ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07134

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 533 del 01/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRESCIA GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 02/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 01/12/2015
Stato iter:
09/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/02/2017
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 09/02/2017
Resoconto BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/12/2015

SOLLECITO IL 31/03/2016

SOLLECITO IL 28/04/2016

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 02/05/2016

SOLLECITO IL 08/06/2016

SOLLECITO IL 08/07/2016

SOLLECITO IL 05/09/2016

DISCUSSIONE IL 09/02/2017

SVOLTO IL 09/02/2017

CONCLUSO IL 09/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07134
presentato da
BRESCIA Giuseppe
testo presentato
Martedì 1 dicembre 2015
modificato
Lunedì 2 maggio 2016, seduta n. 617

   BRESCIA, DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   nel quartiere San Nicola della città di Bari, conosciuto anche con il nome «Bari Vecchia», più precisamente nell'area demaniale interna alla zona portuale adiacente al Castello Normanno-Svevo, sono attualmente in corso i lavori per la realizzazione di «straordinaria manutenzione e ampliamento dell'edificio sede degli uffici OO.MM. del Provveditorato interregionale alle OO.PP. di Puglia e Basilicata»;
   il nuovo edificio, la cui costruzione prevede una spesa pari a 3.345.722 euro, si articola su tre piani più seminterrato, con un'altezza di circa 12 metri e una cubatura di 9.451,40 metri cubi, ed è prossimo al completamento della struttura al rustico e all'esecuzione di lavori di impiantistica e di sistemazioni interne;
   fin dall'avvio dei lavori nel gennaio 2014, i cittadini baresi residenti nel quartiere San Nicola si sono mobilitati creando un «Comitato di quartiere Bari Vecchia» contrario alla costruzione della nuova sede degli uffici OO.MM. del provveditorato interregionale alle opere pubbliche di Puglia e Basilicata;
   secondo il Comitato, la nuova palazzina comprometterebbe la visuale verso il Castello Normanno-Svevo, già danneggiata dalla presenza di altri edifici. Inoltre, l'insediamento dei nuovi uffici OO.MM. comporterebbe la creazione di nuove aree di parcheggio a discapito del giardino che circonda la struttura preesistente, congestionando ulteriormente la viabilità della zona;
   nell'estate 2014 il Comitato si è rivolto al sindaco di Bari Antonio Decaro e all'assessore all'urbanistica Carla Tedesco, i quali hanno da subito condiviso le critiche e le perplessità dei cittadini in merito all'intervento di manutenzione e ampliamento di cui sopra;
   a seguito di alcune ricerche condotte dall'assessore all'urbanistica Carla Tedesco, è stata attestata l'esistenza di un vincolo del Castello e della zona adiacente, risalente al 1930 e riconosciuto come ancora valido dalla direzione regionale per i beni e culturali e paesaggistici;
   il decreto di vincolo di rispetto, firmato in data 15 maggio 1930 dal Ministro per l'educazione nazionale, decreta la «necessità di preservare da mutamenti, a scopi edilizi, la zona circostante il Castello medioevale di Bari e d'impedire che con nuove costruzioni o con qualsiasi altra opera si alteri la visione generale del Castello stesso»;
   richiamando l'articolo 3 della legge 23 giugno 1912, n. 688, secondo cui «nei luoghi nei quali si trovano monumenti o cose immobili soggette alle disposizioni della presente legge, nei casi di nuove costruzioni, ricostruzioni ed attuazione di piani regolatori, possono essere prescritte dall'autorità governativa le distanze, le misure e le altre norme necessarie, affinché le nuove opere non danneggino la prospettiva e la luce richiesta dai monumenti stessi», il decreto del 1930 stabilisce i limiti della «zona di rispetto» intorno al Castello sottoposta a vincolo da parte degli organi competenti;
   l'assessore all'urbanistica di Bari ha quindi chiesto che i lavori di edificazione della nuova palazzina fossero bloccati e che fosse indetta una nuova conferenza di servizi per riesaminare l'intero progetto alla luce del decreto del 1930 precedentemente ignorato;
   nella nota n. 5225 del 14 giugno 2010 di «Accertamento della conformità urbanistica» ad opera della Soprintendenza di Bari si attestava che «il progetto riguarda l'ampliamento di un fabbricato risalente agli anni 1957-58 [...]» e che «l'area su cui esso insiste non è sottoposta a vincoli di competenza», per cui le opere di ampliamento e manutenzione sono «accettate favorevolmente, in quanto il nuovo fabbricato si pone in addossamento al preesistente senza modificare l'assetto planovolumetrico»;
   alla richiesta dell'assessore Tedesco la Soprintendenza ha risposto con l’«Approfondimento istruttorio» del 19 agosto 2014 in cui, facendo riferimento al decreto del 1930, ha dichiarato che il fabbricato rientra solo parzialmente all'interno dell'area sottoposta a vincolo di rispetto e che già in occasione della Conferenza Servizi del 2010, pur non rilevando allora alcun vincolo, ci si era premurati di eseguire una valutazione per considerare un eventuale impatto negativo dell'opera, suggerendo però di piantare «nuove alberature in prosecuzione di quelle esistenti sul fronte verso il mare»;
