ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07455

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 551 del 20/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: SIMONETTI ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 20/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 20/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/01/2016
Stato iter:
21/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/01/2016
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
RISPOSTA GOVERNO 21/01/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 21/01/2016
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/01/2016

SVOLTO IL 21/01/2016

CONCLUSO IL 21/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07455
presentato da
SIMONETTI Roberto
testo di
Mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   SIMONETTI e MOLTENI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   da notizie pubblicate su La provincia di Como del 12 gennaio 2016 risulta l'esistenza di un tesoretto di 3 miliardi di franchi (2,8 miliardi di euro) giacente su 632 mila conti di casse previdenziali custoditi in Svizzera, dovuti al versamento contributivo per il cosiddetto secondo pilastro pensionistico da parte di cittadini italiani frontalieri che hanno lavorato nei diversi cantoni della Confederazione elvetica;
   sembrerebbe che i lavoratori italiani frontalieri, molti dei quali comaschi, non informati pienamente dei loro diritti, non abbiano ritirato al termine dell'attività lavorativa quanto finora versato in fondi pensione, e ora il Governo di Berna intende restituire ai legittimi titolari quanto dovuto, tanto che ha persino lanciato un appello affinché chi ritenga di averne diritto si rivolga direttamente alla cassa centrale (ufficio centrale del secondo pilastro) –:
   se e quali iniziative di propria competenza il Ministro interrogato abbia già adottato ovvero intenda urgentemente adottare affinché tutti i singoli soggetti interessati dalla questione esposta in premessa siano pienamente informati dei loro diritti e delle modalità per recuperare con semplicità i crediti spettanti e se siano già stati presi gli opportuni contatti con il Governo svizzero affinché siano recuperate le posizioni di tutti i lavoratori italiani frontalieri in Svizzera e sia garantita la restituzione delle somme dovute ai medesimi. (5-07455)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07455

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Molteni e Simonetti concernente la giacenza in Svizzera di fondi pensionistici professionali maturati e non riscossi da lavoratori italiani «frontalieri».
  Voglio ricordare che la legislazione previdenziale svizzera in materia di pensioni si basa su un sistema di tre pilastri: pensione di base (cosiddetto primo pilastro), previdenza professionale (cosiddetto secondo pilastro) e assicurazione individuale (cosiddetto terzo pilastro).
  La normativa svizzera prevede che i lavoratori iscritti alla previdenza professionale possano ritirare in un'unica soluzione il capitale corrispondente alle prestazioni obbligatorie del secondo pilastro quando lasciano definitivamente la Svizzera.
  Le richieste, di regola, vengono presentate dagli interessati al proprio Istituto di previdenza oppure all'Ufficio centrale del secondo pilastro, Fondo di garanzia LPP, che è l'ufficio di collegamento tra gli Istituti di previdenza professionale svizzeri e gli assicurati.
  La Legge federale svizzera stabilisce che gli Istituti che gestiscono conti o polizze di libero passaggio annunciano all'Ufficio centrale del 2o pilastro le pretese non ancora fatte valere cui hanno diritto i soggetti che abbiano raggiunto l'età conferente il diritto alla rendita (cosiddetti «averi dimenticati»).
  A seguito di tali comunicazioni, l'Ufficio centrale del secondo pilastro, Fondo di garanzia LPP, individua le persone a favore delle quali risulta un «avere dimenticato» in giacenza presso un Istituto di previdenza svizzero.
  In particolare, al fine di provvedere alla restituzione degli «averi dimenticati», è necessario reperire l'indirizzo degli aventi diritto residenti all'estero.
  La questione è ben nota al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Al riguardo, infatti, voglio ricordare che già nel 1998, si è tenuto a Berna un incontro tra una delegazione italiana e una delegazione svizzera, durante la quale furono stabilite le procedure atte a rintracciare i titolari, attraverso il confronto tra gli archivi INPS e quelli dei competenti istituti elvetici. Tale collaborazione consentì, nell'arco di un anno, di individuare i recapiti di circa 4.800 interessati e, a coloro che avevano raggiunto l'età pensionabile svizzera, furono liquidate le somme dovute.
  Ricordo, altresì, che è stato stipulato in materia un successivo accordo in data 19 maggio 2006 tra l'lTNPS e il Fondo di garanzia LPP. Tale accordo, nel rispetto delle normative nazionali in materia di tutela della privacy e della riservatezza dei dati trasmessi, prevede una procedura di scambio di informazioni finalizzata ad individuare i cittadini italiani, aventi diritto alle somme suddette, che hanno lasciato definitivamente la Svizzera e si sono stabiliti in Italia.
  Pertanto, sottolineo che il Ministero che rappresento ha sempre facilitato la diffusione delle informazioni agli interessati, attuando una stretta sinergia con l'INPS, l'Ambasciata d'Italia a Berna e le istituzioni svizzere competenti, assicurando la massima collaborazione all'Ufficio centrale del secondo pilastro.
  Segnalo, inoltre, che ciascun lavoratore o erede interessato può rivolgersi, direttamente o attraverso un Patronato, all'Ufficio centrale del secondo pilastro, Fondo di garanzia LPP, per richiedere la somma maturata.
  Da ultimo, voglio rassicurare gli onorevoli interroganti che il Ministero che rappresento adotterà ogni utile iniziativa, attraverso il coinvolgimento dell'INPS, al fine di dare la massima divulgazione alle informazioni in argomento ed, eventualmente, coinvolgere nella campagna informativa anche la COVIP.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoratore frontaliero

pensione complementare

cittadino della Comunita'