ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07237

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 538 del 17/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: LATTUCA ENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/12/2015
Stato iter:
28/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2016
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 28/01/2016
Resoconto LATTUCA ENZO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/12/2015

DISCUSSIONE IL 28/01/2016

SVOLTO IL 28/01/2016

CONCLUSO IL 28/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07237
presentato da
LATTUCA Enzo
testo di
Giovedì 17 dicembre 2015, seduta n. 538

   LATTUCA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Sfir è un importante gruppo del settore agroalimentare, noto per la sua lavorazione e raffinazione di zucchero da barbabietola;
   ha la sua sede legale a Cesena ed a questo territorio è storicamente legato anche per l'impegno della famiglia Maraldi che negli anni ha garantito sviluppo e occupazione;
   nel corso della storia recente sono subentrate normative e accordi comunitari che hanno di fatto smantellato il comparto della suddetta lavorazione per lo zucchero da barbabietola;
   nel processo di riconversione industriale è stato coinvolto anche il gruppo Sfir e i suoi impianti, con il solo stabilimento di Brindisi impegnato nel confezionamento di zucchero prevalentemente importato;
   anche gli assetti societari sono mutati con le difficoltà registrate dal gruppo costretto a cedere anche le quote della raffineria di Brindisi a copertura del lievitante disavanzo; il tutto aggravato dalla inconsistenza dei processi di riconversione che hanno appesantito le casse del famoso brand;
   oggi il 90 per cento della società è per il 50 per cento di proprietà, tramite la Italian Sugar Holdings, di ASR un gruppo americano operante nel settore e l'altro 50 per cento del marchio francese Cristal Union, tramite Cristal Raffinage;
   il restante 10 per cento è della storica proprietà Maraldi;
   in tutto questo si inserisce la comunicazione inviata il 23 novembre 2015 da parte della società, ai lavoratori di Cesena, attraverso la quale si avanza la richiesta di trasferimento collettivo presso lo stabilimento di Brindisi, e presso una nuova sede commerciale a Milano;
   le organizzazioni sindacali hanno manifestato la propria contrarietà rispetto a tale proposta ritenuta inaccettabile anche perché non sopportata da valide ragioni economiche funzionali e organizzative;
   a Milano a quanto consta all'interrogante, non vi è una sede commerciale in grado di poter accogliere gli eventuali trasferimenti, inoltre il contratto di locazione della sede di Cesena è valido fino al prossimo 2021 e spostare il resto della manodopera da Cesena a Brindisi sembra, all'interrogante piuttosto finalizzata a mascherare un licenziamento collettivo;
   si è già tenuta una assemblea dei lavoratori e la questione è stata sollevata anche dalle organizzazioni nazionali di categoria per una richiesta di incontro con il management per affrontare suddetta vertenza –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda adottare al fine di convocare un tavolo istituzionale di confronto con proprietà e le organizzazioni sindacali al fine di scongiurare l'ipotesi del trasferimento collettivo e consentire il prosieguo dell'attività presso la sede di Cesena.
(5-07237)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07237

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'Onorevole Lattuca concernente la richiesta di trasferimento collettivo dei lavoratori dello stabilimento di Cesena della società Sfir Spa presso gli stabilimenti di Brindisi e Milano, faccio presente che dagli elementi informativi acquisiti dalla competente Direzione territoriale del lavoro risulta che:
   gli zuccherifici Sfir di Foggia, di Forlimpopoli (in provincia di Forlì-Cesena) e di San Pietro in Casale (in provincia di Bologna) hanno cessato la propria attività nell'anno 2006;
   lo zuccherificio di Pontelagoscuro (in provincia di Ferrara) ha cessato al propria attività nell'anno 2007;
   tutti i lavoratori impiegati presso gli zuccherifici Sfir sono stati collocati in mobilità alla data del 31 dicembre 2014.

