ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06818

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 512 del 28/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 28/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 28/10/2015
Stato iter:
29/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 29/10/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2015
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 29/10/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/10/2015
Resoconto BERNARDO MAURIZIO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/10/2015

SVOLTO IL 29/10/2015

CONCLUSO IL 29/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06818
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2015, seduta n. 512

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   da alcuni giorni l'Agenzia delle entrate, e quindi tutto quello che la stessa rappresenta in tema di lotta all'evasione fiscale, sembra essere il bersaglio di un fuoco di fila da parte di esponenti del Governo, teso ad avviso dell'interrogante ad isolare e delegittimare l'istituzione nella persona della direttrice, dottoressa Rossella Orlandi;
   nonostante la dottoressa orlandi guidi oramai da alcuni anni l'Agenzia ed il suo operato, come evidenziato nello stesso «Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale» ed allegato alla nota di aggiornamento del DEF 2015 presentato il 19 settembre 2015 al Parlamento, abbia raggiunto negli ultimi anni risultati molto lusinghieri rispetto alle aspettative, avendo assicurato, nel solo 2014, all'erario riscossioni per complessivi 14,2 miliardi di euro con un incremento rispetto al 2013 pari all'8,4 per cento, il consolidamento della sua strategia di azione sembra all'interrogante oggi essere sconfessato dalle recenti scelte del Governo, ultima delle quali, in ordine di tempo, quella di innalzare, al fine di aumentare la domanda aggregata, da 1.000 euro a 3.000 euro il limite di utilizzo del contante nei pagamenti;
   un'ulteriore minaccia per l'Amministrazione finanziaria è quella rappresentata, nell'ambito del riordino dei comparti della pubblica amministrazione, previsto dalla legge n. 150 del 2009 (cosiddetta legge Brunetta) e contemplato anche dalla recente «riforma Madia», dalla riduzione da 11 a 4 degli stessi; la stessa amministrazione, infatti, non ha ancora avuto alcuna rassicurazione sulla sua sorte, anzi, dalla contrattazione sarebbe già scomparso il comparto delle agenzie fiscali determinandone la fine definitiva;
   un'altra barriera erta sul percorso dell'azione di contrasto all'evasione fiscale e che ha paralizzato l'attività di accertamento dell'Agenzia delle entrate bloccandone le leve di comando, è stata a giudizio dell'interrogante la sentenza emessa lo scorso mese di marzo dalla Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimi gli incarichi dirigenziali attribuiti a 767 funzionari della stessa, lasciando così scoperti gangli delicatissimi per l'accertamento sui grandi contribuenti e per il prelievo sulle multinazionali, oltre a quell'effetto domino generatosi, com'era facilmente immaginabile, all'indomani del pronunciamento, che ha generato a carico delle commissioni tributarie provinciali un contenzioso tributario ingestibile che avrebbe comportato, relativamente al solo trimestre aprile-giugno, un danno erariale pari ad un miliardo e mezzo di euro: una voragine nei conti pubblici destinata a ripercuotersi anche, con i medesimi effetti, con riferimento all'anno 2016 stante il ritardo con i quali si sta organizzando la copertura dell'organico;
   anche la vicenda dei suddetti 767 dirigenti degradati a semplici funzionari rappresenta per la dottoressa Orlandi un altro fronte stavolta interno, una sorta di «fuoco amico»: infatti la metà di loro, opponendosi alla decisione della Corte costituzionale, ha citato in giudizio davanti al Tribunale civile di Roma la Presidenza del Consiglio dei ministri e lo stesso Direttore dell'Agenzia delle entrate al fine di accertare se lo Stato è stato inadempiente nell'attuazione della direttiva europea sull'abuso nella reiterazione dei contratti a termine, abuso che per l'Europa sarebbe sanzionato con la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti; per tali motivi i ricorrenti richiedono il definitivo riconoscimento dello status di dirigente a tempo indeterminato, o, in alternativa, il risarcimento dei danni subiti dopo la retrocessione, da calcolare sia in termini di stipendio che di perdita di opportunità di carriera pari a circa 70 milioni di euro, con immaginabili effetti per il bilancio statale;
   un'altra parte degli ex dirigenti ha preferito, invece, lasciare l'incarico per avviare, nel privato, una nuova attività professionale;
   tale situazione ha portato la dottoressa Orlandi ad esternare tutto il suo disagio, alludendo ad una forma di isolamento nella quale si sente confinata nella conduzione dell'attività di contrasto all'evasione fiscale ed a tutte le difficoltà oggettive del sotto-organico con le quali, all'indomani del suddetto pronunciamento della Consulta, l'Agenzia delle entrate è stata costretta ad operare, tutte accuse rivolte ad un Governo che ha dimostrato scarsa compattezza sui motivi e sulla risoluzione di tutte le questioni –:
   quanti siano quei dirigenti che hanno preferito dimettersi ed abbandonare l'amministrazione finanziaria, quali fossero gli incarichi che gli stessi ricoprivano e quali di questi incarichi siano scoperti, quali uffici risultino sotto-organico, e, conseguentemente, quali siano le aree di attività dell'Agenzia delle entrate attualmente in difficoltà o che a breve rischiano di ricadervi. (5-06818)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06818