   in questo approfondimento, inoltre, la Soprintendenza richiama l'articolo 2 del vincolo del 1930 nel quale è sancito che «i proprietari o possessori a qualsiasi titolo di aree e di fabbricati compresi nel perimetro della zona monumentale, i quali intendano costruire nuovi edifici o in qualunque modo apportare modificazioni ed innovazioni in dette aree e fabbricati, devono farne domanda al Ministero della Educazione Nazionale indicando le limitazioni e le modalità delle costruzioni e dei lavori», con lo scopo di dimostrare che il decreto in questione non fissa un vincolo di inedificabilità, bensì è da considerarsi un provvedimento per il controllo delle attività edilizie che sarebbe possibile svolgere nella zona del Castello;
   in virtù di tali considerazioni, la Soprintendenza conclude l'approfondimento esprimendo «ora per allora» il suo parere favorevole all'ampliamento dell'edificio del provveditorato interregionale alle OO.PP. di Puglia e Basilicata, in quanto è ritenuto compatibile con gli obiettivi di tutela previsti dal vincolo e non va a modificare le condizioni di godibilità del Castello;
   ulteriori ricerche condotte dal Comitato nei versi archivi locali e in quello centrale di Roma hanno peraltro dimostrato che anche la struttura preesistente del Provveditorato alle OO.PP. costituisce un caso di dubbia conformità alla normativa edilizia;
   la richiesta presentata nel 1954 per l'edificazione della prima palazzina per gli uffici OO.MM. fu infatti rifiutata dal Ministro competente proprio perché situata in un'area sottoposta a vincolo. Spostando di una decina metri la posizione degli uffici e dichiarando in tal modo che la costruzione non sarebbe rientrata nell'area vincolata del Castello, l'edificio fu comunque realizzato nel 1955 con discutibili modalità;
   dopo aver ritrovato il decreto di vicolo di rispetto del 1930 con le relative carte in scala 1:500, il comitato e il comune di Bari hanno effettuato il riporto del perimetro del suddetto vincolo, evidenziando in maniera inequivocabile che sia la palazzina del 1955 che quella in costruzione ricadono in area vincolata e che, poiché prive delle necessarie autorizzazioni, sarebbero da ritenersi costruzioni abusive;
   a quanto consta all'interrogante a fine maggio 2015 anche la Soprintendenza ha effettuato un riporto del perimetro del vincolo, confermando tuttavia che entrambe le palazzine ricadono nell'area sottoposta a vincolo soltanto in parte;
   il Comitato ha provveduto a consegnare tutta la documentazione di cui sopra alla procura di Bari e al TAR Puglia che nel luglio 2015 ha rigettato il ricorso perché ritenuto tardivo rispetto alla data di inizio dei lavori, senza tuttavia esaminare i documenti che attesterebbero l'abusività delle due costruzioni e non rilevando quindi quella che all'interrogante appare l'illegittimità di un parere dato «ora per allora» dalla Soprintendenza nell’«Approfondimento istruttorio» del 19 agosto 2014;
   in riferimento alla sentenza di rigetto da parte del TAR Puglia, motivata con la tardività del ricorso rispetto all'avvio dei lavori per la realizzazione della seconda palazzina a gennaio 2014, è necessario specificare che il Comitato è venuto a conoscenza dell'esistenza del vincolo di rispetto del 1930 soltanto a luglio 2014 e che solo allora ha potuto rivolgersi al tribunale mostrando prove effettive di un abuso edilizio perpetrato a partite dal lontano 1955. Sarebbe stato perciò auspicabile che, ad avviso dell'interrogante, il TAR avesse valutato il ricorso del Comitato in base alla data di ritrovamento del vincolo e non in riferimento a quella di avvio dei lavori;
   non da ultimo, è necessario far notare che i due edifici del provveditorato alle OO.PP di Puglia e Basilicata sorgono in una zona, quella del Castello e dintorni, che secondo la relazione generale del piano particolareggiato della città vecchia approvato nel 2001, avrebbe potuto essere destinata alla realizzazione di un parco del Castello di Bari;
   nella relazione generale, infatti, si legge che «l'insieme delle aree verdi attorno al Castello [...] può essere pensato, in prospettiva, come un vero e proprio "sistema" di verde attrezzato. [...] si potrebbe pensare ad una vasta area verde e pedonale costituita da: il verde attualmente di pertinenza della Capitaneria di porto-Demanio marittimo, lo slargo di piazza Ruggero il Normanno, i giardini Isabella D'Aragona, i fossati del Castello» –:
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se, alla luce degli stessi, non ritengano opportuno intervenire al fine di chiarire le dinamiche che hanno portato alla realizzazione in un'area sottoposta a vincolo di rispetto di entrambi gli edifici del provveditorato alle OO.PP. di Puglia e Basilicata, il primo nel 1955 e il secondo, ancora in fase costruzione, nel 2014;
   se non ritengano indispensabile, per quanto di competenza, avviare verifiche al fine di individuare eventuali responsabilità da parte degli uffici coinvolti nei fatti esposti in premessa, da cui dipenderebbe la costruzione delle due palazzine di fatto in contrasto con le norme vigenti, nell'area adiacente al Castello Normanno-Svevo di Bari e sottoposta per legge a vincolo di rispetto. (5-07134)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio

patrimonio architettonico

spazio verde