 2016 per la prosecuzione delle azioni relative al piano straordinario per la promozione del Made in Italy.

  Sono altresì in corso di attuazione le seguenti misure:
   sono stati messi a punto le misure per sostenere la patrimonializzazione delle imprese, in particolare l'ACE (Aiuto per la Crescita);
   resta estesa anche alle PMI innovative la normativa di favore prevista per le startup.

  Il Ministero dello Sviluppo economico sta, inoltre, elaborando un documento di posizionamento strategico su Industry 4.0, la cosiddetta quarta rivoluzione industriale resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo e che si assocerebbe a un impiego sempre più pervasivo di tecnologia, materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi. Le sollecitazioni derivanti dalla digitalizzazione del manifatturiero costituiscono un'occasione per rilanciare la competitività della nostra industria, a partire da quella parte organizzata in distretti e in filiere produttive basate sull'agilità e sul dinamismo delle PMI.
  Si segnalano, inoltre, quali principali interventi che intendono fronteggiare le difficoltà di accesso al credito delle imprese, specie di piccole dimensioni, la recente riattivazione (con apertura dei termini di presentazione delle domande avvenuta in data 13 gennaio 2016), delle misure per l'autoimprenditorialità di cui al Titolo I del decreto legislativo n. 185/2000. Il predetto intervento, che, a seguito della riforma operata nel 2015 dal Legislatore, presenta una veste rinnovata e di maggiore efficacia rispetto alle misure previgenti del citato Titolo I, prevede mutui agevolati senza interessi («tasso zero») ed è diretto proprio a favorire la nascita e il rafforzamento delle micro e piccole imprese giovanili e femminili. Una delle principali novità portate dalla riforma è costituita, peraltro, dall'estensione dello strumento agevolativo all'intero territorio nazionale, laddove le aree eleggibili erano in precedenza limitate alle Regioni svantaggiate del Mezzogiorno.
  Le misure descritte, rivolte all'innovazione e alla competitività, si propongono di offrire alle aziende sul territorio un sistema complessivamente finalizzato ad incentivare la loro permanenza e il loro rafforzamento, con ricadute positive anche nella Regione Marche.
  Il Ministero ha affiancato queste politiche con misure finalizzate a sostenere ed amplificare gli effetti dello sviluppo industriale sul territorio marchigiano per evitare forti perdite occupazionali e per poter riassorbire nel breve e medio termine le fuoriuscite di occupati a bassa e media qualifica con l'incremento di lavoratori, qualificati, impegnati in attività ad alto valore aggiunto.
  Rilevano in questa sede in primo luogo gli interventi riferibili all'area di crisi industriale «Merloni», rispetto alla quale, in sinergia con la Regione Marche, il MiSE ha messo a punto una gamma di strumenti volti a rilanciare l'area interessata.
  In particolare, all'amministrazione centrale è riferibile una dotazione pari a 35 milioni di euro, di cui circa la metà destinati al territorio marchigiano, per agevolazioni da concedere ai sensi della legge 181/89 e s.m.i., sotto forma di contributi e finanziamenti agevolati, rivolti ad imprese che presentano programmi di investimenti (produttivi, di tutela ambientale o di innovazione nell'organizzazione) di maggiori dimensioni (con spese superiori a 1,5 milioni). I termini per la presentazione delle domande di agevolazioni si apriranno il prossimo 1o giugno.
  La Regione Marche ha integrato il ventaglio delle agevolazioni concedibili intervenendo con strumentazione destinata a programmi di investimento produttivo e di ricerca di importo inferiore a quelli appannaggio della L. 181/89 ed espressione di imprese di più ridotte dimensioni.
  È stato, inoltre, attivato il percorso di riconversione e riqualificazione dell'area Valle del Tronto e Val Vibrata, recentemente riconosciuta «area di crisi». La Regione Marche sarà interessata dagli interventi della Valle del Tronto, che comprenderanno anche in tal caso strumenti agevolativi per le imprese di qualunque dimensione, ivi incluse le piccole e medie imprese. Si sono svolti, infatti, incontri sul territorio per rilevarne i fabbisogni di riconversione e riqualificazione, per mappare le aree industriali disponibili, per sensibilizzare il sistema del credito locale nei confronti delle iniziative dedicate all'area di crisi industriale complessa. A termine di questa fase di analisi preliminare, si procederà a effettuare una call per rilevare le manifestazione di interesse a investire nell'area.
  Nell'uno come nell'altro caso, pertanto, il Ministero elaborerà, in collaborazione anche con la Regione, strumenti in grado di supportare una gamma completa di investimenti delle imprese, con attenzione per quelle di minore dimensione.
  Di tutto rilievo sono infine i numeri delle imprese garantite attraverso il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all'articolo 2, comma 100, lett. a), della legge n. 662/96, strumento che si caratterizza per la sua forte capacità anticiclica e che ha conosciuto nell'ultimo biennio importati interventi di rafforzamento, anche in termini di ampliamento della relativa capacità di intervento. Solo per citare i dati relativi al 2015, con riferimento alla Regione Marche sono stati rilevati per detta annualità un numero di operazioni ammesse a garanzia pari a 4.231 (10,6 per cento in più rispetto al 2014) con circa 604 milioni di euro di finanziamenti attivati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa artigiana

piccola impresa

piccola industria