  Con il question time in esame l'onorevole interrogante, nell'esprimere preoccupazione per il regolare funzionamento dell'Agenzia delle Entrate, chiede, in particolare, quanti siano i funzionari che si sono dimessi recentemente, gli incarichi dagli stessi ricoperti in seno all'Agenzia stessa, quanti e quali siano i settori che più risentono della mancanza di organico a causa di dette dimissioni.
  In merito, occorre preliminarmente osservare che l'Agenzia delle Entrate è impegnata nella propria riorganizzazione mediante la realizzazione di una significativa riduzione di posizioni dirigenziali, completando l'attuazione delle misure previste dalla spending review e dal recente decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 157. Tale ultima disposizione prevede che il rapporto tra posizioni dirigenziali di seconda fascia e personale delle aree funzionali, già fissato in 1 su 40 dal decreto-legge n. 95/2012, venga ulteriormente ridotto di almeno il 10 per cento (1 su 44: a tale rapporto corrispondono 995 posizioni). Con atto direttoriale di recentissima approvazione (23 ottobre 2015), viene previsto che la riduzione diventi operativa dal prossimo 1o dicembre; contestualmente alla riduzione delle posizioni dirigenziali, sono state istituite le posizioni organizzative di livello non dirigenziale previste dallo stesso decreto-legge n. 95/2012. Dal 1o dicembre saranno complessivamente operative 339 posizioni organizzative, su un numero massimo attivabile di 380. Per l'assegnazione delle nuove posizioni, sulla base delle indicazioni contenute nel decreto-legge, è stata adottata una procedura finalizzata a verificare preliminarmente la conoscenza operativa e gestionale attinente agli specifici compiti e alle peculiari funzioni inerenti alle diverse tipologie di posizioni organizzative da assegnare e a valutare le motivazioni e le caratteristiche attitudinali dei funzionari e apprezzarne le competenze necessarie per ricoprire l'incarico. La procedura è in corso di completamento.
  Inoltre, con l'articolo 4-bis del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 (inserito dalla legge di conversione 6 agosto 2015, n. 125) è stata data alle agenzie fiscali la possibilità di annullare i concorsi per dirigente non ancora conclusi e di bandirne di nuovi, per un corrispondente numero di posti.
  Lo stesso articolo 4-bis stabilisce che, per il periodo di svolgimento dei concorsi previsti dallo stesso articolo, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2016, i dirigenti ai quali è stata affidata ad interim la direzione di uffici possano delegare a funzionari della III area le funzioni relative a detti uffici e i connessi poteri di adozione di atti (ad eccezione delle attribuzioni riservate per legge ai dirigenti). Ai funzionari delegati sono attribuite posizioni organizzative analoghe a quelle previste dal decreto-legge n. 95/2012. La procedura prevista dal dettato normativo è in corso di avanzata definizione.
  Quanto ai funzionari ex incaricati che hanno deciso di lasciare l'Agenzia per andare a lavorare nel settore privato, l'Agenzia delle Entrate riferisce che si tratta di cinque unità, già preposte all'ufficio Ruling internazionale, all'ufficio Controlli, all'ufficio Governo della Direzione Centrale Accertamento, al settore Controllo dell'Emilia Romagna e alla Direzione provinciale II di Milano e che i primi quattro posti sono attualmente affidati ad interim a dirigenti e l'ultimo è stato affidato a un dirigente che ha lasciato il suo precedente incarico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

evasione fiscale

reato

applicazione del diritto comunitario