ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06951

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Abbinamenti
Atto 5/06953 abbinato in data 12/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: COSCIA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
SGAMBATO CAMILLA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
BLAŽINA TAMARA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
12/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/11/2015
Resoconto MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/11/2015
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 12/11/2015
Resoconto MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/11/2015

DISCUSSIONE IL 12/11/2015

SVOLTO IL 12/11/2015

CONCLUSO IL 12/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06951
presentato da
COSCIA Maria
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   COSCIA, MANZI, PICCOLI NARDELLI, RAMPI, NARDUOLO, MALISANI, GHIZZONI, SGAMBATO, BOSSA, D'OTTAVIO, MALPEZZI, PES, CAROCCI, BLAZINA e VENTRICELLI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   in base alle notizie riportate in questi giorni su autorevoli quotidiani nazionali si apprende che il dipinto di Amedeo Modigliani denominato «Nu Couché», realizzato dal pittore livornese nell'inverno tra il ’17 ed il ’18, è stato venduto all'asta per 170,4 milioni di dollari (circa 158 milioni di euro), diventando così il secondo quadro più costoso di sempre dopo «Donne di Algeri (Versione “O”)» di Picasso, venduto per 179,4 milioni di dollari;
   secondo quanto racconta il Wall Street Journal, il quadro di Modigliani, messo in vendita da Laura Mattioli Rossi, figlia del collezionista italiano Gianni Mattioli, tramite la casa d'aste Christie's, sarebbe stato acquistato da due coniugi e collezionisti cinesi, Liu Yiqian e Wang Wei, il 9 novembre 2015 a New York, in occasione della evening sale dal titolo «The Artist's Muse»;
   l'opera del pittore livornese approderà dunque in Cina, dopo aver più che raddoppiato il massimo prezzo previsto da Christie's, pari a 100 milioni di dollari;
   tale vendita ha sollevato molte polemiche sia sulla vincolabilità o meno dell'opera e dunque sulla legittimità della stessa di uscire dal territorio nazionale per prendere parte a mostre all'estero, nonché sulla possibilità o meno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di esercitare il diritto di prelazione sull'opera realizzata dal Modigliani, in caso di vendita della stessa;
   il dipinto in questione era, in realtà, già in passato uscito dal territorio nazionale per prendere parte a mostre ed in particolare risulta che abbia partecipato ad una mostra itinerante negli Stati Uniti, curata da Franco Russoli, intitolata «Masters of Modern Italian Art from the collection of Gianni Mattioli» –:
   se, alla luce di quanto riportato, il Ministro interrogato ritenga opportuno chiarire le dinamiche che hanno portato all'esportazione di un dipinto così importante al di fuori del nostro Paese, nonché il motivo in base al quale non sia stato esercitato da parte dello stesso il diritto di prelazione per l'acquisto del dipinto, dato il suo inestimabile valore storico, artistico, culturale ed educativo per il nostro Paese. (5-06951)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06951

  Rispondo congiuntamente – data la sostanziale identità di oggetto – all'interrogazione degli onorevoli Valente ed altri, e all'interrogazione degli onorevoli Coscia ed altri, con le quali, in particolare, i primi interroganti chiedono quali iniziative il Ministero abbia adottato, nel rispetto delle proprie competenze, al fine di impedire che il quadro «Nu Couché» fosse venduto all'asta a New York per «andar perduto per sempre in una collezione privata in Cina», e i secondi perché non sia stato esercitato il diritto di prelazione per l'acquisto del dipinto.
  Al riguardo, do conto di quanto emerge dagli atti dell'Amministrazione.
  Circa il quadro, realizzato nell'inverno tra il ’17 ed il ’18, il competente Ufficio esportazione segnala che a partire dal 1967 – dunque in data precedente i 50 anni dalla realizzazione, termine che rappresenta il presupposto di legge per la vincolabilità di un'opera – esso risulta aver partecipato a una mostra itinerante negli Stati Uniti, curata da Franco Russoli (già Soprintendente di Milano e autore del progetto della «Grande Brera») ed intitolata «Master of Modern Italian Art from the collection of Gianni Mattioli» (il grande collezionista di arte moderna). Mostra che ha coinvolto importantissimi Musei, come The Phillips Collection, Washington DC. Dallas Museum of Fine Arts, San Francisco Museum of Art, Detroit Institute of Arts, William Rockhill Nelson Gallery of Art, Kansas City, Missouri, Museum of Fine Arts, Boston, Massachusetts.
  Negli anni precedenti il quadro era già uscito dal territorio nazionale per mostre. È possibile che esso fosse già presente alla mostra «Arte italiano contemporaneo desde 1910». tenutasi presso Museo de Arte Moderno, Mexico City, 1966.
  È poi rientrato in temporanea importazione dopo il 1967 ed è rimasto in Italia per circa 20 anni, sempre – riferisce l'Ufficio – con puntuale rinnovo da parte dei proprietari della licenza di temporanea importazione. Tale circostanza ha impedito l'apposizione di un vincolo di interesse storico artistico, ai sensi della normativa di settore e ne ha consentito la definitiva esportazione il 16 gennaio 1987.
  Vorrei cogliere l'occasione per chiarire brevemente la funzione del certificato di temporanea importazione.
  Tale certificato (di validità quinquennale, rinnovabile) ha lo scopo di consentire la temporanea presenza in Italia di opere d'arte riconosciute non appartenenti al patrimonio culturale nazionale e la loro successiva uscita, precludendo la possibilità per l'Amministrazione di apporre su di esse il vincolo, che ne impedirebbe l'esportazione.
  Il competente Ufficio esportazione, al quale viene presentato un bene culturale in ingresso in Italia, rilascia tale certificato sulla base documentazione idonea a identificare il bene e a comprovarne la «provenienza legittima» da un altro Paese. Per «provenienza legittima» si intende che il bene non sia illegalmente uscito dal territorio nazionale in precedenza, o che sia legittimamente proveniente da uno Stato estero, anche se eseguito da artista italiano.
  In definitiva, l'Ufficio segnala che l'uscita dal territorio italiano dell'opera di Modigliani è avvenuta nel rispetto della legge, e poiché essa è rientrata in Italia sempre in regime di importazione temporanea, non era possibile vincolarla ai sensi della normativa allora e ancora oggi in vigore, normativa che – vorrei richiamarlo – determina un preciso e delicatissimo punto di equilibrio fra due valori entrambi di rango costituzionale, quali la tutela del patrimonio culturale nazionale e il diritto di proprietà privata.
  Con riferimento all'interrogazione dell'onorevole Coscia, vorrei rammentare inoltre che, nel medesimo periodo e negli anni immediatamente successivi, il Ministero procedeva al vincolo della collezione di Gianni Mattioli, che comprende un'altra opera di Modigliani, diversi Boccioni, Balla, Morandi, Carrà, Sironi, Rosai, Soffici, Russolo e Severini, in quanto per tali opere sussistevano i presupposti di legge.
  L'impossibilità di apporre il vincolo sul dipinto di Modigliani – concludo – ha precluso la possibilità di esercitare, sulla vendita dello stesso, il diritto di prelazione di cui all'articolo 60 del Codice dei beni culturali. Pertanto l'unico strumento di cui il Ministero avrebbe potuto avvalersi per far rientrare il dipinto in Italia sarebbe stato la partecipazione all'asta, conclusa – riferiscono le cronache – con l'aggiudicazione per 170 milioni di dollari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

opera d'arte

pittura

diritto di prelazione