ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07222

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 537 del 16/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 16/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
FARINA DANIELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
QUARANTA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/12/2015
Stato iter:
17/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/12/2015
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2015
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 17/12/2015
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/12/2015
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/12/2015

SVOLTO IL 17/12/2015

CONCLUSO IL 17/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07222
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Mercoledì 16 dicembre 2015, seduta n. 537

   RICCIATTI, FERRARA, PLACIDO, AIRAUDO, MELILLA, DURANTI, FASSINA, DANIELE FARINA, COSTANTINO, QUARANTA, GREGORI, SANNICANDRO, KRONBICHLER e ZARATTI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la prima firmataria del presente atto è più volte intervenuta per chiedere al Ministro interrogato, sia con atti di sindacato ispettivo, sia con interventi in Commissione Attività produttive ed in Assemblea, chiarimenti sulle prospettive di sviluppo della società Saipem, interessata da un significativo cambio di strategia del gruppo Eni, raccogliendo le preoccupazioni sollevate dai diversi attori interessati (oltre ai lavoratori e agli operatori dell'indotto, i rappresentanti istituzionali dei territori coinvolti) in ordine alle possibili ripercussioni sui livelli occupazionali;
   il 17 novembre 2015 si è tenuta alla, Camera dei deputati, presso le commissioni riunite attività produttive della Camera e del Senato, l'audizione informale dei vertici di Saipem: il presidente Paolo Andrea Colombo e l'amministratore delegato Stefano Cao;
   nel corso dell'audizione la prima firmataria del presente atto esprimeva nuovamente le proprie preoccupazioni e quelle del suo gruppo parlamentare riguardo al piano degli esuberi (8.800 persone), annunciato dall'azienda nel mese di luglio, chiedendo: quali fossero le intenzioni di Saipem relativamente al tessuto occupazionale italiano e, in particolare, al centro di ingegneria di Fano e in quali proporzioni e se ci sarebbe stato protagonismo diretto di Saipem nell'esplorazione del giacimento Zohr, scoperto in Egitto dall'Eni;
   sul punto Saipem faceva sapere che la priorità di Saipem è mantenere le persone e le competenze. È stato ribadito pertanto che non ci saranno impatti significativi sull'occupazione italiana e in particolare a Fano, un centro di eccellenza ingegneristica di primaria importanza per lo svolgimento di tutte le attività di Saipem nel mondo, assolutamente da preservare; si riferiva poi che il giacimento giant Zohr, presente nelle acque del Mediterraneo davanti all'Egitto, è stato scoperto da Eni grazie all'attività della nave Saipem 10000. Si segnalava, infine, che l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha ripetutamente affermato, in occasioni pubbliche, che, al fine di ottenere l'avvio accelerato della produzione entro la seconda metà del 2017, le competenze Saipem saranno importanti nello sviluppo di tale giacimento;
   nonostante le generiche rassicurazioni più volte fornite sull'intenzione dell'azienda di salvaguardare livelli occupazionali e competenze, permangono dubbi in concreto soprattutto alla luce delle informazioni sul piano industriale di Eni; dubbi condivisi anche dalle organizzazioni dei lavoratori; le sigle sindacali Filctem, Femca e Uiltec, infatti, hanno indetto per sabato 5 dicembre 2015 una assemblea nazionale a Roma dei quadri e delegati del settore chimico, dell'Eni e della società Saipem alla presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl, e Uil;
   tale iniziativa dei sindacati scaturisce – secondo quanto sostengono gli stessi – dalla volontà dei due gruppi di disinvestire nei settori dell'energia e della chimica in Italia, e dalle conseguenti preoccupazioni per le possibili ripercussioni per i livelli occupazionali;
   a preoccupare, in particolare, le organizzazioni dei lavoratori è il nuovo piano di riassetto, «principalmente rivolto ai mercati internazionali», con il quale «Eni abbandona la "chimica verde" e la relega a fanalino di coda dell'Europa, crea incertezze sulle prospettive industriali di Saipem, azzera gli investimenti previsti in alcune altre importanti filiere (estrazione, raffinazione), rallenta gli impegni già presi in alcuni territori strategici (Porto Marghera, Porto Torres, Gela), con il rischio concreto di un disimpegno e un secco ridimensionamento»;
   i principali azionisti di Eni sono Cassa Depositi e Prestiti spa (il cui 80,1 per cento è controllato dal Ministero dell'economia e delle finanze) con il 26,369 per cento il Ministero dell'economia e delle finanze, con il 3,934 per cento e People's Bank of China con il 2,102 per cento;
   se il Ministro interrogato, in qualità di titolare della funzione di regolazione della politica industriale nazionale, ritenga che le scelte strategiche annunciate dai vertici delle società Eni e Saipem siano coerenti rispetto alle determinazioni di politica industriale stabilite dal Governo, soprattutto in ordine al ridimensionamento delle attività in Italia del gruppo Eni e quali iniziative di competenza intenda assumere nel caso in cui ritenga che sussista una divergenza tra le due politiche di sviluppo (aziendale e di governo).
(5-07222)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07222

