ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07578

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 558 del 29/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: DA VILLA MARCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 29/01/2016
Stato iter:
23/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/02/2016
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/02/2016
Resoconto DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/01/2016

DISCUSSIONE IL 23/02/2016

SVOLTO IL 23/02/2016

CONCLUSO IL 23/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07578
presentato da
DA VILLA Marco
testo di
Venerdì 29 gennaio 2016, seduta n. 558

   DA VILLA. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124 (deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) ha stabilito principi e criteri per la riforma delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA), prevedendo un riordino delle funzioni e dell'organizzazione delle stesse. In particolare, è prevista la riduzione del numero delle camere di commercio, lo snellimento della loro governance e l'attribuzione alle medesime di specifiche competenze, eliminando le duplicazioni con le altre amministrazioni pubbliche;
   la citata legge delega, nel richiamare le disposizioni di cui all'articolo 28 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, confermando il dimezzamento della principale fonte di finanziamento delle camere di commercio, il diritto annuale, ha stabilito altresì, all'articolo 10, comma 1, lettera h), che il decreto legislativo di attuazione della delega stessa dovrà contenere una disciplina transitoria che assicuri nel contempo «la sostenibilità finanziaria» e «il mantenimento dei livelli occupazionali»;
   la citata legge delega, all'articolo 10, comma 1, lettera c), stabilisce anche che il decreto legislativo attuativo ridefinisca compiti e funzioni delle camere di commercio «individuando gli ambiti di attività nei quali svolgere la funzione di promozione del territorio e dell'economia locale, nonché attribuendo al sistema camerale specifiche competenze, anche delegate dallo Stato e dalle regioni eliminando le duplicazioni con altre amministrazioni pubbliche»;
   a parere dell'interrogante, la letterale previsione della citata legge delega è coerente con una visione che mantenga il ruolo delle camere, governate attraverso forme di democrazia economica, come attivo strumento per la promozione e lo sviluppo delle economie locali, delle loro comunità di imprese, che necessitano di sostegno per l'accesso al credito, per la creazione di reti e per l'internazionalizzazione. Proprio per queste funzioni insostituibili, infatti, organismi simili alle camere di commercio italiane esistono in tutti i Paesi OCSE e in tutta l'Unione europea, e sarebbe assurdo che venissero a mancare in Italia. Le camere di commercio non dovrebbero, quindi, vedersi ridotte alla mera funzione, pur indispensabile, di soggetti con compiti anagrafico-certificativi. Particolarmente nocivo, a giudizio dell'interrogante, sarebbe a tal proposito il venir meno del supporto alle piccole e medie imprese, che rappresentano oltre il 90 per cento del tessuto produttivo del nostro Paese. I piccoli imprenditori, come certificano ripetute indagini e testimonianze degli stessi interessati, hanno sempre trovato nel sistema delle camere di commercio supporto, sostegno, e consulenza gratuita sin dalla fase di avvio della propria attività, per non parlare degli incentivi economici per il miglioramento delle strutture, la formazione, la capacità di competere anche sui mercati esteri. La possibilità di attingere a questi benefici è, per le piccole e medie imprese, vitalmente subordinata alla vicinanza delle camere al territorio di riferimento, nonché alla professionalità e articolazione di competenze del personale che vi opera;
   qualora l'attuazione della delega colpisse i livelli occupazionali del complesso dei lavoratori del sistema camerale, essa non solo contraddirebbe in maniera plateale il contenuto della delega, ma, attraverso il ricollocamento degli addetti in altre pubbliche amministrazioni, trasferirebbe allo Stato, quindi ai cittadini, una parte verosimilmente consistente della spesa per i compensi di tali lavoratori, spesa che oggi è invece sostenuta da enti autonomi che si autofinanziano, quali sono le camere di commercio;
   sarebbe, a parere dell'interrogante, molto grave se trovassero conferma, nel testo che sarà varato dal Governo, le voci raccolte da sindacati e operatori, nonché riportate da molte e autorevoli fonti di stampa, basate sull'esame delle bozze ufficiose del documento in questione, che giornalisti e altri esperti asseriscono di aver potuto svolgere. In modo particolare, risulterebbe contraddittorio con la delega, e in generale con l'interesse del tessuto economico italiano e dell'occupazione, se, conformemente a quanto paventato:
    a) venisse cancellata, direttamente o per omissione, la funzione delle camere di commercio in materia di promozione del territorio e dell'economia locale, svuotandole di fatto di una delle loro funzioni principali;
    b) venisse soppressa, espressamente o per omissione, la funzione delle camere di commercio in materia di supporto all'internazionalizzazione, per la promozione del sistema italiano delle imprese all'estero, e a tutela del « made in Italy»;
    c) venisse ridotto del 15 per cento il personale delle camere di commercio, con una prospettiva di aumentare tale taglio fino al 25 per cento attraverso razionalizzazioni e accorpamenti che inciderebbero sul personale che svolge funzioni di supporto e strumentali, con un disegno complessivo tale da determinare tagli per circa 3.000 dipendenti, sui 7.000 attualmente in servizio;
    d) sopravvivessero, in conclusione, come unici compiti affidati al sistema delle camere di commercio, quelli di registro delle imprese, gestione dell'ufficio metrico e punto unico di accesso telematico delle imprese –:
   in che modo il testo del decreto delegato individuerà, per le camere di commercio, «gli ambiti di attività nei quali svolgere la funzione di promozione del territorio e dell'economia locale», e attribuirà al sistema camerale «specifiche competenze, anche delegate dallo Stato e dalle regioni», e secondo quali linee guida intenda provvedere a dare seguito a tali finalità;
   se il decreto delegato garantirà l'effettivo «mantenimento dei livelli occupazionali» dei lavoratori delle camere di commercio e non invece, al contrario, ne disporrà una riduzione;
   se non si ritenga opportuno, altresì, nell'ambito della delega, che il citato decreto delegato preveda specifiche disposizioni volte a chiarire e riconoscere il ruolo e la peculiare funzione delle camere di commercio in materia di supporto all'internazionalizzazione, per la promozione del sistema italiano delle imprese all'estero e del « made in Italy». (5-07578)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa estera

camera di commercio

piccole e medie imprese