Legislatura: 17Seduta di annuncio: 537 del 16/12/2015
Precedente numero assegnato: 4/07979
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 09/12/2015
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 09/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 13/01/2016 Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI) REPLICA 13/01/2016 Resoconto CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/12/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/12/2015
DISCUSSIONE IL 13/01/2016
SVOLTO IL 13/01/2016
CONCLUSO IL 13/01/2016
CATANOSO. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa
. — Per sapere – premesso che:
il 28 gennaio 2015, il dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca — direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura ha inviato alle associazioni professionali dei pescatori italiani, al Comando generale delle capitanerie di porto ed al Ministero degli affari esteri una nota di chiarimento sulla vicenda del sequestro di pescherecci italiani da parte delle autorità egiziane;
in questa nota, il direttore generale Riccardo Rigillo sostiene che «nel futuro, pertanto, al fine di evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli, si ritiene necessario intervenire presso i propri associati perché esercitino l'attività di pesca a distanza di sicurezza rispetto alle linee di demarcazione delle acque sotto giurisdizione di Paesi terzi soprattutto quando vi siano rivendicazioni unilaterali»;
a giudizio dell'odierno interrogante questa nota deve essere ritirata immediatamente;
compete ad un Ministero disporre in positivo o in negativo e non di «consigliare» o di «suggerire» comportamenti corretti e cauti;
se i nostri pescatori dovessero esercitare la pesca in maniera illegale secondo la legislazione internazionale, comunitaria e nazionale vigente, non v’è altra possibilità che le sanzioni previste e conseguenti alle loro azioni;
se i nostri pescatori, invece, sono soggetti a «rivendicazioni unilaterali» e vengono sottoposti a fermo e a sequestro da parte di marinerie straniere al di là e al di sopra della normativa internazionale, non vi può essere che l'intervento della nostra marina militare allo scopo di liberare i nostri connazionali;
non è concepibile che il Governo italiano, il suo Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, certifichi la propria subalternità nei rapporti internazionali in una tale maniera così manifesta;
entrando nel merito di quanto scritto nella nota, poi, l'odierno interrogante si chiede come possono fare i pescatori italiani a comprendere la distanza di sicurezza dalle «linee di demarcazione» delle acque territoriali di Paesi che hanno «rivendicazioni unilaterali». Come possono comprendere, in mare, i nostri pescatori queste fantomatiche «rivendicazioni unilaterali» –:
quali iniziative intende adottare il Ministro interrogato affinché questa nota venga ritirata e si inizi a coordinare l'attività di tutela della nostra marineria dai soprusi delle Marine militari nord-africane. (5-07188)
Premesso che il riferimento normativo degli spazi marittimi egiziani è descritto nel Maritime Claims Reference Manual del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, utilizzato a livello internazionale, documento ricognitivo con cui l'Egitto ha regolamentato i propri spazi marittimi, si evidenzia che la nota del Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca con riguardo alla vicenda del sequestro di pescherecci italiani ad opera delle Autorità egiziane è volta esclusivamente a richiamare l'attenzione degli operatori del settore sulla necessità di assumere tutte le cautele atte ad evitare sconfinamenti, anche accidentali, in acque territoriali straniere.
Pertanto, il richiamo, ivi contenuto, alle «rivendicazioni unilaterali» deve intendersi esclusivamente quale raccomandazione ad evitare situazioni e territori ove siano previste pesanti sanzioni in caso di esercizio illegale dell'attività di pesca.
In questi casi, infatti, è consigliabile che il comandante dell'unità mantenga sempre una distanza di sicurezza dalle acque territoriali straniere, ovvero quella distanza che permette di evitare sconfinamenti accidentali in acque sottoposte alla giurisdizione straniera secondo quanto previsto dal diritto internazionale, non intendendosi naturalmente in tal modo avallare alcuna rivendicazione unilaterale.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sequestro di beni
acque territoriali
marina militare