  Con riferimento a quanto sollevato dagli Onorevoli interroganti, preoccupati dalla riorganizzazione del Gruppo Eni e delle eventuali impatti derivanti dalle loro scelte strategiche di politica industriale ed occupazionale, si rappresenta quanto segue.
  Al Ministero dello Sviluppo Economico non risultano da parte di Eni intenzioni di ridurre gli investimenti nel settore estrattivo, in quanto tutti i programmi, per quanto autorizzati dalle Amministrazioni centrali e periferiche, stanno proseguendo secondo quanto in precedenza pianificato.
  Ciò può dirsi anche per il settore della chimica. Infatti, anche in considerazione dell'importanza che l'industria chimica assume per la ripresa economica del Paese e per il carattere strategico della stessa per l'intero sistema produttivo, il Ministero dello Sviluppo economico intende continuare a promuovere la qualificazione e la reindustrializzazione dei poli chimici, favorendo, in un'ottica di sostenibilità ambientale, il consolidamento della petrolchimica presente, lo sviluppo delle specialità e l'insediamento in queste aree di nuove attività produttive di filiera o comunque ad elevato contenuto innovativo.
  Al riguardo, come dimostrano i progetti di investimento contenuti nei protocolli sottoscritti per Porto Torres e per Gela e nell'accordo di programma per Porto Marghera, una particolare attenzione viene dedicata dal Ministero dello Sviluppo Economico anche alle produzioni chimiche bio based (la cosiddetta Chimica Verde), basate sull'utilizzo di biomasse agricole.
  L'insediamento di nuove iniziative industriali nei poli chimici, permetterà di valorizzare il patrimonio che queste aree rappresentano (in termini di servizi, utilities, stabilimenti dismessi, laboratori di ricerca, risorse umane altamente qualificate, efficienti strutture distributive, vicinanza a importanti infrastrutture di comunicazione) e che oggi, in seguito alla riduzione della domanda, risulta utilizzato solo in parte.
  Il Ministero del Lavoro, relativamente alla questione occupazionale, ha informato che non risultano istanze per la concessione di ammortizzatori, né è stato richiesto alcun incontro per l'esame della situazione occupazionale della società Saipem. Al contempo altresì è stata attivata l'11 novembre scorso una procedura di «raffreddamento e conciliazione» nelle diverse sedi sindacali di riferimento.
  Infine, mi preme rappresentare che, così come evidenziato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) detiene attualmente, tramite ENI S.p.A., una partecipazione indiretta nella società Saipem S.p.A. e, di recente, è stato sottoscritto un contratto di compravendita, soggetto ad alcune condizioni sospensive, per effetto del quale il Fondo Strategico Italiano S.p.A. potrà acquisire una partecipazione del 12,5 per cento in Saipem.
  Tale partecipazione in Saipem si configura, ad oggi, come una partecipazione indiretta e di natura puramente finanziaria, non attribuendo alla stessa Cassa Depositi e Prestiti prerogative di indirizzo o di controllo nelle eventuali scelte gestionali della società e delle sue partecipate.
  Tuttavia, il Ministero dello Sviluppo Economico continuerà a seguire con attenzione le scelte strategiche di politica industriale ed occupazionale del Gruppo ENI.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

politica industriale

conseguenza economica