ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06812

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 512 del 28/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 28/10/2015
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 28/10/2015
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 28/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/10/2015
Stato iter:
29/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/10/2015
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 29/10/2015
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/10/2015

SVOLTO IL 29/10/2015

CONCLUSO IL 29/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06812
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2015, seduta n. 512

   BENAMATI, CAMANI, BASSO e SENALDI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   in queste settimane in Veneto si sta assistendo ad un preoccupante fenomeno di abbandono del territorio da parte di alcune multinazionali che preferiscono concentrare i propri stabilimenti per contenere le spese di gestione;
   solo a titolo di esempio gli interroganti ricordano due casi emblematici che interessano la provincia di Padova;
   il gruppo belga Vandemoortele, leader europeo nella produzione di specialità da forno surgelate per la grande distribuzione e la ristorazione, che possiede l'azienda LAG Italia ha recentemente comunicato alle rappresentanze sindacali e ai lavoratori dell'azienda LAG di Cornegliana di Due Carrare, in provincia di Padova, l'intenzione della proprietà di chiudere lo stabilimento padovano e di procedere al licenziamento collettivo di 35 dei suoi 39 dipendenti, facendo altresì sapere di voler investire ben 10 milioni in macchinari esclusivamente nella sede di Ravenna, senza possibilità di trasferire personale da Due Carrare, specificando che, per l'elevato livello di automazione della nuova linea da installare nello stabilimento romagnolo, non servirà un solo lavoratore in più rispetto agli attuali;
   il 15 settembre la Haier Appliances Spa di Campodoro, in provincia di Padova, ha comunicato la volontà della proprietà di cessare l'attività dello storico stabilimento della nota azienda produttrice di frigoriferi;
   la Haier è una multinazionale cinese, fondata nel 1984 e specializzata nella produzione di elettrodomestici guidata, nella sede padovana dal manager Francesco Albrizio, che ha comunicato ai sindacati e ai 102 lavoratori la decisione di chiudere la sede e di avviare la cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs);
   la proprietà si è detta consapevole dell'impatto sociale di questa tragica decisione che ha colto i lavoratori alla sprovvista, specialmente dopo gli investimenti del 2012 per lo sviluppo di una nuova generazione di frigoriferi, decisione che sembrerebbe essere stata presa a causa del mancato raggiungimento della necessaria stabilità finanziaria dell'azienda;
   come ricordato si tratta solo di esempi che però coinvolgono centinaia di famiglie e generano fortissime preoccupazioni nelle comunità locali per l'impatto disastroso sul tessuto socio-economico del territorio;
   gli interroganti esprimono ulteriori preoccupazioni perché queste chiusure rappresentano un ulteriore grave perdita per il territorio della provincia di Padova e in generale del Veneto;
   questa tendenza è stata registrata almeno dal 2010 quando la Carrier di Torreglia in provincia di Padova decise la chiusura dello stabilimento che occupava oltre 190 addetti con un indotto capace di coinvolgere decine di altre aziende e almeno altri 200 lavoratori;
   da allora numerose multinazionali hanno acquisito marchi prestigiosi di tali territori, hanno utilizzato competenze e maestranze e, successivamente, hanno deciso, il più delle volte in modo unilaterale di abbandonare gli stabilimenti produttivi, senza tenere in minima considerazione quei territori;
   il Veneto possiede un tessuto produttivo di piccole e medie aziende e di un numero limitato di industrie medio-grandi: i distretti industriali, dove presenti, sono compositi e risentono della dimensione delle aziende che spesso faticano a raggiungere una dimensione internazionale e a fare innovazione;
   più in generale occorre ricordare che le numerose chiusure di aziende cui si è assistito in questi anni di crisi economica possono essere ricondotte a due diversi motivi: da un lato aziende in crisi che non sono riuscite a rimanere sul mercato, dall'altro aziende che hanno reagito alla crisi riorganizzandosi e cercando di dare risposte che consentissero di mantenere in vita almeno i filoni principali della produzione;
   a questa seconda famiglia appartengono i casi citati di fronte ai quali occorre al più presto offrire una risposta di politica industriale che tenga conto della necessità di evitare la desertificazione industriale dei territori –:
   se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti e quali interventi di politica industriale intenda adottare per evitare che la produzione industriale dei territori citati venga irrimediabilmente ridimensionata dalla cessazione di attività delle multinazionali, determinando un impoverimento delle comunità locali e del tessuto produttivo dell'intera regione Veneto.
(5-06812)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06812