  Attualmente risulta che l'attività della società consiste nella fornitura di servizi alle proprie aziende partecipate operanti nel settore industriale alimentare. Tali attività vengono svolte presso la sede sociale di Cesena.
  In ordine al quesito oggetto del presente atto parlamentare, segnalo che le organizzazioni sindacali di categoria lo scorso 18 gennaio hanno richiesto alla Provincia di Forlì-Cesena, al Comune di Cesena ed alla Regione Emilia-Romagna la convocazione di un Tavolo istituzionale di confronto per favorire il raggiungimento di un accordo tra la rappresentanza sindacale e la società con l'obiettivo di scongiurare il trasferimento a Brindisi dei lavoratori occupati presso lo stabilimento di Cesena, conseguentemente alla comunicazione aziendale di chiusura di tale sede.
  Dalle informazioni acquisite dalla Provincia di Forlì-Cesena, il tavolo istituzionale si è riunito il 25 gennaio 2016 a Cesena, presso la sede dell'amministrazione provinciale. Oltre ai rappresentanti della Provincia di Forlì-Cesena, hanno partecipato all'incontro: la Regione Emilia Romagna, il Comune di Cesena, la direzione aziendale della società e le organizzazioni sindacali e datoriali.
  Nel corso dell'incontro, l'azienda ha ribadito la volontà di chiudere la sede di Cesena, presso cui lavorano ventuno dipendenti, con conseguente trasferimento delle funzioni e dei dipendenti a Brindisi, dove è collocata la sede produttiva della raffineria, nonché di trasferire presso la sede di Milano tre dipendenti addetti all'ufficio commerciale.
  Segnalo, inoltre, che la società ha illustrato le motivazioni sottese a tale decisione che sono da ricondursi a un piano di riorganizzazione aziendale volto a raggiungere condizioni di maggior efficienza ed efficacia produttiva, escludendo che la determinazione sia stata dettata da condizioni di crisi aziendale o esubero di personale.
  Secondo quanto riferito dall'amministrazione provinciale, sempre durante il suddetto incontro, la società si è dimostrata disponibile a offrire un eventuale incentivo all'esodo per i lavoratori che dovessero ritenere di non poter accettare il trasferimento a Brindisi, comprendendo le difficoltà e il disagio che tale spostamento comporta.
  Durante l'incontro le organizzazioni sindacali hanno invece ribadito l'opportunità di mantenere la sede di Cesena, sia per l'importanza strategica e storica della sede, nonché per la salvaguardia di livelli occupazionali.
  L'amministrazione provinciale di Forlì-Cesena ha riferito che all'esito dell'incontro, verificata la difficoltà di addivenire ad una conciliazione delle contrapposte posizioni, si è deciso di rinviare il tavolo al prossimo lunedì 1o febbraio 2016, per consentire alle organizzazioni sindacali di riferire sull'esito dell'incontro all'assemblea dei lavoratori e alla direzione aziendale di effettuare un'ulteriore riflessione sul piano di riorganizzazione intrapreso nonché sulla possibilità di prevedere un termine più lungo per la chiusura della sede di Cesena.
  Faccio presente, inoltre, che nell'ambito del tavolo istituzionale tenutosi il 18 gennaio scorso, la Regione Emilia-Romagna ha rappresentato la necessità nonché l'opportunità di chiedere un intervento diretto da parte del Ministero dello sviluppo economico nel caso di fallimento del tentativo di conciliazione dinanzi ai rappresentanti delle istituzioni locali.
  Il Ministero dello sviluppo Economico, espressamente interpellato al riguardo, ha manifestato la disponibilità a poter intervenire su richiesta delle parti, alla discussione sulle problematiche segnalate, in una sede istituzionale da valutare.
  Da ultimo, nell'evidenziare la rilevanza locale della vicenda in parola, posso comunque assicurare che il Ministero che rappresento continuerà a monitorare i futuri sviluppi della vicenda, anche nella prospettiva di esaminarne le principali problematiche riguardanti la situazione occupazionale dei lavoratori.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica occupazionale

trasferimento d'impresa

raffinazione del petrolio