ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07143

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 534 del 02/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 02/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/12/2015
Stato iter:
03/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 03/12/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/12/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/12/2015

SVOLTO IL 03/12/2015

CONCLUSO IL 03/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07143
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 2 dicembre 2015, seduta n. 534

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la recente decisione del Governo di dare il via libera alla proroga delle vecchie licenze in scadenza per una serie di giochi mettendole a gara all'esclusivo fine di garantire allo Stato un ulteriore incasso di 500 milioni di euro, determinerà, con il rilascio/rinnovo delle concessioni per 15 mila agenzie e 7 mila corner, l'apertura di 22.000 nuovi «punti di scommesse», un aumento esponenziale del 50 per cento circa dei giochi on line;
   si tratta di una previsione destina a far dilagare la piaga della ludopatia, soprattutto tra i giovani; E impensabile che mere esigenze di bilancio portino uno Stato, trasformatosi in «biscazziere», a sacrificare la salute degli italiani: infatti, attualmente la facilità di accesso dei ragazzi ai giochi di azzardo on line non conosce filtri, e prevedere un aumento ulteriore, nella misura del 50 per cento di questi strumenti perversi significa stimolare una diffusione senza limiti della ludopatia che, già oggi nel nostro Paese conta 2 milioni di vittime conclamate, senza peraltro destinare risorse al servizio sanitario nazionale finalizzate alla prevenzione ed alla cura delle patologie prodotta dall'azzardo (GAP, gioco d'azzardo patologico);
   i dati drammatici sono più eloquenti di qualsiasi altra argomentazione per criticare tale intervento; i 22.000 nuovi «casinò» sparpagliati sul territorio, si aggiungono, secondo dati forniti dagli operatori della filiera del gioco, agli oltre 90 mila « corner» (angoli-bisca nei bar e nei più diversi locali pubblici) che oggi ospitano nel nostro Paese circa 380.000 slot machine, e alle circa 3.000 «sale giochi» che ospitano altre 40 mila macchinette;
   in tale contesto, gli italiani, che nel 2000 giocavano poco più di 4 miliardi di euro, nel solo 2015 ne hanno giocati «legalmente» 84,5, vale a dire oltre un decimo della spesa complessiva delle famiglie, pari a circa 800 miliardi di euro;
   il Governo, dal canto suo, si giustifica opponendo che intende «offrire» nuovamente la possibilità di sanare la condizione dei luoghi dove si somministra gioco con vincita in denaro a circa 5000 attività dichiarate «illegali» e che tuttavia oggi continuano ad operare, senza pagare alcuna somma all'Erario, muovendo un giro d'affari di 2 miliardi e mezzo di euro l'anno, a fronte di circa mezzo miliardo di tasse evase: in particolare, detta sanatoria riguarda i CTD (centro di trasmissione dati) e muove sulla linea di intervento del forte contrasto al fenomeno della raccolta parallela delle scommesse che, prive di regole, giacché i relativi operatori si sottraggono al dovere di auto-sottomettersi al quadro regolatorio nazionale, in Italia desta ormai da tempo una seria preoccupazione gaia per la mancata tutela dei giocatori, in particolar modo di minori – dal momento che è ignoto il grado di effettiva protezione che tale rete è in grado di garantire veramente, rispetto a quella ufficiale dei concessionari di Stato –:
   quale sia l'esatto numero delle slot e delle, video lotterie attualmente installate nel nostro Paese, con articolare riferimento alla loro distribuzione per provincia, alla società concessionaria e alla scadenza della relativa concessione. (5-07143)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-07143

  Con il documento di sindacato ispettivo indicato in esame si chiede di conoscere il numero delle slot e delle VLT attualmente installate nel nostro Paese, con particolare riferimento alla loro distribuzione per provincia, alla società concessionaria e alla scadenza della relativa concessione.
  Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell'amministrazione finanziaria, si riferisce quanto segue.
  In proposito, si allegano quattro prospetti che riportano:
   all. 1: il numero di apparecchi AWP riferibili a ciascun concessionario;
   all. 2: il numero di apparecchi AWP installati in ciascuna delle province italiane;
   all. 3: il numero di apparecchi VLT e il numero delle sale riferibili a ciascun concessionario;
   all. 4: il numero di apparecchi VLT installati in ciascuna delle regioni italiane.

  È in corso di elaborazione il numero di apparecchi VLT installati in ciascuna delle province italiane, al momento non disponibile.
  Si precisa, inoltre, che tutte le concessioni in materia di apparecchi da divertimento ed intrattenimento verranno a scadenza il 19 marzo 2022.
  Inoltre, è opportuno chiarire che il 30 giugno 2016 verranno a scadenza tutte le concessioni per le scommesse a quota fissa e a totalizzatore su eventi sportivi anche ippici e non sportivi.
  Attualmente, il totale dei diritti attribuiti sulla rete legale dei giochi, che offrono scommesse sportive e/o ippiche, mediante negozi che effettuano prevalentemente attività di gioco (negozi) ovvero che effettuano prevalentemente altre attività (corner) è di circa 17.000 (di cui 2.196 emersi ai sensi dell'articolo 1, comma 643, della legge n. 190 del 2014). I punti vendita operativi sono circa 15.000. Detta differenza è determinata, in gran parte, dalla presenza di «corner» che possono offrire esclusivamente gioco ippico, attualmente di scarsa attrattività e redditività ma che potrebbero, in qualsiasi momento, tornare operativi allorquando potessero offrire anche scommesse sportive, come prevede la norma in esame per la nuova gara.
  Inoltre, sul territorio insistono circa 5.000 punti che offrono scommesse sportive e ippiche privi di concessione e non collegati al totalizzatore nazionale.
  L'A.C. 3444 (legge di stabilità per l'anno 2016), approvato dal Senato della Repubblica il 20 novembre 2015, attualmente all'esame della Camera dei deputati prevede, in vista della predetta scadenza delle concessioni, l'attribuzione, con gara da indire dal 1o maggio 2016, di 10.000 diritti presso punti di vendita aventi come attività prevalente la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici (agenzie e sale scommesse) e 5.000 diritti presso punti di vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici (cosiddetti «Corner»), di cui fino a un massimo di 1.000 diritti negli esercizi in cui si effettua quale attività principale la somministrazione di alimenti e bevande.
  Si tratta di punti vendita «fisici» che non rappresentano «nuovi punti di scommesse» in quanto andranno a sostituire i punti vendita oggi esistenti (che, peraltro, da 17.000 diminuiranno a 15.000).
  Nei punti di vendita «fisici» non è consentito il gioco on line.
  Per quanto attiene alle affermazioni in ordine alla «spesa» per il gioco, va precisato che l'importo di 84,5 miliardi di euro si riferisce alla «raccolta» registrata nell'anno 2014. Tuttavia, la «spesa» è determinata sottraendo dalla «raccolta» le somme restituite in vincite, che ammontano mediamente all'80 per cento della raccolta stessa. Pertanto, la spesa per il gioco, da contrapporre, eventualmente, alla «spesa complessiva delle famiglie», è pari a circa 17 miliardi di euro e non a 85,45 miliardi di euro.

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Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione delle malattie

consumo delle famiglie

evasione fiscale