  La crisi ed il conseguente fallimento del mercato finanziario hanno richiamato in causa il ruolo di un'industria competitiva e sostenibile come vero motore della crescita.
  Per restituire all'industria questo ruolo, è necessario individuare alcuni orientamenti di sviluppo in cui le attività di ricerca e innovazione, attraverso l'utilizzo e la diffusione delle tecnologie abilitanti sono la precondizione e l'asse portante per la realizzazione ed il successo degli obiettivi che il Governo si è prefissato.
  In tal senso, si sta definendo una strategia nazionale di ricerca ed innovazione, che permetta al Paese nel suo complesso di sfruttare l'opportunità del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei per il 2014-2020, attivando azioni coordinate con le Regioni al fine di evitare sovrapposizioni e interventi frammentati.
  Il Ministero dello Sviluppo economico sta elaborando un documento di posizionamento strategico su Industry 4.0, la cosiddetta quarta rivoluzione industriale resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo e che si assocerebbe a un impiego sempre più pervasivo di tecnologia, materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi. Le sollecitazioni derivanti dalla digitalizzazione del manifatturiero costituiscono un'occasione per rilanciare la competitività della nostra industria, a partire da quella parte organizzata in distretti e in filiere produttive basate sull'agilità e sul dinamismo delle PMI.
  Si registra anche l'esigenza, così come rilevato dall'Onorevole Interrogante, di affiancare queste politiche con misure finalizzate a specializzare, sostenere ed amplificare gli effetti dello sviluppo industriale sul territorio per evitare forti perdite occupazionali e per poter riassorbire nel breve e medio termine le fuoriuscite di occupati a bassa e media qualifica con l'incremento di lavoratori, qualificati, impegnati in attività ad alto valore aggiunto.
  Un sintetico accenno alle misure introdotte recentemente, tra le quali ricordo quelle:
   in tema di energia, gli effetti della cosiddetta legge «Taglia-bolletta» porteranno nel 2015 a un'ulteriore riduzione del 10 per cento dei costi energetici per le PMI;
   messe a punto per sostenere la patrimonializzazione delle imprese, in particolare l'ACE (Aiuto per la Crescita);
   di estendere anche alle PMI innovative la normativa di favore prevista per le startup.

  La Legge di Stabilità 2016 presentata dal Governo, tra le altre misure, prevede inoltre:
   la riduzione dell'aliquota IRES di 3 punti percentuali, dal 27,5 al 24,5 per cento nel 2016, a cui seguirà una riduzione ulteriore di 0,5 punti nel 2017;
   l'introduzione del cosiddetto superammortamento, vale a dire un ammortamento pari al 140 per cento della spesa sostenuta per investimenti in nuovi beni strumentali e macchinari;
   la riduzione del periodo di ammortamento (da 10 a 5 anni) del maggior valore dell'avviamento e dei marchi d'impresa per le operazioni di aggregazione aziendale poste in essere a decorrere dall'esercizio 2016;
   la proroga al 2016 delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica;
   l'esenzione a decorrere dal 2016 dell'IMU per i cosiddetti imbullonati;
   lo stanziamento di 50 milioni di euro per l'anno 2016 per la prosecuzione delle azioni relative al piano straordinario per la promozione del Made in Italy.

  L'insieme delle misure descritte punta a riattivare il ciclo degli investimenti privati, la cui flessione del 25 per cento circa durante il periodo di recessione è stata la principale causa della perdita di competitività delle imprese italiane e si sono create le condizioni per riallineare i costi di sistema delle nostre imprese a quelli dei nostri principali competitors.
  Tali misure rivolte all'innovazione e alla competitività, si propongono di offrire alle aziende sul territorio un sistema complessivamente finalizzato ad incentivare la loro permanenza e il loro rafforzamento, con ricadute positive anche nella Regione Veneto.
  Ricordo, infine, che è stato siglato all'inizio dell'anno presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza di Regione Veneto, Autorità Portuale e Comune di Venezia l'Accordo di Programma per la Riconversione e Riqualificazione Industriale dell'Area di Crisi Industriale Complessa di Porto Marghera che destina circa 153 milioni di euro per la creazione e la rivitalizzazione di infrastrutture materiali e immateriali che daranno vita nei prossimi 3 anni alla nuova Porto Marghera.
  Circa la situazione della HAIER APPLIANCES SPA, che ha sede legale e unità operativa in Campodoro (PD), il Mise è ha conoscenza che la stessa ha presentato in data 7 ottobre 2015 al Ministero del Lavoro istanza per la concessione di CIGS con causale di crisi aziendale per cessazione attività,con cui ha richiesto l'accesso al trattamento di integrazione salariale in favore di 100 dipendenti e per il periodo dal 07/10/2015 al 06/10/2016, istanza ancora in corso di istruzione da parte della competente Amministrazione.
  Per quanto riguarda l'altra società citata, la LAG ITALIA SPA, non risultano, allo stato, istanze di accesso agli ammortizzatori sociali.
  Nel quadro descritto il Ministero, per quanto nelle sue competenze, pur nella consapevolezza di non poter incidere sulle scelte di gestione, essendo le stesse di natura essenzialmente privata può, su richiesta delle parti, avviare un confronto con tutti i soggetti coinvolti al fine di esaminare ogni utile iniziativa per la salvaguardia dei posti di lavoro e rilancio operativo delle aziende nel territorio veneto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cessazione d'attivita'

rappresentanza del personale

sindacato